Ippocrate,
il nuovo film di Thomas Lilti, è nelle nostre sale dal 7 giugno, distribuito da
Movies Inspired. Si tratta del secondo
lungometraggio del regista francese, che segue Les Yeux Bandès, uscito nelle sale cinematografiche nel 2008, di
cui cura anche la scenografia.
Il film si presenta a
carattere fortemente autobiografico, visto che il regista da giovane ha
intrapreso gli studi di medicina, svolgendo parallelamente la carriera di
regista:“Da adolescente avrei
voluto diventare regista, ma dietro la pressione dei miei genitori capii che
era necessario intraprendere degli studi seri, e visto che mio padre era
medico, optai per medicina per garantirmi un futuro”.
La trama ruota attorno
al personaggio di Benjamin, giovane medico tirocinante atteso dal suo primo
giorno nel reparto di medicina interna dove lavora il padre. Qui inizia a
vivere le enormi difficoltà di questa professione, il peso schiacciante della
responsabilità, unito al rapporto con il medico straniero Abdel, molto più
competente ed esperto di lui, con il quale il regista vuole in qualche maniera
celebrare i medici stranieri che lo hanno aiutato nel corso dei suoi anni
all’interno dell’ospedale.
Benjamin compirà il suo viaggio all’interno della
professione medica dove verrà a contatto con i suoi limiti, le sue paure e
preoccupazioni: “L’argomento
centrale sta proprio nel peso della responsabilità di cui un medico può farsi
carico, i dubbi che ti assalgono di continuo, il chiedersi se un errore
commesso potrebbe avere conseguenze gravi”.
La componente
autobiografica è ben visibile anche nella sceneggiatura, dove il regista tende
a distaccarsi dall’immaginario creato dalla rappresentazione dello spazio
narrativo del reparto ospedaliero delle serie Tv: “In TV la rappresentazione
dell’ospedale avviene attraverso immagini stereotipate, mentre io mi sono
rituffato nei miei ricordi per ritrovare le emozioni vissute in quegli
anni”. Rappresentare la realtà dell’ospedale così com’è realmente è
uno degli obiettivi principali di Lilti, che assegna al personale sanitario la
parte di loro stessi, poiché “la dimensione romantica di Ippocrate non ha
fondamenta solide, se l’ambiente non è credibile in ogni dettaglio, anche il
più piccolo”.
Per la parte del
giovane protagonista Benjamin Barois è stato scelto Vincent Lacoste, ammirato
dal regista nella sua interpretazione di Hervè ne “Il primo bacio” di Riad Sattouf. “Come molti ho scoperto Vincent
ne ‘Il primo bacio’, non sto dicendo di aver scritto Ippocrate per lui, ma mi
sono reso subito conto della somiglianza tra lui ed il personaggio di Benjamin”.
Un
amore ricambiato dal giovane attore, che svela: “Conoscevo bene
Lilti, avevo molto apprezzato il suo primo film, e sono stato contento che abbiano
pensato a me per un ruolo ‘serio’, anche perché non penso di recitare la parte
dell’adolescente per tutta la vita. Mi sono subito riconosciuto nel
personaggio, e ciò ha creato in me il desiderio di essere Benjamin Barois”.
Certamente un bel banco
di prova per il giovane attore al suo primo ruolo drammatico in carriera: “Ho
affrontato la situazione come sempre in precedenza, come se si trattasse di una
commedia, non del mio primo ruolo drammatico. Non cerco mai di far ridere o di
essere serio, cerco di fare e diventare il personaggio".
Accanto al personaggio
di Benjamin, vi è la figura di Abdel Rezzak, interpretato dall’attore
franco-algerino Reda Kateb, un personaggio pervaso da una sottile malinconia,
che descrive appieno il senso di sradicamento dei medici stranieri espatriati:
“Per costruire il personaggio, in particolare il suo lato oscuro, ho pensato
molto al concetto di esilio. Una volta ho sentito dire che un esiliato è come
chi ha subito l’amputazione del braccio e percepisce l’arto amputato come
ancora esistente, anzi, la percezione della sua esistenza è più forte dopo
l’amputazione. Ho lavorato sull’assenza, sull’idea di una vita sospesa, in
attesa, tra parentesi".
Un film che intreccia
dramma e romanticismo con i temi dell’immigrazione e la vita all’interno
dell’ambiente ospedaliero così com’è nella realtà.
Qui il trailer:
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