venerdì 12 maggio 2023

"La quattordicesima domenica del tempo ordinario" - Una storia ricca di passione

 di Valerio Brandi



Nella Bologna del secondo dopoguerra e del boom economico, le storie di tre persone si intrecciano.  Marzio (Gabriele Lavia/Lodo Guenzi) e Samuele (Massimo Lopez/Nick Russo) sognano di diventare dei cantanti famosi, puntando addirittura al Festival di Sanremo. Ma non è facile, soprattutto quando Marzio si innamora e poi si sposa con Sandra (Edwige Fenech/ Camilla Ciraolo). Amore e carriera musicale spesso e volentieri non vanno d’accordo, e anche in questo caso la storia ci regalerà molte sorprese.  

 

Un film biografico e molto intimista da parte di Pupi Avati, non solo per via delle sue origini bolognesi ma anche per il fatto che pure lui si è sposato in occasione della "quattordicesima domenica del tempo ordinario", giorno dell’anno liturgico ideale per i matrimoni, e presumibilmente anche per quel che riguarda parte della sua vita personale, come l’amore per sua moglie e la realizzazione dei suoi sogni, che in questo film riguardano la musica e non la carriera di regista cinematografico.  

Una storia raccontata allo spettatore tramite degli interpreti eccezionali, sia dal punto di vista recitativo che da quello puramente estetico perché Lodo Guenzi, Nick Russo e Camilla Ciraolo sembrano proprio delle versioni giovani di Gabriele Lavia, Massimo Lopez ed Edwige Fenech.  

La presenza di quest’ultima ha suscitato fin da subito interesse per questo nuovo film di Pupi Avati: non solo perché il suo nome è legato indissolubilmente a tanti momenti belli e passionali del cinema italiano di una volta, ma anche per il fatto che non la si vedeva in un lungometraggio cinematografico dai tempi di Hostel: Part II, ossia il 2007. Un ritorno di nuovo in grande stile, non solo perché la Fenech è ancora oggi una donna bellissima ma anche e soprattutto perché è dotata di una grande versatilità recitativa, anche in ruoli drammatici come quello di Sandra in La quattordicesima domenica del tempo ordinario.  

 


 

Ma non è l’unico ritorno eccellente, dato che abbiamo un cameo di Sydney Rome nel ruolo della madre di Sandra, del resto l’attrice americana, da tempo italiana grazie al nostro cinema, è un’affezionata presenza nei film di Pupi Avati, così come non è lunghissimo, ma comunque significativo, il minutaggio affidato a Cesare Bocci, perché la sua versione del padre di Marzio è decisamente ironica ma al tempo stesso molto commovente. Un cast eccezionale, il cui unico motivo di delusione è di non averli visti recitare per più tempo, in particolare Massimo Lopez, apparso decisamente poco in confronto agli altri protagonisti, un vero peccato per tutti gli appassionati di questo grande attore e doppiatore italiano.   

Sia in passato come oggi c’è una parte di pubblico e critica che non apprezza particolarmente i film di Pupi Avati, considerando vecchi sia i temi da lui trattati che il suo modo di girare, ma appunto una parte, non tutta: per l’altra La quattordicesima domenica del tempo ordinario è un nuovo film di Avati assolutamente da non perdere, sia per la passione, il suo messaggio d’amore e di speranza e la dovizia di particolari (con l’aggiunta di una più che coinvolgente colonna sonora, in questa occasione curata da Sergio Cammariere e Lucio Gregoretti) ma anche per la sua modernità che non tutti sembrano riuscire a cogliere, come la denuncia non solo al ruolo tradizionale della donna, vista solo come moglie e madre, ma anche al mondo della moda, decisamente superficiale e spietato anche nei confronti delle disgrazie personali.  

In sala dal 4 maggio, distribuito da Vision Distribution.

 


 

Nessun commento:

Posta un commento