martedì 14 ottobre 2025

"Gigi a Nespello" in sala dal 16 ottobre

 di Silvia Sottile


Gigi a Nespello di Alberto Valtellina, dopo l'Anteprima al Trento Film Festival 2025, sezione "Terre alte", arriva in sala dal 16 ottobre.

Il protagonista del film è Gigi Brozzoni, noto enogastronomo, tra i redattori della Guida Oro Veronelli ai migliori vini d'Italia. Seguiamo Gigi mentre cerca di risolvere un enigma che lo assilla da quando era bambino (spoiler: non risolverà).

 

SINOSSI

Gigi Brozzoni, grande conoscitore dei vini, è uno dei quattro autori della celebre Guida Oro Veronelli ai vini d'Italia. Gigi ricorda un fatto avvenuto quando era bambino, vuole indagare e chiede di testimoniare la ricerca attraverso le lenti della macchina da presa.

La storia è tragica e strana. A Nespello, piccolo nucleo di case nelle montagne bergamasche, alla fine di dicembre del 1957 Giancarlo, dodicenne, da alcuni giorni era sparito, viene trovato impiccato a un albero, non lontano da casa. È subito accettata l’ipotesi del suicidio. Gigi Brozzoni nel 1957 aveva otto anni, la morte di Giancarlo ossessiona Gigi da sempre, è inoltre convinto che il piccolo nucleo di Nespello si sia svuotato in breve tempo a causa della morte del ragazzo.

Il vero tema del film è, in definitiva, l'abbandono delle terre alte: gli abitanti della comunità lasciarono le case perché sentirono il peso di una innominabile colpa collettiva o semplicemente, come molti, furono attratti dalla vita in città? Il film segue Gigi nella sua indagine, la produzione è stata forse per lui una specie di terapia.

 


NOTE DI REGIA

La produzione del film Gigi a Nespello ha preso le mosse da una proposta di Gigi Brozzoni, già direttore del Seminario Permanente Luigi Veronelli, oggi responsabile per la valutazione dei vini di Lombardia, Piemonte, Veneto e Toscana per l'annuale Guida Oro Veronelli.

Gigi Brozzoni è originario (come tutti i Brozzoni) di Costa Serina, in provincia di Bergamo. Da bambino è stato segnato da un tragico episodio che oggi desidera indagare. Gigi sceglie di iniziare la ricerca documentandone gli sviluppi attraverso la mia macchina da presa. Ci eravamo conosciuti qualche anno prima, quando organizzavo rassegne cinematografiche, Gigi sosteneva i progetti legando la proposta cinematografica alla proposta di degustazione enologica.

Alla fine del 1957 il giovane Giancarlo scomparve per alcuni giorni, il dodicenne era stato adottato da una misera famiglia di Nespello, piccolo nucleo a poche centinaia di metri dal paese di Ciosta Serina. Il ragazzo fu ritrovato impiccato a un albero, non lontano dal paese. Il caso fu subito liquidato come suicidio, anche se dubbi rimasero nella comunità.

Gigi ha un'idea precisa circa quanto accadde in seguito: il paese di Nespello si svuotò, gli abitanti lasciarono le proprie case nel giro di un paio d'anni, Gigi è certo che la morte del giovane Giancarlo fu determinante per la scelta dell'abbandono. Naturalmente la convinzione di Gigi è tutt'altro che suffragabile, visto che anche altre frazioni di Costa Serina (Tagliata, Passoni, Trafficanti) persero numerosi abitanti tra la fine degli anni Cinquanta e i Sessanta.

Inutile quindi cercare una risposta. Il film si concentra piuttosto sulla ricerca, con riprese presso gli archivi della Biblioteca Civica Angelo Mai di Bergamo, incontri con abitanti e con un "testimone chiave", che però non fornirà la risposta che Gigi avrebbe desiderato. Il fatto rimane misterioso: non ci sarà nessuna certezza, nessuno "scoop".

Il film Gigi a Nespello è costruito come un'indagine su un tragico fatto, ma risulta principalmente un ritratto del protagonista e soprattutto una riflessione sociale, culturale e economica sul tema dell'abbandono delle terre alte. Naturalmente non è certo un film che può dare una risposta, al contrario nel film si insiste sulla questione aperta della valorizzazione delle aree montane.

È messa in evidenza la figura di Gigi Brozzoni: l'incontro con Luigi Veronelli fu determinante per la carriera lavorativa di Gigi, Veronelli scoprì le doti innate, la particolare sensibilità delle sue papille gustative e lo coinvolse nel suo progetto di divulgatore enologico. Dopo la scomparsa di Veronelli, Gigi prese la direzione del Seminario Permanente Luigi Veronelli, che gestì per diversi anni. Oggi è una delle quattro "voci" della notissima Guida Oro ai Vini d'Italia;

Se è vero che nel film l'argomento si mantiene come "basso continuo", mai apertamente affrontato, è altrettanto vero che ogni parola, ogni riferimento, anche non esplicito volge nella direzione di un abbandono, legato a fattori chiaramente economici e sociali, di luoghi ancora meravigliosi, nonostante interventi edilizi non sempre di livello: nel film, con grande affetto, Gigi racconta lo sviluppo edilizio del paese definendolo "anarchico"...


Qui il trailer ufficiale:




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