Da ieri, 24 giugno, il World Heritage Committee è in
riunione per il meeting annuale a Manama (Bahrein) e vi resterà fino al 4
luglio. All’ordine del giorno anche il vaglio delle nuove proprietà candidate al
Patrimonio Mondiale (le proposte verranno esaminate nel pomeriggio del 29
giugno). Tra queste, vi sono ben due siti italiani, entrambi culturali: Ivrea,
città industriale del XX secolo e Le Colline del Prosecco di Conegliano e
Valdobbiadene.
Per celebrare questo evento importantissimo per il
Patrimonio Unesco, abbiamo scelto come #UnescoMovie della settimana la
miniserie televisiva Adriano Olivetti: la
forza di un sogno di Michele Soavi (che è anche nipote di Olivetti – sua
madre Lidia è una dei quattro figli di Adriano), con Luca Zingaretti e Stefania
Rocca, andata in onda su Rai 1 il 28 e il 29 ottobre 2013.
La fiction è stata girata in gran parte in Piemonte
e nei luoghi originali in cui si svolsero gli eventi ad Ivrea ed ha raccontato
magistralmente come è nata questa ‘Città industriale del XX secolo’.
Al riguardo, Stefania Rocca ha detto a La Repubblica: “Quello che mi ha colpito di più delle location in cui abbiamo girato
sono state le persone ad Ivrea. Ne ho incontrate tante che hanno conosciuto
Olivetti e vivono nel ricordo di un imprenditore fuori dagli schemi, che
credeva nel comunitarismo e nella centralità della persona per la costruzione
di una nuova società più giusta. Poi ho riscoperto un posto incantevole come
l’Abbazia di Staffarda".
Ma la miniserie non è solo questo. Essa è legata a
doppio filo proprio con la candidatura stessa al Patrimonio Unesco.
L’anteprima della fiction (solo la prima puntata) è
avvenuta, infatti, il 21 ottobre 2013 all’Officina H, spazio simbolo delle
produzioni di Olivetti e oggi sede universitaria e luogo per eventi culturali.
Congiuntamente con la proiezione del filmato, è
stato inoltre illustrato il progetto della candidatura Unesco, alla presenza
dell’allora sindaco Carlo Della Pepa e della compianta Laura Olivetti, figlia
di Adriano ed allora presidente della Fondazione Adriano Olivetti, che ha
lavorato tantissimo al raggiungimento di questo obiettivo e che ha supportato
anche la produzione della miniserie.
In quell’occasione, Laura Olivetti disse – come
riporta La Sentinella del Canavese: “Quelle fabbriche, quelle architetture
volute da Adriano sono oggi candidate a sito Unesco e quindi patrimonio
dell’umanità. Un lavoro che la Fondazione ha intrapreso per Ivrea affinché gli
eporediesi avessero un’occasione per ripensare il loro futuro”.
Superando terremoti politici, dimissioni e scomparse
premature, il sogno è ancora lì e
venerdì si scoprirà se tutto andrà a buon fine e Ivrea diventerà patrimonio di
tutti…
In bocca al lupo!
Ecco la motivazione per cui Ivrea, città industriale
del XX secolo, potrebbe essere inserita nel Patrimonio Unesco:
“La
città industriale di Ivrea è stata costruita tra il 1930 e il 1960 da Adriano
Olivetti, seguendo un disegno alternativo sviluppato in accordo con due
differenti modelli: da una parte le città come Crespi D’Adda, e dall’altra i
sistemi industriali sviluppati in agglomerati urbani più grandi e che hanno
avuto effetti impressionanti sui processi sociali. La città di Ivrea è un
esempio eccezionale sia per la qualità delle soluzioni proposte sia per i
metodi dei suoi ingrandimenti”.
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