L’ora
più buia, diretto dal regista inglese Joe Wright (Orgoglio e pregiudizio, Espiazione, Anna
Karenina), è un film storico/biografico che ruota intorno alla figura del
politico britannico più noto di tutti i tempi: il Primo Ministro Winston
Churchill, interpretato da un magnifico e strepitoso Gary Oldman.
La pellicola si concentra sui giorni cruciali a
cavallo tra maggio e giugno del 1940 (ovvero le prime settimane di Churchill alla
guida del proprio paese), in cui lo statista è chiamato a prendere un’importante
e drammatica decisione, che si rivelerà fondamentale per le sorti della Seconda
Guerra Mondiale, non solo per l’Inghilterra ma per l’Europa intera: cedere alle pressioni di un armistizio con la
Germania nazista o continuare a lottare per salvaguardare i valori di libertà e
indipendenza e gli ideali del popolo britannico?
Spiritoso e brillante, Churchill è un uomo coraggioso che all’età di 65 anni appare inadatto a ricoprire il ruolo di Primo Ministro, soprattutto in un contesto come quello europeo che è ai limiti della disperazione. Gli Alleati continuano a raccogliere sconfitte contro le truppe Naziste e con l’intero esercito britannico arenato in Francia, Churchill riceve la guida del governo con grande urgenza il 10 maggio 1940.
Mentre insorge la minaccia di un’invasione del Regno
Unito da parte delle forze di Hitler e 300.000 soldati britannici sono bloccati
a Dunkirk, Churchill si trova a combattere con le trame interne del proprio
partito e con Re Giorgio VI (Ben
Mendelsohn) che mostra grande scetticismo sull’abilità del Primo Ministro nel
riuscire ad affrontare la sfida. La situazione è drammatica: negoziare una pace
con la Germania nazista salvando il popolo britannico a costi indicibili o
combattere contro un destino che si mostra avverso.
Con il prezioso supporto della consorte al suo
fianco già da 31 anni, Clemmie (Kristin Scott Thomas), Churchill si rivolge al
popolo britannico con l’ambizione di ispirare dignità e volontà di lottare per
gli ideali della nazione, per la sua libertà. Riponendo nelle parole gran parte
del proprio impegno, con l’aiuto dell’instancabile segretaria (Lily James),
Winston scrive e interpreta discorsi che guideranno la nazione. Stretto nella
condizione di dover affrontare le ore più buie e dure della sua vita, Churchill
riuscirà a cambiare il corso della storia contemporanea per sempre.
L’ora
più buia, per certi versi, è l’altro lato della medaglia
rispetto a Dunkirk di Christopher
Nolan. Mentre Nolan ha ricostruito l’operazione Dynamo dal punto di vista dei
soldati sulla spiaggia di Dunkirk, affidandosi alla forza e alla potenza delle
immagini, Wright ha costruito il suo film mettendo al centro la battaglia che
si è combattuta a Londra, in Parlamento e nelle sale oscure della politica,
utilizzando principalmente il potere della parola. Esattamente lo stesso su cui
fece realmente affidamento Churchill, grazie alla sua eloquenza e al sapiente
utilizzo della radio.
Marcatamente inglese, inaspettatamente ricco di
humour tipicamente british e condito da un pizzico di retorica (che nelle
giuste dosi non guasta, tutt’altro), L’ora
più buia è un film solido e coinvolgente che fa riflettere su un drammatico
periodo storico e su temi che appaiono lontani ma sono sempre attuali.
A trainare il film è senza ombra di dubbio la monumentale interpretazione di Gary Oldman (meritatamente vincitore, per questo ruolo, del Golden Globe come migliore attore drammatico e in pole position per l’Oscar) che si trasforma realmente, sotto tutti i punti di vista, in Winston Churchill. Se fisicamente lo straordinario attore britannico è quasi irriconoscibile a causa di un pesante trucco (ottimamente realizzato) per renderlo notevolmente somigliante al celebre Primo Ministro, è la sua abilità recitativa a illuminare il personaggio e la pellicola.
Impeccabile in ogni gesto, in ogni tic, in ogni
parola. Attraverso i suoi occhi e l’espressività del suo sguardo che cambia
repentinamente, riusciamo a cogliere ogni emozione dell’imprevedibile statista. Accuratissimo
e sublime, inoltre, il lavoro fatto da Oldman sulla voce: riesce infatti a ricreare
alla perfezione il timbro vocale di Churchill, costantemente alle prese con i
suoi tipici e continui borbottii. Consigliamo, pertanto, la visione in versione
originale.
La colonna sonora del nostro Dario Marianelli (premio Oscar per Espiazione e storico collaboratore di Wright), che sottolinea sapientemente i momenti cruciali, è un valido e imprescindibile supporto alla pellicola.
Dal 18 gennaio al cinema.
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