lunedì 25 settembre 2017

"L'Inganno": Sofia Coppola continua ad esplorare l'universo femminile

di Silvia Sottile




Presentato in concorso al Festival di Cannes 2017, dove la regista Sofia Coppola ha vinto il premio per la migliore regia (si tratta della seconda volta in assoluto nella storia di questa kermesse che il prestigioso riconoscimento va a una donna), L’Inganno (The Beguiled in originale) è tratto dal romanzo gotico A Painted Devil di Thomas P. Cullinan, già portato sugli schermi nel 1971 da Don Siegel con  La notte brava del soldato Jonathan

Il difetto principale di questo nuovo adattamento, come del resto di tutti i remake, è proprio il confronto con il film originale che in questo caso vedeva nel cast gli straordinari Clint Eastwood e Geraldine Page.


A onor del vero va riconosciuto alla Coppola di aver  fatto un ottimo lavoro, mettendo molto del suo stile registico, creando una splendida confezione e ricreando quelle particolari atmosfere che ricordano molto il suo primo successo, Il giardino delle vergini suicide (1999). E non è un caso, infatti, che nel cast troviamo sempre Kirsten Dunst, attrice amata dalla Coppola, protagonista anche del suo Marie Antoinette (2006). 

La trama non varia di molto rispetto al romanzo e alla versione del ‘71, le differenze sono principalmente nella realizzazione e di conseguenza nel risultato finale. Durante la guerra civile americana, un soldato ferito, John McBurney (Colin Farrell), viene portato – per ricevere le prime cure – all’interno di un collegio femminile diretto da Miss Martha (Nicole Kidman). Una volta ristabilitosi, inizia un gioco di seduzione, essendo diventato l’oggetto del desiderio della stessa Martha, della giovane insegnante Edwina (Kirsten Dunst) e di una provocante allieva, Alicia (Elle Fanning). Scoperto il tradimento, le donne ferite non tarderanno a vendicarsi. 


Sofia Coppola rivisita, dunque, in maniera personale, il materiale di partenza, puntando soprattutto lo sguardo sui caratteri femminili, esplorando attentamente e sottilmente le dinamiche che si vengono a creare in un ambiente esclusivamente composto da donne, nel momento in cui arriva un uomo a turbare l’equilibrio precedente e a stimolare pulsioni sessuali. 

L’Inganno è indubbiamente un film sofisticato, cupo, soggettivo, caratterizzato da un’atmosfera morbosa, carica di tensione e di inquietudine. Un film fatto di sguardi maliziosi, piccoli dettagli che lasciano intuire intense emozioni, inquadrature impeccabili, e una colonna sonora che acuisce quel senso di turbamento. Tutto perfetto dal punto di vista tecnico ed estetico: splendida la fotografia, bellissime le scenografie, meravigliosi i costumi. 


Il cast femminile (in particolare il Premio Oscar Nicole Kidman) offre delle prove sontuose, grazie anche all’abile mano della regista. Eppure L’Inganno, nelle nostre sale dal 21 settembre, risulta fortemente penalizzato da una eccessiva lentezza di ritmo che dà l’impressione di una costante attesa, smorzando in parte persino il pathos dei colpi di scena previsti nella trama. 


2 commenti:

  1. Grazie Silvia !!! Esaustiva e precisa nei particolari come sempre ! :-)
    La tua recensione mi ha donato entusiasmo per il film....fino all'ultima frase in cui ho letto che pecca di eccessiva lentezza:-( .
    Purtroppo io sono una di quelle persone che non sopporta i film LEEEEEEEEENTIIIIII ...Proverò a guardarlo ugualmente ...poi vedremo, al massimo cambierò canale.
    Buona serata e un bacioneeeeee!

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    1. Buona visione! Vedere un film è sempre il modo migliore per giudicarlo perchè i gusti sono molto personali... poi fammi sapere se ti è piaciuto :) Baciiiii

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