sabato 30 luglio 2016

"Tartarughe Ninja - Fuori dall'ombra" - Recensione + foto anteprima Universal

di Silvia Sottile






Il 7 Luglio è uscito al cinema il sequel di Tartarughe Ninja (2014) che ha riavviato al cinema la celebre saga delle tartarughe mutanti, nate come fumetti nel 1984 e rese famose soprattutto dal cartone animato – seguitissimo da bambini e ragazzi a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 – ma tutt’ora gettonatissime tra i più giovani (e non solo), grazie anche proprio al rilancio cinematografico del brand, legato naturalmente a sua volta al marketing.




Tartarughe Ninja – Fuori dall’ombra, secondo capitolo della nuova serie cinematografica , dopo il successo del primo episodio, ripropone i nostri 4 protagonisti (le tartarughe mutanti Leonardo, Donatello, Michelangelo e Raffaello) alle prese con i nemici storici Shredder e Krang, coadiuvati dalla bella April O’Neil (Megan Fox), la cui figura questa volta si mantiene giustamente in un ruolo di supporto, dopo essere stata fin troppo centrale nel precedente progetto. Sono infatti la tartarughe a tornare centrali nello sviluppo delle vicende, nel loro essere i paladini e i difensori della città, nella loro lotta contro i nemici che vogliono distruggerla. L’introspezione psicologica è data dal loro timore a mostrarsi apertamente (vivono infatti ancora nell’ombra) per paura di essere visti come dei mostri. E questo aspetto è ben più importante e delicato di quanto possa sembrare, principalmente come messaggio per bambini e adolescenti. Ritroviamo anche il loro mentore, Splinter, e Vernon Fenwick (Will Arnett), mentre tra le new entry segnaliamo Casey Jones (Stephen Amell) e il capo della polizia di New York, Rebecca Vincent (Laura Linney).



Per il resto il prodotto si presenta come un fantasy d’azione che punta all’intrattenimento puro, regalando l’atteso divertimento agli appassionati e mantenendo così  tutte le aspettative. Nulla di meno e nulla di più. Sottolineiamo che sia i combattimenti che le scene d’azione, di cui la pellicola è ricca, sono spettacolari, dinamici e adrenalinici, ottimamente coreografati e  la profondità è garantita da un buon 3D, che merita assolutamente di essere scelto.

D’altronde, sebbene il regista sia Dave Green, dietro, come produttore, c’è sempre il solito Michael Bay, re dell’action puro, catastrofico e con ottimi effetti speciali. E in effetti le scene d’azione sono mozzafiato.

Arriverà ancora un nuovo episodio? Se Tartarughe Ninja – Fuori dall’ombra avrà successo, siamo certi di sì.



La Universal, che distribuisce il film, ha ancora una volta (come sempre, del resto) regalato un'originale serata ai giornalisti romani per l'anteprima stampa presso il Cinema Savoy, ricreando una ambientazione a tema e offrendo il cibo preferito dalle tartarughe, ovvero PIZZA!!!! (E birra...)

giovedì 28 luglio 2016

“Il Piano di Maggie – A cosa servono gli uomini”: si può pianificare l’amore?



di Silvia Sottile



Per quanto a prima vista possa sembrare un film leggero, Il Piano di Maggie si rivela invece  molto carino, più che gradevole, a tratti addirittura brillante. Siamo di fronte a un divertente e alternativo sguardo sui rapporti sentimentali, quasi un’anti-commedia romantica, frizzante e innovativa, condita da dialoghi divertenti  e personaggi surreali, a tratti grotteschi e imbarazzanti ma in cui per assurdo ci si può facilmente riconoscere. Non è azzardato cogliere quel ritmo e quella freschezza tipici dei migliori film di Woody Allen.

Maggie (Greta Gerwig) è un’allegra e affidabile trentenne newyorkese che conduce una vita ben pianificata e organizzata ma non ha una vita sentimentale soddisfacente; decide però di volere un figlio, da sola, finchè non conosce John (Ethan Hawke), uno scrittore in crisi, di cui si innamora, ricambiata, tanto che l’uomo lascia per lei la moglie Georgette (Julianne Moore), donna affascinante e di successo. Ma ne viene fuori un inedito triangolo amoroso, con intrecci dai risvolti inaspettati. Infatti non tutto va secondo i piani, forse sarebbe meglio lasciare il destino indisturbato e, dopo una serie di imprevisti sentimentali, anche Maggie lo apprenderà in prima persona.

