di Valerio Brandi
Giacomo (Diego Abatantuono), imprenditore milanese di grande successo, con l’avvento del nuovo millennio vuole incrementare ancor di più i suoi affari costruendo un resort di lusso in Sardegna.
Ha già comprato tutte le terre dove intende costruire,
eccetto una, quella del pastore Efisio Mulas (Giuseppe Igniazio Loi). I
suoi sottoposti non pensano sia un problema convincere l’ultimo abitante della
zona che non ha ancora venduto ma decide comunque di mandare in missione uno
dei suoi uomini migliori, Mariano (Aldo Baglio).
Efisio invece rifiuta immediatamente 150
milioni del vecchio conio. Mariano ottiene la stessa risposta anche quando
la cifra viene raddoppiata. Passano gli anni e ai milanesi non resta che
continuare ad insistere affinché Efisio molli la presa.
Ratzinger viene eletto Papa, l’Italia vince i Mondiali
2006, e soprattutto si passa alla moneta unica. Ma neanche i milioni di euro
sembrano smuovere Efisio dalle sue convinzioni, così come neanche le insistenze
della sua famiglia e di tutti gli abitanti della zona che vedono nel resort una
imperdibile occasione lavorativa.
Il vecchio pastore ancora non cede, limitandosi spesso
e volentieri a rispondere, in strettissimo dialetto sardo, con la frase “La vita va così!”.
Chi vincerà questa battaglia? Efisio o Giacomo?
La
vita va così racconta la storia di un vero John
Dutton. Non stiamo parlando di Kevin Costner o di un territorio
all’interno il parco di Yellowstone grande quanto il Rhode Island ma, come
il personaggio creato da Taylor Sheridan, anche quello di Efisio ha le sue
stesse convinzioni. La presa di posizione dell’anziano sardo non è
solo dovuta al desiderio di mantenere la terra e la casa che appartenevano
ai suoi antenati ma è anche una questione di interesse comune.
Perché i soldi non sono tutto nella vita. C’è da
tenere conto della bellezza della natura, libera ed incontaminata, così come dell’importanza
di mantenere libera, priva di speculazioni e sovrapprezzi, la bellissima spiaggia
della costa limitrofa. Niente cemento o aeroporti. Solo sabbia e mare,
dove le vacche possono pascolare e le persone fare il bagno quando
vogliono.
A differenza di John Dutton, il personaggio di Efisio
Mulas è basato su una storia vera (con la causa che sta ancora andando avanti, nonostante
siano ormai passati diversi anni).
La
vita va così è un film in continua evoluzione. Sebbene
il personaggio di Abatantuono non sia uno con cui è facile
empatizzare (soprattutto se non si appartiene alla sua stessa classe
sociale ed economica), è naturale, nella prima parte della pellicola, essere
contro la testardaggine di Efisio. Chi, di fronte a tali cifre, non cederebbe
immediatamente o almeno avrebbe un minimo di tentazione? Stesso discorso per
gli abitanti della zona: la possibilità di un lavoro e di una vita migliore
sono cose che tanti di noi hanno bisogno di trovare nel corso della nostra
vita.
Però, quando si assiste alla distruzione degli alberi e
alla devastazione del territorio, ricoperto di cemento, come si fa non cambiare
rapidamente opinione? E quanti di noi hanno avuto o hanno ancora una
casa appartenuta a qualche nonno o zio, ricca di ricordi, che non vorremmo mai
vedere in mani estranee?
Virginia Raffaele ed Aldo Baglio sono i principali
protagonisti di questo progressivo cambio di visione. La prima nel
ruolo di Francesca, la figlia di Efisio, che non solo
pensa al futuro della sua famiglia, ma deve sopportare anche tutto il paese che
le rema contro perché il suo babbo non vuole cedere. Però la colata di cemento
è stata più che sufficiente per farle decidere finalmente da che parte stare.
Discorso diverso Aldo Baglio, il cui personaggio per
gran parte del film è un bravo soldatino, fedele al
volere di Giacomo. Ma con il passare del tempo, obbligato ormai
a vivere in Sardegna, comincia a conoscere al meglio questo luogo bellissimo,
la sua gente, le loro tradizioni e passioni (con Gigi Riva quasi
onnipresente).
La
vita va così è un film intenso e anche commovente, ma
è soprattutto una commedia decisamente riuscita. Giuseppe Ignazio Loi
con la sua testardaggine e il suo dialetto sardo stretto (anche se si tratta di
un film italiano abbiamo avuto bisogno dei sottotitoli...) fa ridere anche solo
con lo sguardo, una cosa notevole considerando che non è un attore professionista.
Per il resto, gran parte dell’ilarità la regala, come
era facilmente prevedibile, Aldo Baglio.
Per quanto i fan del trio si augurano che lui continui
a fare film con gli altri due componenti, La vita va così è un’altra lavorazione che
ci dimostra che Aldo, Giovanni e Giacomo possono far ridere anche da
soli. Parliamo di tre attori straordinari che hanno portato in scena la
loro essenza in maniera estremamente divertente. Aldo che soffre il
mal d’auto fa ridere a crepapelle anche senza la Subaru Barracca,
così come i suoi acuti un po’ collerici vanno bene anche se non sta
parlando con il Cavalier Cecconi.
Prodotto da Medusa Film, PiperFilm, Ourfilms e
Wildside (e in collaborazione con Netflix e Circle One), La vita va così di Riccardo Milani è
stato presentato in anteprima nella categoria Grand Public – come
film d’apertura – alla XX Edizione della Festa del Cinema di Roma. Arriverà
nelle nostre sale dal 23 ottobre, distribuito da Medusa Film e PiperFilm.




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