domenica 18 marzo 2018

Renato Zero presenta "Zerovskij - Solo per Amore"

di Silvia Sottile




Arriva nelle sale Zerovskij - Solo per Amore, lo spettacolo ideato, scritto e diretto da Renato Zero. 

Il tour che la scorsa estate ha registrato ovunque il sold out, sorprendendo ed entusiasmando la critica e il pubblico. Un progetto live innovativo e senza precedenti, una sorta di “teatro totale” che, con un eccezionale dispiegamento di forze artistiche, ha unito musica alta, prosa e cultura pop. 

In una improbabile stazione ferroviaria, diretta dal misterioso Zerovskij, tra reale e irreale, in scena Amore, Odio, Tempo, Morte e Vita, non più come concetti astratti ma finalmente umanizzati, pronti al confronto amaro, ironico, tenero e spietato con un figlio di nessuno, Enne Enne, e i due viaggiatori di sempre, Adamo ed Eva.

L’opera, che si presenta in una nuova versione arricchita da contributi inediti, si avvale della regia video di Gaetano Morbioli per Run Multimedia.

Sarà il più bel viaggio mai sognato, oltre 2 ore di spettacolo registrate durante le rappresentazioni svolte in una delle location più suggestive d’Italia, l’Arena di Verona.

Questo è Zerovskij – solo per amore. Molto più di un concerto, molto più di un album. La magia del cinema. La grande musica. Lo spettacolo più ambizioso e nobile concepito da Renato Zero. Imperdibile per i fan.

Un’esplosione di musica e colori che arriverà nei cinema con LUCKY RED e TATTICA il 19, 20 e 21 Marzo in più di 300 copie.


Abbiamo avuto il piacere di incontrare Renato Zero che ci ha parlato del suo Zerovskij nel cosrso di una conferenza stampa-show, come c’era da aspettarsi dato il carisma del personaggio. Ecco cosa ci ha raccontato:

Era nell'aria questa cosa: volevamo sfuggire alla regola delle solite canzoni, alla scaletta inchiodata sempre sui successi. Volevamo canzoni fresche, qualcosa di più. Sono felice di aver fatto lavorare 120 persone sul palco e altrettante attorno. Abbiamo  attraversato l’Italia con tir carichi di umanità in una convivenza straordinaria. 

A Verona tutte le sere il cielo era nero e temevamo di non poter fare spettacoli, invece poi si apriva uno squarcio d'azzurro… sicuramente da parte dell'Altissimo, grazie a tutta la promozione che gli ho fatto mi spettava qualcosa in cambio! Qualche telecamera infatti era basculante, erano state posizionate 7 minuti prima perché non eravamo sicuri di poter andare in scena. Questi sono i miracoli!

Sono contento di essere ancora libero di poter decidere della mia vita e non voglio trovare ostacoli perché ci tengo ad arrivare alla gente sincero. Un bel bilancio per questi 67 anni. Ne è valsa la pena questa volta. Se vuoi ottenere risultati, qualcosa va lasciata sul piatto. E ne è valsa da vero la pena, la soddisfazione del pubblico… Non voglio correre perché se corri non ti godi la vita. Zerovskij non si accanna!

Tutto dipende dalla volontà. Se hai voglia di fare esperienza non puoi subire pressioni di mercato o seguire tendenze non plausibili. Questa volontà, più l'esperienza e la buona fede dell'artista, comporta che il cambiamento vada accettato non per sudditanza ma per il semplice fatto di rispetto per l'artista che potrebbe campare di rendita con i diritti Siae ma invece sperimenta, con una rivoluzione della sua vita e della sua carriera. Ho fatto vagonate di esperienza. Con Zerovskij le ho messe a frutto. Alcuni fan hanno dubitato della bontà del progetto. Ma poi se ne sono pentiti amaramente. Hanno compreso che l'operazione andava fatta.

