venerdì 23 febbraio 2018

"The Disaster Artist": la storia di "The Room", il peggior film mai realizzato

di Silvia Sottile




Nel 2003 uno sconosciuto regista indipendente si è lanciato da solo nel mondo del cinema con uno dei peggiori film mai realizzati, The Room, un melodramma romantico e torrido incentrato su un triangolo amoroso che finisce in tragedia, scritto, diretto, prodotto e interpretato da Tommy Wiseau. Quest’uomo enigmatico, dai capelli tinti di nero, che parla con uno spiccato accento straniero e possiede un patrimonio illimitato ma di cui non si conosce la provenienza, diventò famoso a Hollywood dopo aver installato un enorme poster col suo volto su Highland Avenue, promuovendo il suo progetto bizzarro e vanitoso costato 6 milioni di dollari.

Disastro annunciato, The Room è tornato a nuova vita negli anni seguenti, protagonista delle proiezioni di mezzanotte grazie al passaparola. Il film è talmente brutto, imbarazzante, mal recitato, insensato, da avere un inaspettato risvolto involontariamente comico che lo ha incredibilmente trasformato in breve tempo in un vero e proprio cult.


The Disaster Artist, diretto, prodotto e interpretato da  James Franco, racconta proprio la tragicomica storia vera dell’aspirante regista e famoso outsider di Hollywood, Tommy Wiseau – artista la cui passione era genuina tanto quanto discutibili erano i suoi metodi – offrendo una celebrazione dell’amicizia, dell’espressione artistica e dell’inseguimento dei sogni contro ogni pronostico. Basato sul libro autobiografico di Greg Sestero (unico amico di Wiseau e coprotagonista di The Room) che rivela tutti i retroscena della realizzazione del “disastroso” cult di Tommy Wiseau, The Disaster Artist mostra il dietro le quinte e la lavorazione di The Room (definito il peggior film mai realizzato) ma ci ricorda con ironia che non ci sono limiti a quello che si può ottenere (anche quando non si ha assolutamente idea di cosa si stia facendo) e che esiste più di un modo per diventare una leggenda.


A differenza di The Room, (s)cult suo malgrado, re dei film trash, The Disaster Artist è una solida e brillante commedia, divertente, ironica e irriverente; scritta, diretta e recitata benissimo. Indubbiamente una delle migliori di questa annata cinematografica.   

Non solo James Franco dirige probabilmente il suo miglior film ma dà vita anche alla sua migliore prova d’attore, grazie all’eccezionale interpretazione dell’eccentrico Tommy Wiseau, ruolo che gli è valso il Golden Globe (miglior attore in un film commedia o musicale) e per il quale avrebbe decisamente meritato anche una candidatura agli Oscar (ottenuta invece solo per la sceneggiatura non originale). Franco, infatti, è davvero irresistibile e riesce a calarsi alla perfezione in un personaggio molto particolare, risultando assolutamente identico in tutto, dai gesti al tono della voce. Le spassosissime clip finali, che comparano alcune scene reali di The Room con quelle rifatte per The Disaster Artist, sono strepitose e dimostrano la perfezione del lavoro compiuto. Da gustare obbligatoriamente in versione originale.


Il ruolo di Sestero è stato affidato a Dave Franco, fratello del regista (per la prima volta i fratelli Franco si trovano a recitare insieme sul grande schermo). Nel cast troviamo anche l’immancabile Seth Rogen, Alison Brie, Ary Graynor, Josh Hutcherson, Zoey Deutch e tante simpatiche apparizioni di note star Hollywoodiane:  Sharon Stone, Bryan Cranston, Zac Efron, Jacki Weaver, Melanie Griffith, Kristen Bell.

L’idea di realizzare un film sulla stravagante opera di Wiseau è stata a dir poco geniale. Inoltre uno dei tanti meriti di questo film è quello di non aver deriso The Room né il suo regista. The Disaster Artist ne è quasi un bonario e grottesco riconoscimento, un omaggio che stimola la curiosità dello spettatore, tanto da far venire una voglia incredibile di correre a recuperarlo! Franco guarda con affetto a questo folle e strano personaggio privo di talento, ingenuo, infantile ma spinto dal desiderio di realizzare un sogno dopo che tutte le porte di Hollywood gli erano state chiuse in faccia (critica non particolarmente velata al “sistema”?), mettendo anche l’accento su quanto per lui contassero l’amicizia e il bisogno di sentirsi  accettato.


The Disaster Artist, al cinema dal 22 febbraio, distribuito da Warner Bros. in sole 50 sale (purtroppo è considerato “di nicchia”), è un film esilarante e imperdibile. Non perdete neanche i titoli di coda (sulle note dance di The Rhythm of the Night di Corona, uno dei brani della fantastica colonna sonora) perché c’è una scena post credits.

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