venerdì 19 gennaio 2018

"Il Vegetale": Fabio Rovazzi debutta al cinema

di Silvia Sottile




Il fenomeno di YouTube Fabio Rovazzi, dopo il successo in ambito musicale grazie al tormentone estivo Andiamo a comandare (a cui è seguito Tutto molto interessante e poi il duetto con Gianni Morandi, Volare), sbarca al cinema, diretto da Gennaro Nunziante, sceneggiatore e regista dei  redditizi film con Checco Zalone. Il film, Il Vegetale, è nelle nostre sale dal 18 gennaio, distribuito da The Walt Disney Company Italia.

La storia è molto semplice e, onestamente, poco originale: Fabio (Rovazzi) è un giovane neolaureato (in Scienze della Comunicazione) che non riesce a trovare un lavoro. Il ragazzo è disposto ad accettare qualunque cosa, dal volantinaggio ad andare a raccogliere i pomodori nei campi. Volenteroso, ingenuo e soprattutto onesto, deve occuparsi anche della sorellina viziata (Rosy Franzese) dopo l’incidente che costringe in ospedale il padre (Ninni Bruschetta), piccolo imprenditore andato avanti grazie a compromessi  e a percorsi non del tutto legali. 


Fabio dovrà quindi rimboccarsi le maniche e reinventarsi la sua vita. Nel cast anche Luca Zingaretti e Paola Calliari (l’immancabile interesse amoroso del protagonista).

I temi toccati con garbo ed educazione da questa commedia pulita (forse persino troppo, visto che non c’è neanche una parolaccia) sono tanti: le difficoltà a trovare un lavoro, lo spaesamento dei giovani in una Italia andata a rotoli a causa delle generazioni precedenti, il ritorno alla terra in una sorta di visione “idilliaca” del lavoro sui campi, il coraggio dettato dall’onestà. Purtroppo, però, la sceneggiatura manca di credibilità: Il Vegetale punta a descrivere il ritratto di una generazione ma in realtà non riesce ad essere altro che una favola  buonista, priva del necessario mordente. A tratti si rivela anche divertente, ma nulla di più.


I personaggi, privi di spessore e caratterizzati attraverso un’abbondanza di stereotipi, non aiutano. Fabio Rovazzi, al suo esordio cinematografico, non è ancora in grado di reggere sulle proprie spalle un’intera pellicola. Interpreta comunque discretamente il suo personaggio, pur con una gamma espressiva molto limitata. Bruschetta e Zingaretti hanno uno spazio limitato e non regalano prestazioni degne di nota. L’interpretazione migliore è, dunque, quella della piccola Rosy Franzese (Sirene), la vera sorpresa del film.

Rimane, infine, un grandissimo dubbio: a quale target è esattamente rivolto questo film? Il pubblico di Rovazzi (come cantante) è composto soprattutto dai bambini, anche molto piccoli: saranno loro a chiedere ai genitori di andare al cinema? Staremo a vedere.

 Fabio Rovazzi in conferenza stampa (Copyright © Silvia Sottile)

 Luca Zingaretti (Copyright © Silvia Sottile)

 Gennaro Nunziante (Copyright © Silvia Sottile)

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