martedì 9 maggio 2023

"L'amore secondo Dalva" di Emmanuelle Nicot

 di Silvia Sottile



Con due premi a Cannes alla Semaine de la Critique e le ovazioni della critica internazionale, L’AMORE SECONDO DALVA è uno degli esordi più dirompenti della stagione, un film di straordinario impatto emotivo che ha rivelato il talento della regista Emmanuelle Nicot e della giovanissima protagonista Zelda Samson. 

 

Dalva ha dodici anni e si sente una donna, non una bambina: è quanto ripete agli assistenti sociali dopo l’arresto del padre, di cui si dichiara innamorata malgrado l’uomo abbia a lungo abusato di lei. Sarà grazie a una casa famiglia e all’amicizia di una coetanea che Dalva lentamente imparerà a guardare il mondo da una prospettiva diversa e a riappropriarsi della propria infanzia.

L’AMORE SECONDO DALVA affronta una materia incandescente con originalità e empatia, raccontando un percorso di formazione difficile ma a suo modo entusiasmante, in cui non mancano momenti di ironia e tenerezza. Il film uscirà al cinema con Teodora l'11 maggio.

 


NOTE DI REGIA di Emmanuelle Nicot

L’idea del film nasce da un insieme di spunti diversi. Innanzitutto ci sono i temi dell’influenza e del controllo, che per me sono molto importanti. Inoltre, durante le riprese di À l’arraché, il mio ultimo cortometraggio, ho passato molto tempo in un centro di prima accoglienza per adolescenti: una cosa che mi ha colpito è che tutti i bambini e i ragazzi che erano lì per comprovati abusi in famiglia, continuavano in ogni caso a stare dalla parte di quest’ultima, sostenendo che il sistema giudiziario sbagliasse a tenerli in un centro. Due di questi ragazzini li ho seguiti per anni, arrivando a scoprire il loro viaggio dall’idea di separazione dalla famiglia a quella di vera e propria “liberazione”. A questa esperienza si sommano poi i racconti del padre di un amico che lavora come assistente sociale con i giovanissimi.

Dalva è completamente sotto l’influenza del padre, fino a quando questo non viene arrestato. Scopriamo infatti che non è mai andata a scuola, che è cresciuta senza la presenza della madre e senza riferimenti con il mondo esterno. Per far fronte a questa situazione Dalva si è rifugiata in una negazione estremamente potente, raccontando a se stessa che lei e suo padre vivono una storia d’amore che nessuno può capire. Dalva ha interiorizzato l'idea che è in quel luogo e con quell’aspetto, vestendosi e truccandosi come la donna da cui il padre è stato abbandonato, che può ottenere l’amore di quest’ultimo. Per mantenere questo amore, di cui ha un vitale bisogno -dal momento che non riceve amore da nessun altro -non ha mai messo in discussione questa situazione.

Quando abbiamo iniziato il casting per trovare la protagonista, sono arrivate molte candidature e centinaia di video. Tra tutti, quello di Zelda Samson ha subito attirato la mia attenzione. Aveva 11 anni all’epoca e si filmava nella sua stanza, esprimendosi con un vocabolario molto avanzato per la sua età. Spiegava di voler diventare un'astrofisica, lavorare sulla materia oscura, e immaginava di vincere il Nobel! Aveva una visione femminista nei confronti dei ragazzi della sua classe e sembrava straordinariamente matura. Aveva anche fiducia in se stessa, forza, qualcosa di sfacciato nell’atteggiamento e un viso incredibilmente fotogenico. Ed era impossibile darle un'età. Ho capito subito di aver trovato Dalva.

 

Qui il trailer ufficiale:


 

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