Il piano di Maggie è dunque una divertente analisi delle imprevedibili complessità dell’amore ai nostri giorni, un film che miscela amore e humour, in una storia sulla deliziosa mutevolezza della relazioni d’amore nel corso della vita, una moderna anti-commedia romantica.

Molto brava la Gerwig, Hawke all’altezza e indubbiamente sempre straordinaria Julianne Moore (vincitrice dell’Oscar per  Still Alice) in un personaggio  particolare, ricco di sfumature. La sua presenza scenica e la sua bravura alzano il livello e catalizzano l'attenzione.

New York è sempre la location ideale per questo genere di film, molti luoghi classici ormai sono facilmente riconoscibili e familiari per gli appassionati di cinema, come ad esempio la pista di pattinaggio, o la via residenziale già vista in Two weeks notice – Due settimane per innamorarsi e Lo stagista inaspettato ma sicuramente anche in altre innumerevoli occasioni. Bella poi a livello paesaggistico l’incursione in Canada, in mezzo alla neve.

Forse l’unico piccolo difetto, se proprio vogliamo trovarlo, è il finale tirato un po’ per le lunghe e qualche passaggio con poco mordente ma per il resto Il Piano di Maggie – A cosa servono gli uomini è un film davvero godibile, fresco, estivo, una commedia romantica al contempo divertente, ironica, delicata e realistica, nonostante alcune incursioni nell’assurdo.

La vivace regia è di Rebecca Miller, figlia del noto drammaturgo Arthur Miller e moglie di Daniel Day-Lewis.

Nelle nostre sale dal 30 giugno.

"Mother's Day": L’ultimo lavoro di Garry Marshall è una commedia corale sul rapporto madre-figli




di Silvia Sottile


Garry Marshall, da poco scomparso, era un regista che amava molto le ricorrenze. Ricordiamo infatti che i suoi  ultimi film celebrano ricorrenze particolari. Dopo Appuntamento con l’Amore (2010) e Capodanno a New York (2011), ecco che arriva il momento della Festa della Mamma con Mother’s Day in cui vengono raccontati, in chiave sentimentale, i delicati e profondi rapporti tra madri e figlie. Storie di donne, dunque, ma non solo.  Madri single, madri gay, madri ritrovate, madri separate…

Sandy (Jennifer Aniston) è madre di due figli, separata, ha difficoltà ad accettare il nuovo matrimonio dell’ex-marito con una donna molto più giovane e soprattutto è terrorizzata all’idea di dover dividere l’affetto dei figli con la matrigna. Jesse (Kate Hudson) e sua sorella, hanno da anni chiuso ogni rapporto con la madre, troppo invadente, raccontando a tutti delle menzogne circa i loro genitori, fino a quando questi non si presentano in casa loro con immaginabili equivoci. Bradley (Jason Sudeikis) è un padre vedovo che deve ancora elaborare il lutto per la perdita della moglie nonché il rapporto con le figlie. Kristin (Britt Robertson) è una giovane madre con un passato doloroso da affrontare prima di potersi impegnare per il futuro. E poi c’è Miranda (Julia Roberts) il cui ruolo non sveliamo per evitare spoiler.

 Il punto di forza di questa commedia sentimentale corale sta proprio nella scelta del cast formato da grandi star del calibro di Julia Roberts (premio Oscar per Erin Brockovich, alla quarta collaborazione con Marshall che la lanciò nel grandissimo cult Pretty Woman, a cui è sempre riservato un piccolo riferimento, come già accaduto in altre occasioni, in coppia con Hector Elizondo), Kate Hudson (già diretta dal re dei film romantici in Quando meno te l’aspetti) e Jennifer Aniston, giunta all’apice della sua carriera dopo il successo ottenuto con Friends, che dimostra di essere ormai un’interprete matura ed eclettica. Nel cast anche Jason Sudeikis e Britt Robertson, e un piccolo cameo di Jennifer Garner.

Mother’s Day è un commovente spaccato dei rapporti tra madri e figli, o ancor più tra madri e figlie, è una celebrazione delicata, forse un po’ scontata (purtroppo il difetto principale della pellicola è proprio la mancanza di originalità e la presenza di situazioni già viste) ma che fa sempre bene al cuore, dell’essere madre e del ruolo fondamentale di tutte le madri del mondo nella vita dei propri figli.

Al cinema dal 23 giugno.