mercoledì 27 giugno 2018

"Tully" di Jason Reitman con Charlize Theron

by redazione



Tully segna una felice reunion tra il regista candidato all'Oscar® Jason Reitman (Tra le nuvole, Juno), la sceneggiatrice premio Oscar® Diablo Cody (Juno) e la loro star di Young Adult Charlize Theron (premio Oscar per Monster). 

Il film sarà nelle nostre sale dal 28 giugno, distribuito da Universal Pictures.

Marlo (Charlize Theron), madre di tre figli di cui uno appena nato, su consiglio del fratello (Mark Duplass) assume una tata per la notte. Titubante all'inizio per via della stravaganza  della ragazza, col tempo Marlo stringe un legame unico con la giovane, premurosa, sorprendente e a volte  provocatoria bambinaia di nome Tully (Mackenzie Davis).

L’idea di Tully è nata poco dopo che  Diablo Cody ha dato alla luce il suo terzo figlio. Con due bambini piccoli che richiedevano molto tempo ed energie, Cody non illudendosi di poter gestire l’impegno estenuante e la privazione del sonno che arrivano con un neonato, ha assunto una tata notturna per assistere il bimbo dalle 22:00 fino al mattino seguente.
 

I servizi di babysitteraggio notturno sono divenuti popolari negli ultimi dieci anni, in particolare tra le donne professioniste nelle principali metropolitane. Ma Cody non sapeva della loro esistenza fino a quando il successo di Juno l’ha portata a Los Angeles, per lavorare nel mondo del cinema. "Crescendo nell'Illinois, non avevo mai sentito parlare di tate notturne. Ho pensato che fosse un'idea completamente strana, ma altrettanto geniale", osserva. "Ho resistito caparbiamente all’idea di un’aiutante notturna con il mio primo figlio. E anche col secondo. Con l’arrivo del terzo, ho messo da parte il mio orgoglio: la tata notturna mi ha aiutato nella cura del bambino, per poter essere riposata al mattino per gli altri miei figli. Ed è stato rivelatorio. Perché anche con un aiuto, sei stanca. E’ pazzesco quanto mi fossi affezionata a quella tata notturna, perché la reputavo la mia salvatrice".

Quell'esperienza le ha dato l'idea di un film sulle difficoltà post partum di una neo mamma e sulla sorprendente bambinaia che la riporta in vita: “Volevo raccontare la storia di una donna che è sopraffatta dalle esigenze della maternità dopo aver dato alla luce il suo terzo figlio; una donna che ama i suoi figli ma teme di essere inghiottita dal ruolo di madre e tagliata fuori da sé stessa”.


Reitman era entusiasta dell’iniziativa della Cody. "Mi piace molto l'approccio di Diablo alla vita di tutti i giorni, che esamina le donne come persone veramente complicate", osserva. "Fin dagli inizi ha descritto apertamente donne impenitenti come protagoniste nelle sue sceneggiature, personaggi intelligenti, ammirevoli e divertenti, ma anche profondamente imperfette. Penso che grazie a ciò, sia le donne che gli uomini possono immedesimarsi nei suoi personaggi".

Cody ha scritto una vita abbastanza normale per la sua protagonista Marlo, che aspetta con impazienza l'imminente arrivo del suo terzo figlio insieme a suo marito Drew. Marlo è abituata a destreggiarsi tra le richieste di un lavoro a tempo pieno e la maternità di due bambini, Sarah di otto anni e Jonah di cinque, che ha bisogno di particolari attenzioni. Marlo ama i suoi figli, ma non aveva programmato di averne un altro a 40 anni. Non tratta con piacere l'argomento, e non è assolutamente a suo agio quando il suo benestante fratello Craig le assume una tata per la notte.

All’inizio di Tully appare Marlo negli ultimi giorni di gravidanza, quando si intuisce l’imminente rottura di un'esistenza stabile. "Mi piaceva l'idea che Marlo avesse una vita ideale", dice Cody. "È una mamma che lavora e ha a che fare con un bambino che ha bisogno di attenzioni: aveva tutto sotto controllo. Poi è rimasta incinta….".


Volevo anche contrastare le convenzioni cinematografiche e televisive di madri serene e familiari gioiosi nelle stanze d'ospedale. Quando Craig e sua moglie la vanno a trovare in ospedale, si rendono subito conto che Marlo preferirebbe stare da sola. A volte non vuoi vedere nessuno”, riflette Cody. "Le persone si aspettano che le donne siano completamente estasiate in ogni fase del processo, altrimenti vengono percepite come ingrate o anche fredde. In realtà, quando partorisci provi una valanga di emozioni".

L'interpretazione del film sulla gravidanza e l’eventuale conseguente malumore, è arguta e onesta. Marlo a seconda di chi si trova di fronte, che si tratti di un parente, un funzionario scolastico o uno sconosciuto in un bar, offre una descrizione maledettamente divertente sulla sua gestazione.

