martedì 27 settembre 2016

"L'Allieva" - minirecensione e conferenza stampa al Quirinetta

di Silvia Sottile



Da martedì 27 settembre alle 21.15 arriva su Rai 1 la fiction L'Allieva, tratta dai primi tre romanzi della giovane scrittrice messinese Alessia Gazzola: L'Allieva, Un segreto non è per sempre e Sindrome da cuore in sospeso (ed. Longanesi). Dal successo letterario alla tv: sei prime serate per la regia di Luca Ribuoli.

sabato 24 settembre 2016

"Elvis & Nixon": quando il Re incontrò il Presidente

di Silvia Sottile





Elvis & Nixon è davvero una bella sorpresa cinematografica di questo autunno. Narra la vera storia dell’incredibile quanto improbabile incontro (eppure realmente accaduto) tra due carismatici personaggi: il Presidente degli Stati Uniti più conservatore degli ultimi anni, Richard Nixon, ben prima dello scandalo Watergate che lo costrinse alle dimissioni, e il Re del Rock, Elvis Presley, all’inizio della china discendente della sua carriera. 




La foto che ritrae le due celebri personalità stringersi la mano è la più richiesta dagli Archivi di Stato, ciò che stupisce è che si tratta di un evento reale… ma cosa accadde davvero? È proprio quello che cerca di immaginare la regista Liza Johnson nel realizzare questo progetto, con uno stile accattivante e coinvolgente e una brillante vena ironica, se non addirittura comica e grottesca (non ci aspettavamo di ridere così tanto), senza dimenticare l’accurato approfondimento psicologico sulla personalità dei due contendenti (con un tocco crepuscolare) e le loro rispettive schermaglie, supportati ciascuno dal proprio entourage e dalle proprie ragioni.   



Siamo nel 1970, Elvis (Michael Shannon) è imprigionato nel suo personaggio e consapevole di ciò che può ottenere. Preoccupato per la situazione critica del suo Paese, decide che vuole collaborare col Governo come agente federale anti-droga. L’unico che può conferirgli il distintivo speciale è il Presidente degli Stati Uniti. Scrive dunque a Nixon (Kevin Spacey) una lettera di sei pagine spiegando le sue ragioni. Dall’altra parte abbiamo un Presidente preoccupato di perdere consensi, pertanto il suo staff vede positivamente questo incontro per provare a prendere voti tra i giovani e tra tutti i fan di Presley. Così, un po’ controvoglia, Nixon accetta di incontrare Elvis… ed è qui che il film, già ben costruito e dal ritmo dinamico, dà il suo meglio: nel confronto tra queste due Star, merito naturalmente delle straordinarie interpretazioni dei due protagonisti.




Michael Shannon non somiglia fisicamente ad Elvis, eppure riesce a cogliere alla perfezione ogni tratto del Re del Rock e fin dai primi istanti cattura l’attenzione e si trasforma completamente nel personaggio, regalando una grande performance, perfetta, intensa e impeccabile. Che il due volte premio Oscar Kevin Spacey (I soliti sospetti, American Beauty) sia un attore straordinario è un dato di fatto, non sorprende dunque la sua abilità di creare un ritratto di Nixon ironico ed originale, tale da ricordare inevitabilmente il suo Frank Underwood di House of Cards, ma allo stesso tempo differenziandosene nettamente. Il film sta tutto nella bravura e nelle interpretazioni impeccabili di Shannon e Spacey. 

Segnaliamo anche gli accurati costumi anni '70, le musiche perfettamente in linea, e persino la fotografia a tratti d'epoca e in stile retrò.

Dal 22 settembre al cinema.




