martedì 28 ottobre 2025

"Hedda" - Nia DaCosta rivisita il dramma teatrale di Ibsen

 di Silvia Sottile


Hedda, liberamente ispirato al celebre dramma teatrale Hedda Gabler di Henrik Ibsen del 1891, è un film diretto da Nia DaCosta, con Tessa Thompson, Nina Hoss, Imogen Poots, Nicholas Pinnock e Tom Bateman.

Hedda è stato presentato in anteprima mondiale al Toronto International Film Festival e in anteprima italiana alla Festa del Cinema di Roma 2025, accompagnato dalla regista. Sarà disponibile su Prime Video dal 29 ottobre.

Il film racconta la storia di Hedda (Tessa Thompson), una vera icona della mondanità contemporanea: ricca, elegante e carismatica, domina la scena sociale con i suoi spettacolari party in grande stile, dove lusso, musica ed eccessi sono la norma. Le sue serate diventano leggenda, un palcoscenico sfavillante che nasconde però un cuore fragile.

Quando dal suo passato riaffiora un vecchio grande amore – una donna che aveva segnato in profondità la sua giovinezza – il suo mondo scintillante inizia a incrinarsi. Ciò che era rimasto sepolto sotto anni di apparenze torna a galla con forza, spingendola a mettere in discussione se stessa, le sue scelte e il ruolo che ha costruito nella società.

Nia DaCosta rivisita radicalmente il dramma teatrale di Ibsen in chiave queer e femminista. Il cambiamento più sostanziale è infatti l’ex amante della protagonista: in questa versione si tratta di una donna (anziché di un uomo), magistralmente interpretata da Nina Hoss. Un personaggio totalmente reinventato ma decisamente magnetico, che colpisce profondamente e a tratti ruba addirittura la scena alla protagonista.




Ma procediamo con ordine.

Hedda è un intenso e affascinante dramma in costume, ambientato nell’800, che diventa a tutti gli effetti un thriller sulla condizione della donna e sulle conseguenze di una società profondamente maschilista. Visivamente impeccabile, grazie alle scenografie opulente e agli splendidi costumi, il film si mostra inevitabilmente di impianto teatrale, sotto svariati aspetti. Non soltanto nell’ambientazione (esclusivamente la sfarzosa villa e il relativo parco, per quanto immenso) ma risulta ancora più evidente nella messa in scena delle emozioni, particolarmente forti, intense, graffianti, molto “teatrali”, appunto.

Il fascino principale di Hedda, oltre che nell’accurata e sfavillante ricostruzione d’epoca, risiede soprattutto nella sua protagonista, Hedda Gabler, intorno a cui ruota tutto. Una donna all’apparenza forte, in realtà intimamente e dolorosamente fragile. Assistiamo proprio allo spezzarsi del suo animo, mentre cerca incessantemente di manipolare gli altri in base a un suo desiderio istintivo, sia sensuale che intellettuale.

Ne viene fuori un ritratto indubbiamente seducente, ambientato in un mondo a sua volta in grado di ammaliare lo spettatore, anche se, guardando nel profondo, ci si rende benissimo conto che la realtà è totalmente diversa, molto più cupa.

A dire il vero, si ha sempre l’impressione che manchi qualcosa per rendere il film davvero indimenticabile, eppure non si può fare a meno di restarne colpiti. Soprattutto grazie alle intense interpretazioni delle tre donne che rivestono i ruoli principali, attorno alle cui emozioni e macchinazioni ruota Hedda: Tessa Thompson, Nina Hoss (come avevamo anticipato, il suo è il ruolo sicuramente più significativo) ed Imogen Poots. 




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