di Valerio Brandi
Lilian Steiner (Jodie Foster) è la classica psicologa che ha bisogno di... terapia! È un’americana che vive e lavora a Parigi, quindi non si è mai del tutto ambientata. Inoltre la sua vita familiare non si può certo definire idilliaca.
E quando piove, diluvia. Così un giorno viene a
sapere che una sua paziente si è tolta la vita. Superato lo shock iniziale,
Lilian comincia a ponderare meglio la cosa. Ma davvero Paula
(Virginie Efira) si è suicidata? Non potrebbe essere stato un
omicidio?
Presentato Fuori Concorso al 78º Festival di
Cannes e successivamente in anteprima italiana alla XX Edizione della Festa del
Cinema di Roma, Vita privata di Rebecca Zlotowski è
al cinema dall’11 dicembre, distribuito da Europictures.
Siamo di fronte a un interessante thriller
investigativo incentrato anche sui drammi familiari che però è capace di
fondersi perfettamente con la commedia, come nei migliori film diretti e
interpretati da Woody Allen, a cui la regista si è decisamente
ispirata.
Non mancheranno dunque momenti assurdi ed ironici come
in Misterioso omicidio a Manhattan,
senza dimenticare la critica nei confronti dei terapeuti più volte espressa da
Allen nelle sue opere.
Vita
privata (titolo italiano capace di mantenere il gioco di
parole dell’originale, Vie Privée: infatti oltre all’addentrarsi nella sfera personale
questo film racconta della privazione di una vita), oltre alla Foster, ha
al suo interno un cast francese di grande livello. Come Daniel Auteuil (Jean de Florette), Mathieu
Amalric (più volte attore per Wes Anderson), Vincent Lacoste (Asterix e Obelix al servizio di Sua Maestà)
e Luàna Bajrami (Un anno
difficile).
.jpg)


Nessun commento:
Posta un commento