In queste ultime settimane si sono accavallati
articoli che hanno messo a confronto Assassinio
sull’Orient Express di Kenneth Branagh, uscito in Italia il 30 novembre, e
l’intramontabile versione firmata nel 1974 da Sidney Lumet (per cui Ingrid
Bergman si aggiudicò l’Oscar come miglior attrice non protagonista).
Oggi vogliamo però proporre un confronto originale
ma che ancora una volta mette un gradino più in alto il film con Albert Finney:
la location.
Scritto dalla Christie durante un suo soggiorno a
Istanbul, nella stanza 411 del Pera Palas Hotel, il libro trova la sua linfa
vitale proprio in questa città di confine tra due continenti che aveva segnato
molto l’autrice. Tuttavia, nel film di Branagh, le scene ambientate ad Istanbul
non sono state girate in loco, dato
che si è preferito ricostruire tutto nei Longcross Studios vicino Londra.
Discorso differente per il film del 1974.
Parte della troupe, capitanata da Sidney Lumet e
seguita da Albert Finney, Sean Connery e Vanessa Redgrave, si è recata nei
luoghi descritti nel romanzo per mostrare allo spettatore lo skyline di
Istanbul e il traghetto per attraversare il Bosforo.
La scena è stata girata nello specifico al molo di
Salacak, nel quartiere di Üsküdar. Alla partenza del battello si riconosce, tra
l’altro, la Torre di Kiz Kulesi. Nella silhouette, l’Hagia Sophia e la Moschea
Süleymaniy.
L’Area storica di Istanbul è Patrimonio dell’Umanità
dal 1985.
Questa la motivazione (che in parte viene anche
citata nel battello dall’accompagnatore di Poirot): “Con la sua posizione strategica nella penisola del Bosforo tra i
Balcani e l’Anatolia, il Mar Nero e il Mediterraneo, Istanbul è stata associata
ad eventi politici, religiosi e artistici per più di 2.000 anni. Tra i suoi
capolavori vi sono l’Ippodromo di Costantino, l’Hagia Sophia del VI secolo e la
Moschea Süleymaniye del XVI secolo, ora tutte sotto minaccia per l’incontrollata
urbanizzazione”.
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