di Valerio Brandi
Anne (Léa Drucker) è un avvocato di successo che vive in una bella casa a Parigi con suo marito Pierre (Olivier Rabourdin) e due figlie adottate di nome Serena (Serena Hu) ed Angela (Angela Chen). Una vita tranquilla che sembra cambiare radicalmente il giorno in cui si trasferisce in quel villino Théo (Samuel Kircher), il figlio che Pierre ha avuto dal primo matrimonio. Il ragazzo, tanto giovane quanto ribelle, comincia a creare problemi in casa, e con Pierre spesso fuori per lavoro tocca ad Anne risolvere la patata bollente...
Presentato in concorso a Cannes 2023, Ancora un’estate ci appare fin da subito come un classico film di Catherine Breillat, una regista che ha dedicato la sua carriera ad esplorare e a provocare attraverso il cinema al femminile. L’intento della cineasta in questa pellicola era quello di raccontare la storia di Anne ma in versione francese, dato che Ancora un’estate è un remake del danese Dronningen. Un’occasione non tanto per discutere sul giusto e sbagliato di questa storia d’amore, quanto per mostrare l’amore negli occhi della protagonista, che sembra più giovane e radiosa quando si trova insieme a Théo.
Queste sono le note di regia. Perché naturalmente ogni critico, così come ogni spettatore, potrà vedere qualcosa di diverso nei contenuti di Ancora un’estate.
Qualcuno ha già definito questo lungometraggio una
commedia sentimentale, e non a torto, soprattutto per coloro che sono cresciuti
con la saga di American Pie: come si
fa di fronte a una situazione del genere a non pensare alla mamma di
Stifler interpretata da Jennifer Coolidge (anche se, ad essere più precisi,
Léa Drucker assomiglia molto di più a Rebecca De Mornay, la mamma di
Finch)?
Ci saranno poi quelli che vedranno in Ancora un’estate, non una commedia ma un vero e proprio dramma, fatto di menzogne ed ipocrisie: del resto il lungometraggio comincia con una scena in cui Anne, per difendere una ragazza vittima di violenza, la mette in guardia sul fatto che l’avvocato difensore userà la relatio criminis per provare a vincere la causa, definendola (giustamente) una mossa infame in un caso grave come questo. Peccato che quando Anne rischia di essere scoperta dal marito grazie alla confessione di Théo, utilizzi prontamente questa antica retorica giudiziaria a suo favore, accusando il giovane invece di dire la verità.
E l’ipocrisia non finisce qua, perché oltre
a tutti i discorsi relativi all’infedeltà coniugale, i ‘due pesi e due
misure’ emergono anche nel rapporto tra due persone con grandissima differenza
d’età: un uomo che va con una minorenne consenziente viene giustamente
giudicato (dalla società e dalla legge) un pedofilo, mentre se la ragazza è appena maggiorenne viene comunque
visto come un ‘vecchio bavoso’ o definito con simili appellativi. Una donna che
va con un ragazzino, come affermato sempre nelle note di regia, è invece un inno alla
bellezza e all’amore libero...
Insomma, un film con tante chiavi di lettura e possibili discussioni e con la coinvolgente colonna sonora di Kim Gordon e Body/Head, disponibile finalmente in Italia da giovedì 7 marzo 2024, grazie alla distribuzione di Teodora Film.
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