martedì 26 settembre 2017

"Chi m'ha visto": Favino & Fiorello, inedita coppia comica

di Alberto Leali



Martino Piccione (Giuseppe Fiorello) è un chitarrista di talento che collabora con i più grandi artisti della musica pop italiana. Il problema, però, è che nessuno se ne accorge, perché lui è quello che sta dietro il palco e raramente viene illuminato dai riflettori. Così, ogni volta che torna a casa, in un piccolo paesino della Murgia tarantina, i suoi concittadini lo prendono in giro, perché non ha un lavoro "vero". Stanco e frustrato, Martino decide di dare una svolta alla sua vita e alla sua carriera, così, prendendo ispirazione da un noto programma televisivo, decide di organizzare la propria sparizione per uscire finalmente dall'anonimato. Lo aiuterà il suo migliore amico Peppino Quaglia (Pierfrancesco Favino).
 
Chi m'ha visto è l'opera prima di Alessandro Pondi, scritta insieme a Paolo Logli e al protagonista del film Giuseppe Fiorello: un film arguto e divertentissimo, che riflette sul mondo odierno, intavolando tematiche controverse e complesse. Sotto la scorza della commedia leggera, infatti, Chi m'ha visto fa emergere un'amarezza profonda e una critica pulsante a una società fortemente condizionata dai media e dai social network. 


Il protagonista Martino, ormai alla soglia dei 50, ricerca quel successo che per merito gli spetterebbe, ma che non arriva mai a causa di fattori che nulla hanno a che fare col talento. Se, infatti, in passato il successo di un artista era direttamente proporzionale alle sue capacità, oggi è fortemente dipendente da una sovraesposizione mediatica, che fa salire alla ribalta personaggi di ben dubbio valore (vedasi la scena nella discoteca con l'"eroina" di Uomini e donne invasa da selfie e fotografi).

Chi, però, realmente il talento ce l'ha, e in più nutre una passione profonda per il proprio lavoro, si trova di fronte a un bivio: rassegnarsi oppure cercare una soluzione... estrema. Sfruttando, infatti, il grande inganno dei media, Martino inscena la propria sparizione, sperando che, finalmente, il mondo si accorga di lui. Ad aiutarlo ci sarà l'irresistibile amico Peppino, che, come tutti gli altri abitanti del paesino di Ginosa, trarrà non poco vantaggio dalla situazione.


Un altro valido film della passata stagione aveva riflettuto, con ironia al vetriolo, su tematiche simili a quelle di Chi m'ha vistoOmicidio all'italiana di Maccio Capatonda. Lì un misconosciuto paesino abruzzese diventa famoso per un finto omicidio, mettendo in scena il peggio dell'Italia di oggi, dalla tv del dolore, ai giornalisti assetati di scoop, dai curiosi che si fanno selfie nei siti dei delitti a programmi televisivi che basano il loro successo su tragedie umane. In particolare, il personaggio interpretato da Sabrina Impacciatore, cinica e spavalda conduttrice di un programma alla "Chi l'ha visto", ricorda non poco il personaggio di Sabrina Ferilli nel film di Capatonda. Così come lo ricordano diverse dinamiche narrative, che mostrano come, in realtà, concittadini, autorità, impresari, amici e parenti siano ben poco interessati a sapere che fine abbia fatto Martino, ma a trarre il più possibile profitto dalla sua sparizione.


Chi m'ha visto, dal 28 settembre al cinema, è un film che fa ridere molto, grazie soprattutto alla verve contagiosa di uno straordinario Favino, nel ruolo di un baldanzoso coattone di provincia in cerca di successo. I suoi duetti con un altrettanto bravo Giuseppe Fiorello funzionano alla perfezione e la strana coppia è una delle migliori che abbiamo visto sul grande schermo negli ultimi anni di cinema italiano.

Peccato, però, che la sceneggiatura, che, come già evidenziato, appare piuttosto derivativa, non sia sempre ben calibrata e pesi completamente sul duo comico. Divertenti gli appelli dei numerosi big musicali nostrani, da Jovanotti ad Elisa, da Giuliano Sangiorgi ad Edoardo Bennato, da Paola Turci ad Arisa.

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