Joe (Joaquin Phoenix) è un ex marine e agente FBI
che vive nella sua casa d’infanzia e si prende cura della madre, anziana e
malata. La sua vita, però, non è facile perché è tormentata da continui
flashback del suo passato violento. Disposto a sacrificarsi pur di salvare
delle vite innocenti, Joe si guadagna da vivere liberando delle giovani ragazze
dalla schiavitù sessuale. Un giorno viene contattato da un famoso politico
newyorkese che crede che sua figlia Nina (Ekaterina Samsonov) sia stata rapita
da una di queste organizzazioni e che sia stata costretta a prostituirsi. Il
coraggioso ex militare accetta il lavoro e grazie al suo sangue freddo riesce a
liberare la ragazzina, ma scopre che dietro al suo rapimento ci sono delle
persone corrotte e molto potenti. Così Joe si rende conto che questa volta si
tratta di una faccenda molto più grande di lui e che per risolverla avrà
bisogno di aiuto.
A
Beautiful Day (You
Were Never Really Here), presentato in concorso al Festival di Cannes, dove
la regista Lynne Ramsay ha vinto il premio per la miglior sceneggiatura ed il
protagonista, un intenso Joaquin Phoenix, è stato premiato per la miglior
interpretazione maschile, è un film potente e toccante.
Crudo e brutale, A
Beautiful Day non risparmia sequenze particolarmente violente, ma regala
anche improvvisi e poetici momenti di tenerezza. Il film racconta la storia di
un uomo tormentato a causa dei numerosi episodi di violenza che ha sofferto fin
dall’infanzia, rivissuti attraverso continui flashback. Si tratta di un
personaggio che risolve tutto in maniera cruenta, armato di un martello, eppure
c’è in lui in lato “umano” che si rivela nel tenero rapporto con l’anziana
madre.
Lo straordinario Joaquin Phoenix, autore di un’interpretazione
superlativa, fatta di poche parole ma intensa e fortemente espressiva, è sicuramente il
cuore del film. In un solo istante, il brillante attore tre volte candidato all’Oscar
(Il Gladiatore, Quando l’amore brucia l’anima,
The Master), ha la capacità di esprimere una vasta gamma di emozioni, tale
da trafiggere l’animo dello spettatore. Bravissima anche la giovane Ekaterina
Samsonov, il cui personaggio riesce a interagire profondamente con il
protagonista. In tutto ciò non va tralasciata l’importanza dell’argomento
trattato che stimola una commovente riflessione sullo squallido mondo della
schiavitù sessuale, strettamente intrecciato a quello della politica.
L’originalità di A
Beautiful Day non dipende essenzialmente dalla trama, già declinata in
diversa maniera in precedenti pellicole, ma dal modo in cui la regista è
riuscita a portare questo racconto sullo schermo, in particolare attraverso
inquadrature inaspettate e non convenzionali. Il complesso e articolato lavoro di
regia, montaggio e colonna sonora è così ben orchestrato e amalgamato da dar
vita a un film visivamente potente, a tratti surreale e quasi psichedelico,
grazie alla splendida fotografia di Thomas Townend e alle musiche martellanti del
musicista britannico (nonché chitarrista dei Radiohead) Jonny Greenwood (Vizio di Forma, Il Filo Nascosto) che si
sovrappongono ai persistenti suoni e rumori della città di New York.
A
Beautiful Day, al cinema dal 1° maggio, distribuito
da Europictures, è un film da non perdere.
Qui il resoconto della conferenza stampa con Lynne Ramsay e Joaquin Phoenix.
Qui il resoconto della conferenza stampa con Lynne Ramsay e Joaquin Phoenix.
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