È un momento delicato quello in cui viviamo, in cui tutti mettono in piazza tutto. Ma anche se dici la verità oggi non ti credono, perché sono quasi tutte menzogne, ingigantite, esagerate. Io sono l’opposto: tendo a ridimensionare tutto, anche le sofferenze... le ho messe a nanna!".


"Ci sono più Zerovskij di quanti pensiamo. È un Capostazione ma Zerovskij è anarchico, non viene dal mondo della politica. È un modo di rivalutare le ombre e le incertezze di tanti esseri umani che dovrebbero essere incoronati. Gente che si fa un mazzo per moglie e figli. Questi Zerovskij stanno là fuori e vogliono essere liberati. Liberate Zerovskij! La speranza non è nel pacchetto dell'offerta di Zerovskij. Lui vuole illuminare se stesso e la platea sul fatto che più di qualcosa di sbagliato sta accadendo intorno. Non offro passaporti o elisir…

I personaggi li abbiamo collocati nella loro abituale veste. L'Amore, un Dio greco, l'abbiamo messo sulla sedia a rotelle perché ha a che fare con scelleratezze. E poi, oltre ai nuovi brani, c’è l’inserimento casuale di alcuni vecchi brani, basato sull’istinto, perché meglio rappresentasse l'utilizzo di chiavi di lettura musicali che pur facendo parte del passato possono brillare di forza e contemporaneità. Importante anche il raffronto con gli attori che cantano alcuni pezzi, dà forza a tutto il repertorio e a tutto lo spettacolo. Per questo ho scelto di non inserirlo in un repertorio classico, consunto, e anche non adatto.

Morte della cultura? Credo che alimentarsi solo col pane sia poco. Lo stomaco è soddisfatto ma il cuore e il cervello no. In questo paese non si parla più della cultura proprio nell’elargizione di opportunità alle scuole. Pare abbiano tolto anche la musica... invece bisogna portare la musica nelle scuole, anche alle elementari dove la sensibilità è più forte! È molto importante.

La speranza non la trovi nella bolletta del telefono. È un traguardo che costa più di quello che si immagina. Va cercata e conquistata, come anche la libertà. Ci vuole continuità e dipende anche dalla qualità di speranza e libertà che vuoi ottenere. Per essere liberi bisogna essere sinceri con se stessi. Vuoi davvero essere libero o vuoi restare incatenato? Ad esempio qui si parla di abbandono e di maltrattamenti sulle donne, una condizione che chiede vendetta e questo fa parte del nostro messaggio. È bello essere anche un po’ duri. Lo sono anche le favole, ad esempio Biancaneve coi nani…. Mica era una passeggiata!".


"Fare un sequel? Era una battuta. Qui ho faticato veramente tanto. Avevo già scritto le musiche ma ci ho lavorato sei mesi in Zerovskij. Un condensato di fortissima energia. 12 concerti. Come impegno fisico e mentale abbiamo superato noi stessi. Certo, sarebbe bello continuare, lasciare che Zerovskij possa sindacare sulle nostre vite.

Non bisogna arrivare alla delusione ma anticiparla. Anche dirlo agli amici dove ci deludono. Invece oggi tutti dicono solo quanto sei bello (su Instagram)".

Riportiamo anche una breve dichiarazione dell’aiuto regista Vincenzo Incenzo, collaboratore di Renato Zero anche per la sceneggiatura: “Renato ha una incredibile capacità di mischiare tragico e divertente , in una stessa frase è riuscito a mettere spermatozoo e cielo. Il più grande e il più piccolo immaginabile . In questo spettacolo si parla di violenza, abbandono, tutte cose impegnative che fanno riflettere, eppure col sorriso e l'ironia. ‘In nome della comunità abbiamo rinunciato alla libertà’: ha sempre fatto passare con facilità questi messaggi attraverso le sue canzoni”.

Concludiamo con le parole utilizzate da Renato Zero proprio al termine dell’incontro stampa, col suo invito rivolto a tutti noi: “Oggi sono molto emozionato. L’Italia non è quella che speravo ma posso ancora lavorarci. E fatelo anche voi!”.

(Copyright foto © Silvia Sottile)

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