lunedì 8 gennaio 2018

"Corpo e anima": un dramma poetico e onirico

di Silvia Sottile




Endre (Géza Morcsányi), direttore amministrativo di un mattatoio industriale, è sospettoso nei confronti di Mária (Alexandra Borbély), nuova responsabile del controllo qualità inviata dalle autorità. Endre pensa che Mária sia eccessivamente formale e troppo concentrata su se stessa. E trova anche che sia troppo severa nel valutare la qualità delle carni. Semplicemente, Mária applica sul lavoro lo stesso ordine che utilizza nella gestione della sua vita.

Nel corso di colloqui di routine, una psicologa scopre che Mária ed Endre condividono lo stesso ricorrente sogno. Introversi, non sanno che cosa significhi e si sentono a disagio. Il giorno successivo verificano un’altra volta: hanno fatto ancora lo stesso identico sogno. Diventa così chiaro che Mária ed Endre si incontrano ogni notte in un territorio comune: una foresta innevata, calma, dove sono due leggiadri cervi che si amano.


Esitando, Mária ed Endre accettano quella strana coincidenza. Non possono ignorare l’intimità che li lega così facilmente nei loro sogni. Per due persone in apparenza del tutto estranee all’amore non è semplice ricreare nell’ampia luce del giorno la relazione armoniosa delle loro notti solitarie…

Orso d’Oro al Festival di Berlino e in lizza per l’Oscar al miglior film straniero, Corpo e anima, scritto e diretto dalla regista ungherese Ildikó Enyedi, è  un dramma poetico e onirico, eppure reale e concreto, sulla difficoltà a lasciarsi andare ai sentimenti. Racconta un amore libero e puro nel mondo dei sogni, ma fragile e delicato nella vita vera, in cui i corpi e le anime dei due protagonisti sono in qualche modo menomati: lui per via di un braccio paralizzato, lei per difficoltà psicologiche e relazionali che le hanno reso notevolmente complesso il passaggio dall’infanzia all’età adulta.


Questo contrasto tra sogno e realtà, tra anima e corpo, emerge prepotentemente anche attraverso le immagini: la delicatezza ed il candore dei paesaggi naturali del sogno, fiabeschi ed innevati, fanno da contraltare alla crudezza del mattatoio. Da una parte la purezza dei cervi, dall’altra i bovini macellati attraverso un lavoro triste e meccanico.

Corpo e anima è un racconto intimo - e in un certo senso surreale - di due anime che si incontrano in sogno ma non riescono con la stessa facilità a permettere ai loro corpi di incontrarsi anche nella vita reale, eppure scelgono di provarci. Un film dolce e malinconico che tocca l’anima e regala anche inaspettati sorrisi.


Meravigliosa la colonna sonora che accompagna ed enfatizza i sentimenti dei due protagonisti, in particolare si rivela perfetta la scelta di inserire la splendida canzone What he wrote di Laura Marling, sia nel corso di alcuni momenti salienti di questa storia d’amore sia nei titoli di coda.

Il film deve indubbiamente molto alla delicata regia di Ildikó Enyedi ma anche alle ottime interpretazioni di Géza Morcsányi e Alexandra Borbély. Quest’ultima, in particolare, ha l’occasione di mostrare tutto il suo talento, riuscendo a restituire un personaggio sfaccettato e ricco di sfumature.

Dal 4 gennaio al cinema.


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