Mini recensioni: "Io prima di te" - "Jason Bourne"

di Silvia Sottile

 IO PRIMA DI TE

 

Dramma romantico tratto dall'omonimo bestseller di Jojo Moyes. In una tipica cittadina della campagna inglese (con un meraviglioso castello dalle vedute mozzafiato), Louisa Clark (Emilia Clarke) trova lavoro come assistente di Will Traynor (Sam Claflin), giovane, bello e ricco, finito sulla sedia a rotelle a causa di un incidente. La dolce e simpatica Lou farà di tutto per dimostrare a Will che la sua vita merita ancora di essere vissuta. Il film è molto sentimentale, commovente e strappalacrime. Belli i paesaggi, sceneggiatura piuttosto banale (poco meglio dei film di Rosamunde Pilcher da pomeriggio televisivo) ma che riesce comunque a toccare le corde giuste per emozionare. Buone le interpretazioni degli attori: oltre ai protagonisti Emilia Clarke (Il Trono di Spade) e Sam Claflin (saga Hunger Games), troviamo Janet McTeer (straordinaria attrice teatrale inglese) e Charles Dance (Il Trono di Spade) nei panni dei genitori di Will, Jenna Coleman (Doctor Who) e Matthew Lewis (il Neville Paciock di Harry Potter). Consigliamo di munirsi di fazzoletti, da evitare se non si è in vena di pianti. Nelle nostre sale dal 1° settembre.

JASON BOURNE


Azione, adrenalina, spionaggio, doppio gioco, vendetta, inseguimenti mozzafiato, scontri all'ultimo sangue, questo è Jason Bourne. Nulla di partricolarmente innovativo ma si inserisce bene nel solco dei film spy-action. In particolare, pur essendo il quinto film della serie, lascia volutamente da parte il quarto deludente capitolo e si ricollega direttamente a The Bourne Ultimatum (2007), ritroviamo infatti sia lo stesso regista (Paul Greenrass) sia l'unico vero protagonista che ha fatto il successo di questa saga a partire dal primo film, The Bourne Identity (2002): il Premio Oscar Matt Damon nei panni dell'ex-agente della CIA Jason Bourne. Trama intrigante (sebbene prevedibile), soliti scenari tipici dei film di spionaggio, tanta azione, un inseguimento finale ad alto tasso adrenalinico e poco più. Un film, insomma, che regala giusto due ore di piacevole intrattenimento. Consigliato quasi esclusivamente agli appassionati della saga che hanno visto e amato i precedenti film. Nel cast anche il premio Oscar Tommy Lee Jones (Robert Dewey), il premio Oscar Alicia Vikander (Heather Lee), Julia Stiles (Nicky Parsons) e Vincent Cassel (Asset). Dal 1° settembre al cinema.

giovedì 22 settembre 2016

“Bridget Jones’s Baby”: un esilarante e riuscitissimo sequel



di Silvia Sottile

Bridget Jones è tornata! Ed è più in forma che mai. La single inglese più famosa di sempre, goffa, romantica, simpatica e imbranata (nata dalla penna della scrittrice britannica Helen Fielding), in cui tutte noi donne imperfette ci siamo immedesimate almeno una volta nella vita, torna sul grande schermo – a distanza di 12 anni da Che pasticcio, Bridget Jones! e ben 15 dal suo esordio con Il Diario di Bridget Jones – con un divertentissimo sequel, tanto esilarante quanto romantico, e di sicuro ben riuscito, oltre ogni più rosea aspettativa.

Non è un caso che alla regia troviamo nuovamente Sharon Maguire, già regista del primo episodio, che ci fa subito dimenticare la sfortunata parentesi del sequel diretto da Beeban Kidron, mai veramente convincente.
La sceneggiatura di Bridget Jones’s Baby è oltretutto firmata dalla stessa autrice, Helen Fielding, insieme a  Dan Mazer e alla straordinaria Emma Thompson (premio Oscar per la sceneggiatura non originale di Ragione e Sentimento e come attrice protagonista per Casa Howard), sempre una garanzia.



Bridget Jones (Renée Zellweger) ha 43 anni ed è di nuovo sola: una Zilf (versione zitella di Milf). La storia con Mark Darcy (Colin Firth) è finita da alcuni anni ma almeno Bridget ha ritrovato la tanto desiderata forma fisica ed è realizzata nel lavoro, infatti è una brillante produttrice in un notiziario di punta. Dopo una notte di passione con l’affascinante americano Jack Qwant (Patrick Dempsey), incontrato a un festival musicale in preda ai fumi dell’alcol, e una tra le braccia di Mark per un fugace ritorno di fiamma, la nostra Bridget scopre di essere in dolce attesa ma il piccolo problema tecnico è: chi sarà il padre del bambino? Dalla gestione di questo improbabile triangolo amoroso e relativi divertentissimi equivoci, conditi da battute brillanti, simpatici siparietti e tanta ironia, nasce questa esilarante commedia sentimentale che scorre piacevolmente tra scene comiche e frizzanti, ma anche nostalgiche e romantiche (assolutamente mai banali), tenendo un ritmo scoppiettante dall’inizio alla fine.



