martedì 10 maggio 2016

“Il Ministro”: recensione + foto conferenza stampa



di Silvia Sottile




Ultimamente vanno molto di moda le commedie nere, con repentini cambi di registro, ma c’è anche un’abbondanza di film con un’ambientazione di stampo teatrale, che si svolgono in una sola notte, in un appartamento, intorno a un tavolo. Tanto per fare qualche esempio possiamo citare Il nome del figlio di Francesca Archibugi (remake del francese Cena tra amici) e il fresco trionfatore ai David di Donatello, Perfetti Sconosciuti di Paolo Genovese.  Perché, si sa, durante una cena può davvero succedere di tutto. E se i dialoghi sono ben scritti, la messa in scena può offrire molte opportunità. Questo è anche il caso de Il Ministro, film indipendente scritto (in 10 giorni) e diretto (in sole tre settimane di riprese) da Giorgio Amato, una graffiante black comedy sui vizi italici, in cui alla fine non si salva davvero nessuno.