giovedì 24 maggio 2018

"Solo: A Star Wars Story": le avventure del giovane Han Solo

di Silvia Sottile



Solo: A Star Wars Story, diretto dal premio Oscar Ron Howard (subentrato a Phil Lord e Christopher Miller), è il secondo spin-off della saga stellare targata Lucasfilm, dopo l’ottimo Rogue One (2016) di Gareth Edwards.

Ambientato molti anni prima degli eventi di Una Nuova Speranza, il film trasporta il pubblico verso una galassia lontana lontana, in un viaggio cinematografico a bordo del Millennium Falcon alla scoperta del passato del giovane Han Solo (Alden Ehrenreich), la più celebre e spericolata delle canaglie spaziali. Tra audaci bravate, contrabbandieri doppiogiochisti e rocambolesche fughe nei meandri di un mondo criminale oscuro e pericoloso, Han Solo fa amicizia con il suo futuro copilota Chewbacca (Joonas Suotamo) e conosce il famigerato giocatore d’azzardo Lando Calrissian (Donald Glover), in un’avventura che determinerà il futuro di uno degli eroi più iconici della saga di Star Wars.

Nel cast anche Woody Harrelson nei panni di Tobias Beckett, il mentore di Han, Emilia Clarke (Qi'ra), Phoebe Waller-Bridge (il droide L3-37), e Paul Bettany nel ruolo del villain Dryden Vos.


Solo: A Star Wars Story è, dunque, una sorta di origin story, incentrata sulle avventure che hanno portato il giovane Han a diventare il personaggio che abbiamo conosciuto nella trilogia originale di Star Wars. Il film mostra sul grande schermo tutto quello che i fan della Saga sognavano da una vita: dagli incontri con Lando e Chewbacca, alla rotta di Kessel in meno di 12 Parsec, senza tralasciare i dettagli su come Han sia entrato in possesso della sua astronave, il mitico Millennium Falcon.

Andiamo dritti al punto: il difetto principale di Solo: A Star Wars Story è il suo protagonista. Per noi Han Solo è Harrison Ford. E, purtroppo, nonostante il suo impegno, Alden Ehrenreich non è carismatico quanto lui. Naturalmente questo “dettaglio” pesa molto nell’economia complessiva. Per fortuna spiccano invece le ottime interpretazioni di Woody Harrelson e soprattutto di Donald Glover, la vera sorpresa della pellicola, che rende il suo Lando Calrissian il personaggio più interessante.


Per il resto, nonostante la lavorazione molto travagliata, Solo: A Star Wars Story funziona bene, sicuramente grazie all’abile mano registica di Ron Howard. Ottima, in particolare, la scelta di puntare sul classico film d’avventura vecchio stile, con un pizzico di western spaziale. Mentre Rogue One  era impostato come un film di guerra con i caratteristici toni cupi, qui l’atmosfera è leggera, divertente e spensierata, in linea col carattere del giovane protagonista, spesso un po’ sbruffone.

Solo è un film avvincente, dal ritmo dinamico, ricco di colpi scena e di adrenaliniche scene d’azione mozzafiato: la spettacolare sequenza dell’assalto al treno tra le montagne innevate vale da sola il prezzo del biglietto, al pari della rotta di Kessel a bordo del  Millennium Falcon. Vedere la “vecchia ferraglia” in tutto il suo splendore, agli inizi della sua gloriosa carriera nella galassia lontana lontana, è un’emozione indescrivibile, in particolare per i fan storici di Star Wars. Effetto nostalgia? Sicuramente! Ma non è detto che sia un male, tutt’altro. Non mancano, infatti, piccoli collegamenti con gli episodi passati/futuri della saga. 


Solo: A Star Wars Story è un buon prodotto di intrattenimento, un film pienamente godibile, rivolto sia agli appassionati, sia al pubblico dei giovanissimi, e anche a chi magari si avvicina per la prima volta all’universo di Star Wars

Dal 23 maggio al cinema.

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