Merito naturalmente della scrittura ma anche dell’ottimo cast: la Zellweger (Oscar per Ritorno a Cold Mountain), nonostante i presunti ritocchini,  si cala ancora una volta alla perfezione nei panni della dolce e pasticciona Bridget, questa volta forse un po’ più consapevole e matura; Colin Firth (Oscar per Il discorso del Re), sebbene un po’ invecchiato, è sempre l’impeccabile Mark Darcy, palesemente ispirato al Mr. Darcy di Orgoglio e Pregiudizio (da lui stesso interpretato nella miniserie BBC del 1995) a cui c’è persino qualche richiamo in certe atmosfere. Azzeccata la scelta dell’affascinante Patick Dempsey per il ruolo di Jack Qwant , che non fa rimpiangere l’assenza del Daniel Cleaver di Hugh Grant. Jim Broadbent e Gemma Jones riprendono il ruolo dei genitori di Bridget. Tra le new entry segnaliamo il personaggio di Miranda (Sarah Solemani), una spumeggiante collega di Bridget, e soprattutto la spassosa ginecologa interpretata da Emma Thompson, la vera chicca del film: un piccolo ma fondamentale ruolo per la strepitosa attrice e sceneggiatrice britannica.



Tante risate, dunque, e un pizzico di commozione per un film che scorre piacevolmente tra divertimento e nostalgia. Gli eventi tragicomici degni delle migliori commedie brillanti sono accompagnati dalla bella colonna sonora di Craig Armstrong (Moulin Rouge!). E a proposito di musica: non poteva certo mancare All by Myself e, ciliegina sulla torta, c’è un piccolo cameo del cantante Ed Sheeran con un pezzo live da un suo concerto.

Bridget Jones’s Baby rappresenta dunque un gradito, atteso e delizioso ritorno di un personaggio iconico che abbiamo amato e continueremo ad amare. Un film ben scritto e ben recitato, sempre godibile, che non delude le aspettative.
Nelle nostre sale dal 22 settembre distribuito da Universal Pictures Italy.

lunedì 12 settembre 2016

Mini recensioni: "L'Era Glaciale 5" - "Angry Birds"

L'ERA GLACIALE 5 - IN ROTTA DI COLLISIONE


Avevamo già visto circa 20 minuti del film L'Era Glaciale - In rotta di Collisione in occasione dell'incontro stampa con il regista Mike Thurmeier e le impressioni che ci eravamo fatti sono state tutte confermate in seguito alla visione. Giunti al quinto capitolo della saga si nota un po' di stanchezza. Ci saremmo aspettati una sorta di evoluzione, una crescita, ma il prodotto rimane esclusivamente ad uso e consumo dei bambini, per i quali i divertenti personaggi ormai ben noti (ai quali se ne aggiungono sempre altri) fungono da catalizzatore e attrattiva.
La storia è semplice: Scrat (ancora una volta è lui il motore di tutto), alle prese con la sua ghianda, trova un'astronave (proprio quella già apparsa di sfuggita nel primo film), finisce nello spazio e colpisce inavvertitamente un'asteroide.... che ovviamente punta dritto sul pianeta Terra! Manny e famiglia (non solo il nucleo familiare in senso stretto ma anche il gruppo di amici legati da reciproco affetto) dovranno trovare il modo di cooperare, fidarsi gli uni degli altri ed evitare la catastrofe. Di base c'è il rapporto padre-figlia, l'amicizia, la coesione, buoni sentimenti e tanta allegria. Ha un suo fascino l'inserimento del regno di Geotopia, con divertenti e assurdi personaggi che ben si amalgamano con l'originalità e le stranezze di quelli già conosciuti. Piacevole la musica ma soprattutto molto belle le immagini, specie quelle nello spazio, e i colori, la cui particolarità consiste nell'utilizzo (a partire dai cristalli di cui è costituita l'asteroide) del tono del viola (e simili: dal fucsia al lilla), che caratterizza decisamente l'intero film. 
Le gag e il racconto, che si sviluppano senza approfondire troppo ma sempre facendo grande uso dello slapstick (come del resto accade fin dal primo film), definiscono in modo netto il target del film che si rivela principalmente (se non esclusivamente) rivolto ai bambini, che sicuramente non rimarranno delusi e si divertiranno sia con le avventure di Manny, Diego, Sid e Buck, ma soprattutto col personaggio più simpatico: Scrat. Le sue scene sono senza dubbio le più riuscite e le più divertenti in assoluto e rendono godibile il film anche per i genitori che accompagnano in sala i propri figli. Ritornano (in veste di doppiatori) le voci di Pino Insegno, Roberta Lanfranchi, Claudio Bisio e Filippo Timi.
Al cinema dal 22 agosto.


