“L’America ha
bisogno di qualcuno da amare. Ma anche di qualcuno da odiare. E vuole che sia facile. Ma niente è facile”.
Tonya (I, Tonya) di Craig Gillespie, racconta l’appassionante storia
vera della pattinatrice Tonya Harding (Margot Robbie). L’ascesa e il
declino di un’atleta conosciuta per il suo temperamento focoso, protagonista di
una carriera eccezionale e di uno dei più grandi scandali dello sport mondiale.
Dal Triplo Axel (Tonya fu la seconda pattinatrice al mondo, la prima americana,
ad eseguire questo difficilissimo e affascinante salto in una competizione
ufficiale) al caso di cronaca che la vide protagonista al culmine della sua
parabola discendente, ovvero l’aggressione ai danni della rivale Nancy Kerrigan
(ordita dal marito ma di cui la Harding era al corrente), con la conseguente
radiazione a vita dal pattinaggio.
Tonya, presentato con grande successo alla Festa del
Cinema di Roma, universalmente acclamato dalla critica, candidato a tre premi
Oscar (vincitore di quello per la miglior attrice non protagonista, Allison Janney),
è il ritratto tragico e al tempo stesso ironico di una donna forte e di una
società bisognosa di creare miti per poi distruggerli.
Realizzato
come una sorta di falso documentario (in stile mockumentary), basato
su reali interviste rilasciate anni dopo gli eventi, il film è un biopic
atipico e graffiante che racconta con molta ironia, mescolando dramma e
cinismo, la vita di Tonya Harding a partire dall’infanzia difficile per la
presenza di una madre perfida e ingombrante (Allison Janney) che, notato il suo
grande talento sui pattini, trasforma Tonya in una macchina per vincere, a tutti
i costi, sottoponendola a faticosissimi allenamenti, traumi fisici ed emotivi e
privandola di ogni forma di amore. Arrivano poi i successi nel pattinaggio, unica gioia e unica ragione di vita per Tonya, ma anche gli “scontri”
con i giudici di gara che, nonostante la sua tecnica impeccabile, non le hanno
mai perdonato la provenienza sociale e il suo carattere fuori dagli schemi, non
adatto a incarnare il “sogno americano”. E ancora, le botte prese da un marito
ottuso e violento (Sebastian Stan). Fino all’aggressione,
narrata in perfetto stile black comedy, riprendendo lo stile dei fratelli Coen.
Un’epopea
drammatica, raccontata però con quell’umorismo caustico che non ti aspetti, in
maniera brillante, eccentrica, attraverso una commedia amara, a tratti grottesca,
che denuncia con ironia graffiante tutta l’illusione del sogno americano.
Margot Robbie, autrice di una performance intensa
e totale che le è valsa la nomination all’Oscar, è strepitosa. L’attrice
australiana riesce a calarsi magistralmente nel personaggio, restituendone ogni
sfumatura emotiva; per questo ruolo la Robbie ha anche svolto un incredibile lavoro
fisico per raggiungere l’elevato livello atletico richiesto.
Monumentale l’interpretazione di Allison Janney, nei
panni della “peggior madre cinematografica dell’anno”. La sua straordinaria
bravura le ha consentito, meritatamente, di vincere Oscar, Golden Globe, Bafta,
Sag Award e altri riconoscimenti, tutti nella categoria miglior attrice non
protagonista.
Un plauso va anche al montaggio (ecco svelata la terza candidatura agli Oscar) e alla colonna sonora, che contribuiscono alla perfetta riuscita della pellicola.
Tonya,
al cinema dal 29 marzo, distribuito da Lucky Red, è un gioiello cinematografico
da non perdere.
Sono curiosissima di questo film, perché all'epoca seguii tutta la vicenda (sono un'appassionata di pattinaggio sul ghiaccio!). Chi interpreta Nancy Kerrigan?
RispondiEliminaLa Kerrigan è interpretata da Caitlin Carver ma ha un ruolo piccolissimo, molto marginale... il film si concentra totalmente sulla figura di Tonya!
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