venerdì 17 ottobre 2025

"After The Hunt: Dopo la caccia" - Non tutto ha lo scopo di metterti a tuo agio

 di Silvia Sottile


Dal 16 ottobre è al cinema, distribuito da Eagle Pictures e Sony Pictures, After the Hunt: Dopo la caccia, il nuovo film di Luca Guadagnino con Julia Roberts, Ayo Edebiri, Andrew Garfield, Michael Stuhlbarg e Chloë Sevigny.

Dal visionario regista Luca Guadagnino, After the Hunt: Dopo la caccia è un avvincente dramma psicologico scritto da Nora Garrett. Una professoressa universitaria, Alma Olsson (Julia Roberts), si trova in un momento cruciale della sua vita personale e professionale, quando una studentessa modello (Ayo Edebiri) muove delle accuse verso uno dei suoi colleghi (Andrew Garfield) e un oscuro segreto del suo passato rischia di venire alla luce.




Non tutto ha lo scopo di metterti a tuo agio” recita la tagline di After the Hunt: Dopo la caccia. E siamo assolutamente d’accordo. Nulla in questo film mette a proprio agio. Anche lo spettatore rischia di trovarsi infastidito, a disagio, nel corso di un film che tocca un argomento scottante e delicato, persino divisivo e rischioso da trattare.

Per certi versi After the Hunt è un film scomodo perché ha il coraggio di osare, far vedere ciò che spesso viene taciuto, mettendo in luce anche i lati oscuri. Nulla è bianco o nero in questo intenso dramma psicologico ambientato nei corridoi universitari. Vediamo i personaggi che agiscono e reagiscono, ma restiamo sempre col dubbio. Non sappiamo mai fino in fondo chi mente e chi dice la verità, in questo gioco di potere, tra segreti e bugie, dove non tutto viene infine alla luce.

Ciò che interessa a Guadagnino in effetti non è l’evolversi lineare della trama ma il processo interiore che porta tutti i protagonisti ad agire in un certo modo allo scoppiare del “caso”. Come il loro passato, le loro emozioni, i loro impulsi influiscono in questo percorso, in una sorta di puzzle minuzioso e spinoso, dove in ballo c’è il proprio destino e quello degli altri. E il regista non dà punti di riferimento né un giudizio morale, lasciandolo semmai allo spettatore, scardinando tutti i preconcetti sul tema.




Cosa sei disposto a fare per il tuo lavoro? Come reagiresti se un tuo amico venisse accusato di molestie? Chi dice la verità? È davvero un caso di abuso di potere finalmente scoperchiato e denunciato o una strumentalizzazione per rovinare una reputazione e fare carriera?

Non a tutte queste domande si trova una risposta, tantomeno univoca, ma si indaga su un insieme di persone sfaccettate, con luci ed ombre, evidenziando anche la diversa percezione della Gen Z. Non si salva nessuno. Forse solo il marito di Alma, Frederik (un intenso Michael Stuhlbarg).

Purtroppo, però, nonostante le eccellenti interpretazioni di tutto il cast, After the Hunt: Dopo la caccia non emoziona e non si riesce a provare empatia per le vicende di questi controversi personaggi. La causa va probabilmente ricercata in una freddezza di fondo che permea la pellicola, che spesso appare più come un trattato filosofico (proprio la filosofia è la materia d’insegnamento in oggetto) fatto di proclami che non un toccante e struggente dramma.



Inoltre, la colonna sonora di Trent Reznor & Atticus Ross (che avevamo amato in Challengersqui la nostra recensione) è eccessivamente invadente, con musiche assordanti, spesso fuori contesto, con un effetto straniante, per non parlare dell'abuso di alcuni rumori particolarmente fastidiosi.

Pur con questi difetti, After the Hunt: Dopo la caccia è un film che fa riflettere e non lascia indifferenti.






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