mercoledì 27 marzo 2024

"An American in Austen" - Sognando Mr. Darcy per scoprire che forse lo hai già trovato…

 di Diletta Nicastro


Continuiamo a raccontare i film che Hallmark Channel ha dedicato a Jane Austen nel suo tradizionale ‘Loveuary’ (insieme di prime visioni romantiche nel mese di San Valentino).

Dopo Sense and Sensibility (qui la recensione) è la volta di An American in Austen, andato in onda in prima visione sabato 17 febbraio.

Scritto da Cameron Johann e diretto da Clare Niederpruem (che nel 2018 aveva già realizzato una versione in chiave moderna di Piccole Donne), la storia può sembrare un po’ una rivisitazione di Lost in Austen, ma a nostro avviso di gran lunga migliore.

Gli attori principali sono Eliza Bennett (Harriet), Nicholas Bishop (Mr. Darcy), Nell Barlow (Elizabeth) e Bert Seymour (Ethan).

Il film è stato girato tra giugno e ottobre in Bulgaria e Irlanda (l’albergo Carton House nel Kildare diventa Netherfield Park).

 


 

La trama ci porta a Chicago, dove la bibliotecaria (e scrittrice in erba) Harriet, da sempre innamorata di Jane Austen, è legata da tre anni ad Ethan, che, a sorpresa, le chiede di sposarlo.

Confusa ed incerta Harriet riesce a rispondergli solo "Maybe"  (Forse) e, tempestata di domande dalle amiche incredule (che avevano aiutato Ethan a fare la memorabile proposta) sul motivo di questa ritrosia, Harriet risponde che il suo sogno sarebbe incontrare Mr. Darcy.

E quella sera, come per magia, Harriet si ritrova catapultata in un misterioso viaggio in carrozza che la porterà in casa Bennet nei panni di una cugina americana. Qui conoscerà Lizzy, Jane, Bingley e, ovviamente, Mr. Darcy, che rimarrà attratto dall’estro e dalla modernità della nuova arrivata.

Ma è veramente questo quello che vuole Harriet?

Tra dichiarazioni improvvise, fughe inopportune e stravolgimenti della trama, Harriet si renderà conto di aver già trovato il suo Darcy, ma che forse (maybe) lo ha perduto per sempre anche perché è intrappolata a Longbourn fino a quando non riuscirà ad aggiustare quello che ha cambiato (o forse per sempre…).

 


A CelebSecrets Eliza Bennett, chiamata Eliza dai genitori proprio in onore della protagonista di Orgoglio e Pregiudizio, ha dichiarato: “Penso che, soprattutto al giorno d’oggi, la gente dica che l’erba del vicino è sempre più verde, ma è solo che non si innaffia abbastanza bene l’erba della propria parte, soprattutto in amore. Penso che si possa stilare un elenco di cose che un uomo o una donna dovrebbero avere per essere il partner perfetto, ma in realtà tutti hanno dei difetti. Quando Harriet si trova catapultata in Orgoglio e pregiudizio e incontra Mr. Darcy – l’uomo perfetto per eccellenza – si rende conto che anche lui è semplicemente un essere umano pieno di difetti. E la lezione migliore che potrebbe imparare è che è il suo Ethan ad essere praticamente perfetto per lei”.

In effetti chi buca di più è proprio Ethan, sebbene sia presente pochissimo sullo schermo. Già visto in Bridgerton (Lord Fife) e The Crown (Tom Parker Bowles), Bert Seymour è nato a Londra e si è diplomato al LAMDA.

Di lui Eliza ha detto: “Credo che abbia fatto un lavoro straordinario nel film. Interpreta Ethan in maniera fenomenale, e credo che il pubblico si innamorerà subito di lui”. Confermiamo.

Occhio alla scena in cui i personaggi si trovano ad essere presentati alla Duchessa al Ballo di Netherfield. Se vi sembrerà di averla già vista, non siete in errore. Altri non è che Sarah Ferguson, la Duchessa di York.

Complessivamente An American in Austen è un’incantevole commedia romantica che porta a riflettere e a non dare tutto per scontato, seppur con le sue pecche (ad esempio Elizabeth, a nostro avviso, è troppo poco in parte).

Risulta particolare la resa del personaggio di Mr. Collins, molto più umano e divertente di quanto si è soliti interpretarlo.

E incuriosisce che a scrivere la sceneggiatura sia stato un uomo, il produttore e sceneggiatore indipendente Cameron Johann, forse per significare alle donne: basta fantasticare su Mr. Darcy, potete trovare il vostro uomo anche ai giorni nostri…

 


 

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