sabato 25 ottobre 2025

"Dracula – L'amore perduto" di Luc Besson

 di Valerio Brandi 


Siamo nel XV secolo. Dopo la caduta di Costantinopoli la minaccia islamica preoccupa sempre di più l’Europa. L’esercito dell’Impero Ottomano guidato da Mehmed II (Jassem Mougari) è arrivato in Transilvania, così tocca a Vladimir (Caleb Landry Jones), principe della Romania, difendere i confini dagli invasori.  

Abile e valoroso, Vlad III di Valacchia ha la meglio sui turchi, ma proprio alla fine della battaglia scopre che la sua amata Elisabeta (Zoë Bleu) è in pericolo. Nonostante la sua rapidità negli spostamenti non riesce a salvarla per una questione di pochi istanti. Disperato e soprattutto infuriato, quando il Cardinale locale (Haymon Maria Buttinger) gli riferisce che non può fare nulla per riportare in vita il suo grande amore, cambia davvero tutto.  

Vladimir rinnega la sua fede Cristiana. I simboli religiosi sanguineranno, tanto da essere condannato alla dannazione eterna. Ora è il Conte Dracula, un essere immortale, in grado di mantenere il suo aspetto giovane bevendo sangue umano, meglio se di giovani fanciulle. Da quel momento Vlad non si limiterà ad impalare coloro che avranno il coraggio di avventurarsi nel suo castello in Transilvania: sfrutterà questa maledetta immortalità anche per viaggiare nel mondo, alla ricerca dell’amore perduto. Quando sembra essersi ormai rassegnato, una visita improvvisa al suo castello lo spingerà a tornare a Parigi, per incontrare una bella donna di nome Mina...  

Una delle migliori trasposizioni audiovisive sia del personaggio storico che di quello letterario di Dracula è senza dubbio il lungometraggio di Francis Ford Coppola, Dracula di Bram Stoker (1992). Questa versione iniziava con le origini medievali di Vlad III di Valacchia, per poi spostarsi verso la fine del 1800, raccontando gran parte delle vicende narrate nel romanzo di Bram Stoker.  

Chi ha visto il film del 1992 potrà subito notare, leggendo la sinossi, che il canovaccio di Dracula – L'amore perduto è praticamente lo stesso. Inoltre la versione anziana del Dracula di Caleb Landry Jones è molto simile a quella di Gary Oldman, sia dal punto di vista estetico che da quello relativo alla sua teatralità.  

Siamo dunque di fronte a un personaggio non fascinoso come quello di Bela Lugosi, ma neanche orripilante come il Conte Orlok di Nosferatu (qui la nostra recensione del remake di Robert Eggers). Però non è certo di bell’aspetto, ed è comunque molto inquietante quando si presenta a uno sconosciuto, nonostante i suoi abiti eleganti e le sue parole forbite.  

Caleb Landry Jones, grazie a un sontuoso lavoro di trucco e parrucco e alle musiche di Danny Elfman, è stato in grado di ricreare la stessa atmosfera che Coppola ci aveva regalato oltre 30 anni fa. Si tratta allora di un remake senza una propria anima? 




Fortunatamente no. Luc Besson, anche per via delle sue origini, ha spostato alcuni momenti clou della storia da Londra a Parigi. Possiamo ammirare la Torre Eiffel fresca di inaugurazione e la maestosità della reggia di Versailles. Le giostre itineranti e i mercatini dove si divertono Zoë Bleu e Matilda De Angelis ricordano molto quelli (ancora esistenti) del giardino delle Tuileries. Il tutto condito da costumi d’epoca sontuosi e da un casting adeguato sia per i personaggi principali che per le semplici comparse, capace di far apparire Dracula – L'amore perduto coerente con il periodo storico in cui è ambientato, a differenza di alcune produzioni odierne in cui sono presenti numerose forzature. 

La novità principale, se vogliamo chiamarla così, e che abbiamo un Dracula versione Jean-Baptiste Grenouille. Per chi non lo conoscesse, quest’ultimo è un altro personaggio letterario ma anche cinematografico, grazie a Profumo – Storia di un assassino (2006). Vlad, per cercare il suo amore perduto, ha dunque creato il profumo afrodisiaco per eccellenza, in grado anche di allargare la sua numerosa famiglia. Grazie al ritorno delle fantomatiche spose di Dracula, anche in questo film di Luc Besson c’è molta sensualità ed erotismo, ma va detto che rispetto alle precedenti opere (come il già citato Nosferatu di Eggers) c’è stato molto meno coraggio nella sua rappresentazione.

L’unico altro piccolo difetto di Dracula – L'amore perduto riguarda la CGI non del tutto convincente utilizzata per mostrare i Gargoyles.  

Nonostante le riproposizioni e questi piccoli nei, siamo comunque di fronte a una pellicola imperdibile per tutti gli amanti del personaggio, perché Dracula è una storia – per restare in tema – immortale, ed è sempre bella da vedere, soprattutto se la sua essenza non viene stravolta o tradita.  

Inoltre, gli attori che abbiamo già citato hanno tutti eseguito delle superbe interpretazioni, a cui dobbiamo aggiungere quella di Christoph Waltz che, anche se impersonifica un prete, è a tutti gli effetti il Van Helsing della situazione. Ewens Abid ha interpretato un altro personaggio “Stokeriano”, ossia Jonathan Harker, mentre Guillaume de Tonquédec è Dumont, l’equivalente del dottor Jack Seward.  

Dracula – L’amore perduto è già uscito in Francia lo scorso 30 luglio. In Italia è stato presentato in anteprima alla XX Festa del Cinema di Roma e arriverà ufficialmente nelle nostre sale dal 29 ottobre, distribuito da Lucky Red.  




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