di Silvia Sottile
Il nuovo film Disney La Sirenetta – rivisitazione in chiave live-action del classico d’animazione del 1989 – diretto da Rob Marshall, è dal 24 maggio nelle sale italiane, distribuito da The Walt Disney Company Italia (qui la nostra recensione).
Abbiamo incontrato i doppiatori italiani: il cantante Mahmood, due volte vincitore del Festival di Sanremo, voce dell’iconico personaggio di Sebastian; l’attrice, cantante, doppiatrice e docente di doppiaggio Simona Patitucci, che aveva doppiato la protagonista nel film del 1989, ora voce della malvagia strega del mare Ursula; la cantante Yana_C che presta la voce alla sirena Ariel nel canto (la doppiatrice dei dialoghi è Sara Labidi).
Ecco cosa ci hanno raccontato:
Cosa vuol dire, a livello personale, aver partecipato a questo progetto?
Simona Patitucci: “Mettetevi nei miei panni. Sono passati 3 decenni, ero una bambina. Feci sia il provino per Ariel che per Ursula e li vinsi entrambi. Ovviamente scelsi Ariel. Ma Ursula era un appuntamento, un personaggio che mi stava aspettando, era un segno del destino. Mi sembra un cerchio che si chiude, o che si riapre. È stata una grande emozione tornare in questo ambiente, sono molto grata”.
Yana_C: “Ho fatto un anno di provini. Inizialmente mi è sembrato un sogno, non ci credevo. Poi è diventata una sfida. Non mi ero mai cimentata con il doppiaggio. È stato sia un lavoro emotivo che tecnico perché il modo di cantare ‘disneyano’ è diverso dal mio”.
Mahmmod: “Anche per me è un cerchio che si chiude. Da piccolo d’estate io andavo in Sardegna con mia mamma e avevo un forte contatto con l’acqua. Quindi il mio focus è andato subito sulla Sirenetta. Era il mio cartone preferito, salivo sullo scoglio e cantavo le canzoni di Ariel, obbligando i miei cugini ad ascoltarmi. Sono ancora incredulo di aver fatto questa esperienza, era quello che volevo fare da grande. Non è stato un lavoro: mi avete regalato un sogno. Certo, non è stato facile. Non avevo mai fatto doppiaggio, quindi ci ho dovuto lavorare. Ma io mi sento un po’ Sebastian”.
Come vi siete approcciati a questa esperienza?
Simona Patitucci: “Io doppio da quando avevo 7 anni, quindi è il mio mondo. Però ogni volta che ti approcci a un personaggio è una sfida. Oltretutto dovevo confrontarmi con la straordinaria Melissa McCarthy che ha offerto una prova magistrale. La perfezione non esiste ma io punto sempre all’eccellenza. Quindi ci abbiamo messo un’attenzione certosina, millimetrica. D’altra parte se tu ti diverti, si diverte anche il pubblico. Poi la Disney decuplica l’amore, forse perché ricorda l’infanzia. Doppiare Ursula mi ha fatto un certo effetto: all’epoca ho scelto Ariel senza pensare ma poi, negli anni, mi sono sempre chiesta come sarebbe andata se avessi fatto una scelta diversa, tipo ‘Sliding Doors’. Quindi ho avuto una seconda opportunità, non capita spesso. Sono molto orgogliosa. È bello avere la possibilità di vedere la storia da un altro punto di vista. Ursula poi è un personaggio iconico. ”.
Yana_C: “Ho sentito una grande responsabilità. Dovevo rappresentare Simona nel 2023. Non ho avuto difficoltà tecnica ma più interpretativa. Io canto prevalentemente in inglese, quindi ho avuto difficoltà proprio nel suono in italiano. Poi è stato impegnativo dal punto di vista recitativo e tecnico/iconico interfacciarmi con Halle Bailey. Come tonalità io e lei siamo nello stesso range. Ma come capacità interpretativa è più difficile. Anche dal punto di vista emotivo: sentivo pressione, responsabilità, volevo essere all’altezza del passato e volevo anche contrastare le polemiche”.
Mahmood: “ Io sono super orgoglioso ed emozionato. Ci tenevo a fare bene. Quindi ero felice ma mi sentivo anche responsabile. Poi il fatto che abbiano scelto la Sardegna per girare alcune scene è stato un altro motivo di gioia e di orgoglio, date le mie origini sarde. Per me è il mare più bello del mondo – lo so, sono di parte. Il doppiaggio è molto diverso dal cantare dal vivo. Sono due lavori totalmente diversi. Per doppiare devi dare voce a un personaggio che già c’è, mentre sul palco devi partire da zero anche se c’è un certo rapporto reciproco con il pubblico. Mi sono fatto aiutare molto dal corpo nel doppiaggio, è stato come recitare, totalmente diverso rispetto a cantare dal vivo. Poi quando sono andato alla premiere di Londra ho provato un’emozione grandissima nel vedere tutto l’amore di queste bambine con le Barbie della Sirenetta. È un cartone animato con cui siamo cresciuti e vorremmo che rimanesse sempre uguale. Ma credo che le canzoni nuove abbiano aggiunto qualcosa. Io attore? Al momento resto concentrato sulla musica ma non mi precludo niente”.
Un pensiero sull’importanza della voce…
Yana_C: “È la cosa a cui do più importanza nella vita. Sia in senso fisico, e infatti me ne prendo cura, sia in senso metaforico, nel senso di mandare un messaggio, far sentire la propria voce”.
Simona Patitucci: “Questa doppia valenza della voce è centrale nella Sirenetta. Infatti il furto della voce è simbolico. La protagonista, che è stata un esempio di rottura e ribellione, non può esprimere il proprio parere. Ursula le ruba la voce ma lei riesce a conquistare il Principe con il proprio animo. È importantissimo far sentire la propria voce. Per rispetto non ho dato consigli a Yana. Ognuno ha la propria sensibilità, io potevo essere un po’ ingombrante. Poi l’ho ascoltata e l’ho trovata molto aderente a Halle Bailey mentre la mia interpretazione ricalcava la Ariel di allora. Ognuna di noi aveva la sua Ariel”.
Bellissima intervista Silvia, dalle risposte dei 3 doppiatori traspare tutto l'entusiasmo che hanno messo in questo progetto lavorativo.
RispondiEliminaAmo da sempre i film Disney e leggere tanta passione da parte dei doppiatori mi fa venire ancora più voglia di andare al cinema ! :-)
Grazie mille 😘
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