Una volta a casa con la piccola Mia, la vita di Marlo è completamente assorbita dai suoi tre figli. Dopo tre settimane di notti insonni, tiralatte e pannolini, Marlo perde le staffe e si sfoga durante un incontro con un dirigente scolastico. In un disperato bisogno di aiuto, riconsidera il regalo di Craig e recupera il numero di telefono della tata notturna.

Quella persona è Tully, un vulcano di allegria, amante dei bambini e felice di condividere la loro crescita. Con un aspetto più giovane dei suoi 26 anni, Tully non è quel che Marlo si aspetta da una tata notturna. "All'inizio, Marlo è a disagio con Tully", dice la Cody. "Non capisce bene con chi ha a che fare, è diffidente, ma allo stesso tempo Tully riesce a parlare con Marlo in modo determinato e bizzarro, e rapidamente si crea una connessione".


Simile ad una moderna Mary Poppins, Tully aiuta Marlo anche al di là dell'assistenza all'infanzia: conoscendosi meglio, Tully diventa l'amica di cui Marlo ha tanto bisogno. Le evoca gli anni in cui aveva la stessa età di Tully, facendola sentire ancora giovane.

Per Reitman, Tully esprime quei pensieri e quei sentimenti che ha vissuto durante la crescita di suo figlio. "Diablo ha scritto una sceneggiatura che tratta dell'idea di genitorialità, e del momento in cui devi chiudere il capitolo e dire addio alla tua giovinezza", commenta. "Quel che mi ha affascinato come padre, è che tuo figlio diventa uno specchio attraverso il quale rivivi la tua infanzia. Diablo ha brillantemente utilizzato questa relazione tra Marlo e Tully come un modo per Marlo di capire meglio i suoi figli, e un modo per considerare Tully uno specchio di sé stessa".

Una rappresentazione veritiera di quelle notti significava anche riconoscere la loro dimensione comica. Quando un biberon di latte appena tirato si rovescia, è terribile ma anche divertente: la versione della proverbiale buccia di banana di una madre che allatta. Marlo si mette in disparte davanti alla TV a tarda notte mentre tira il latte. Anche la privazione del sonno non aiuta la coordinazione fisica di Marlo. In un momento, mentre maneggia il telefonino, la sua presa fallisce e lo lascia cadere direttamente sulla bambina.


Lavorando alle bozze successive, Cody ha messo in evidenza alcuni temi, come le pressioni subite dalle madri contemporanee. Dice la Cody: "Nonostante tutti i progressi che abbiamo compiuto in termini di inserimento delle donne nei posti di lavoro, del diventare capofamiglia e avere la libertà di perseguire percorsi diversi nella vita, c'è ancora l’ aspettativa che le donne siano il collante che tiene insieme la famiglia. C'è ancora la sensazione di essere le sorveglianti della sfera domestica. Marlo lavora nell’ambito delle risorse umane: non è il lavoro dei suoi sogni ma il suo reddito è importante. Eppure, deve preparare le merende per la scuola, altrimenti non è una brava mamma".

Marlo non immaginava questa vita all'età di Tully, come ricorda ogni volta che Tully varca la porta. "Tully ha tanta energia, è incantata dal mondo", afferma Cody. "Tully irrompe in casa di notte e inizia a mangiare tutto ciò che trova in cucina, mentre Marlo è preoccupata per la sua linea".

I 20 anni di Marlo non torneranno mai più, e deve farsene una ragione. "Questo è sicuramente un film sulla crisi di mezza età, non c'è dubbio", commenta Cody. "Penso che tutti noi abbiamo familiarità con la crisi di mezza età maschile, con la Corvette rossa e la fidanzata giovane. Ma non si vedono molte raffigurazioni sulla mezza età femminile. In un certo senso sembra quasi una perdita di autostima perché stai invecchiando e giorno dopo giorno ti senti meno attraente. E le donne vivono in un mondo in cui vengono giudicate in base al loro aspetto".


Anche se potrebbe non essere stato intenzionale, Tully completa una trilogia iniziata con Juno e Young Adult. Ognuno ha una protagonista femminile con una personalità e un punto di vista molto specifici, che racconta la propria vita come ritiene opportuno. "Diablo sin dall'inizio ha scritto impavidamente di donne impenitenti come protagoniste delle sue sceneggiature", osserva Reitman. "Prima Juno e Young Adult e ora Tully: ha scritto dei personaggi in tre diverse fasce d'età e in tre diverse fasi della vita. E ogni film esplora quanto sia complicato trovare la felicità".

"Juno, Young Adult e Tully mostrano in un certo senso delle trasformazioni", riflette Cody. "Juno sta attraversando una trasformazione fisica, una gravidanza, che la costringe ad entrare molto presto nell'età adulta. Young Adult significa resistere al processo di invecchiamento e cercare disperatamente di aggrapparsi al passato. E Tully vuol dire rendersi conto di essere responsabile di tanti altri esseri umani anche se nel profondo del cuore senti ancora un ‘disastro di ragazza’. Si tratta di capire come conciliare la persona che sei con il compito che hai".

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