ANGRY BIRDS


Indirizzato soprattutto a un pubblico infantile, Angry Birds è basato sull'omonimo videogioco e coprodotto dalla stessa casa, la Rovio Entertainment. 
A chi non è mai capitato di vedere qualche gadget (o simili) con Red, l'uccellino rosso dalle folte sopracciaglia e  dall'espressione arrabbiata? Farne un film non era semplice, eppure, sfruttando tutti i classici schemi narrativi di genere, i registi ( Clay Katis e Fergal Reilly) riescono a ricavarne una storia allegra e colorata (ottime le immagini e i colori sgargianti e vivaci che mettono allegria) che riesce a intrattenere piacevolmente i bambini. 
In un'isola popolata esclusivamente da uccelli, tutti vivono in pace e armonia.... tranne Red (e pochi altri), perennemente arrabbiato e per questo costretto in una comunità di gestione della rabbia, gestita da Matilda, dove incontra Chuck e Bomb. Quando dei maialini verdi arrivano in massa portando allegria e divertimento, l'unico a sospettare qualcosa è proprio Red, mentre tutti gli altri si fanno prendere dall'entusiasmo (da sottolineare dunque l'importante aspetto del divertimento visto come diversivo per distrarre/addormentare il popolo e fregarlo). Ed in effetti aveva ragione: i maialini rubano indisturbati tutte le uova, che rappresentano il loro futuro. Allora gli uccelli, disperati, si affidano a Red e company per attaccare i maialini verdi e riprendersi le uova, riproponendo la classica e divertente battaglia del videogame a base di "lancio dei pennuti". Interessante il fatto di aver finalmente sdoganato il sentimento della Rabbia, che, nei modi giusti, può essere utile e positiva. Film senza grosse pretese, bello visivamente, con una storia semplice e piuttosto scontata, della serie "bisogna credere in se stessi", che per i bambini risulta sempre gradevole e divertente. 
Buona la scelta delle voci italiane, da Maccio Capatonda a  Chiara Francini, da Francesco Pannofino ad Alessandro Rossi e Fabrizio Vidale.
Nelle nostre sale dal 15 giugno.


giovedì 8 settembre 2016

Un medico in famiglia 10 - Conferenza Stampa e Photocall

di Silvia Sottile

E' stata presentata alla stampa lunedì 5 settembre, nella sede Rai di Viale Mazzini (Roma), la decima stagione di Un Medico in Famiglia, una delle fiction Rai più longeve, insieme a Don Matteo. Le vicende della famiglia Martini hanno appassionato intere generazioni nel corso degli anni e ancora adesso hanno un forte ascendente sui più giovani, grazie ai numerosi personaggi che ad ogni serie si aggiungono al cast principale o per sostituire chi è partito per altri lidi. Anche in Un Medico in Famiglia 10 non mancheranno le sorprese, le new entry e tante novità.

Il primo episodio, ricco di colpi di scena, ambientato in parte in Puglia, è andato in onda il 7 settembre. I Martini rientrano poi a Roma, nel quartiere residenziale di Poggio Fiorito, nell'ormai famosissima e riconoscibile villa in cui vivono dal lontano 1998. E stasera c'è già la seconda puntata, per poi proseguire sempre di giovedì. 

Ecco alcuni nostri scatti (foto di Silvia Sottile) in occasione della conferenza stampa di presentazione e al photocall.