di Silvia Sottile
Il fenomeno globale dello scorso anno, Wicked (candidato a 10 premi Oscar, di cui 2 vinti), diventato l'adattamento cinematografico di Broadway di maggior successo di tutti i tempi, giunge ora alla sua epica, elettrizzante ed emozionante conclusione in Wicked – Parte 2 (titolo originale Wicked: For Good).
Basato sul musical che ha segnato una generazione (con
le musiche e i testi del leggendario compositore e paroliere Stephen Schwartz),
diretto ancora una volta dal pluripremiato regista Jon M. Chu e con il ritorno
dello spettacolare cast guidato dalle superstar candidate all'Oscar Cynthia
Erivo e Ariana Grande, il capitolo finale della storia delle streghe di Oz
inizia con Elphaba e Glinda che si allontanano vivendo le conseguenze delle
loro scelte.
Elphaba (Cynthia Erivo), ormai demonizzata come la
Strega Malvagia dell'Ovest, vive in esilio nella foresta di Oz, continuando la
sua lotta per la libertà degli animali e cercando disperatamente di rivelare la
verità sul Mago (Jeff Goldblum). Glinda, nel frattempo, è diventata l'emblema della
bontà per tutta Oz, vive nel palazzo della Città di Smeraldo e gode dei
vantaggi della fama e della popolarità. Sotto le direttive di Madame Morrible
(il premio Oscar Michelle Yeoh), Glinda viene scelta come brillante punto di
riferimento per il popolo di Oz, rassicurando le masse che tutto va bene sotto
il governo del Mago.
Mentre la celebrità di Glinda cresce e si prepara a
sposare il Principe Fiyero (il vincitore del premio Olivier e candidato agli
Emmy e ai SAG Jonathan Bailey), è tormentata dalla separazione da Elphaba. Quando
una folla inferocita si solleva contro la Strega Malvagia, Glinda ed Elphaba si
riuniscono un'ultima volta. Con la loro singolare amicizia al centro del loro
futuro, dovranno confrontarsi con sincerità ed empatia, se vorranno cambiare se
stesse, e tutta Oz, per sempre.
Wicked – Parte 2 è
al cinema dal 19 novembre, distribuito da Universal Pictures.
Ogni storia merita un finale leggendario.
Tra le pochissime critiche mosse
dagli appassionati al musical teatrale Wicked, vi è quella di
trovare una minore intensità nella seconda parte rispetto alla prima. In effetti,
almeno per quanto riguarda la forza delle canzoni, indubbiamente l’elemento
portante di una tale rappresentazione, la potenza di Defying Gravity (con
cui si chiude in un crescendo emotivo la prima parte) è difficilmente
superabile. Per quanto For Good (che addirittura dà il titolo a questo
secondo capitolo cinematografico) trasmetta una dolorosa e intima tragicità,
assolutamente da non sottovalutare.
Infatti la differenza tra i
due film sta proprio in questo. Se nel primo Wicked (qui la nostra recensione) troviamo l’entusiasmo
e la freschezza dei sogni e della giovinezza, la nascita di una tanto improbabile
quanto fraterna amicizia, in Wicked – Parte 2 quelle speranze sono in
gran parte svanite, così come l’agognato futuro luminoso. Le nostre
protagoniste, separate sia fisicamente che dalle proprie scelte di vita, sono
entrambe più mature, con Elphaba ormai profondamente disillusa, sicura del suo percorso e forte della decisione presa, mentre Glinda inizia pian piano a
prendere coscienza della situazione, trovandosi spesso tra due fuochi e nella
condizione di dover infine scegliere, in seguito ai propri conflitti interiori sempre più difficili da non vedere.
Ciò che non cambia, invece,
nonostante la lontananza, è il forte legame tra le due protagoniste, con i
pensieri sempre rivolti l’una all’altra. Ed è proprio questo il cuore emotivo
di Wicked: For Good che riesce a mettere in scena, forse in maniera meno
esuberante ma sicuramente più intima e toccante, la ‘sorellanza’ tra Elphaba e
Glinda. L’intensità del duetto For Good rende pienamente giustizia a
questa profonda amicizia, straziata dalle drammatiche circostanze. Così come il
finale, epico e tragico, potentissimo e molto commovente, rappresenta la degna
conclusione di un meraviglioso viaggio.
Oltre alla regia attenta e
impeccabile di Jon M. Chu e allo spettacolare e coloratissimo tripudio visivo
che rende questo fantastico racconto un’incredibile gioia per gli occhi, tra fastose
scenografie e magnifici costumi, sono indubbiamente le straordinarie e sublimi interpretazioni di Cynthia
Erivo e Ariana Grande il valore aggiunto del film. Grazie alla loro superba presenza
scenica e all’intensità della loro performance (non soltanto canora), riescono ad emozionare
profondamente e a toccare anima e cuore. Il brano No Good Deed eseguito dalla Erivo è da brividi.
“E ora, in qualunque modo finiscano le nostre
storie, so che tu hai riscritto la mia essendomi amica”.

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