Arriva nelle sale Zerovskij - Solo per Amore, lo spettacolo ideato, scritto e
diretto da Renato Zero.
Il tour che la scorsa estate ha registrato ovunque il sold out, sorprendendo ed entusiasmando
la critica e il pubblico. Un progetto
live innovativo e senza precedenti, una sorta di “teatro totale” che,
con un eccezionale dispiegamento di forze artistiche, ha unito musica alta,
prosa e cultura pop.
In una improbabile stazione ferroviaria, diretta dal
misterioso Zerovskij, tra reale
e irreale, in scena Amore, Odio, Tempo,
Morte e Vita, non più
come concetti astratti ma finalmente umanizzati, pronti al confronto amaro,
ironico, tenero e spietato con un figlio di nessuno, Enne Enne, e i due viaggiatori di sempre, Adamo ed Eva.
L’opera, che si presenta in una nuova versione
arricchita da contributi inediti, si avvale della regia video di Gaetano Morbioli per Run Multimedia.
Sarà il più bel viaggio mai sognato, oltre 2 ore di spettacolo registrate
durante le rappresentazioni svolte in una delle location più suggestive
d’Italia, l’Arena di Verona.
Questo è Zerovskij – solo per amore. Molto più di un
concerto, molto più di un album.
La magia del cinema. La grande musica. Lo spettacolo più ambizioso e nobile concepito
da Renato Zero. Imperdibile per i fan.
Un’esplosione di musica e colori che arriverà nei
cinema con LUCKY RED e TATTICA il 19,
20 e 21 Marzo in più di 300 copie.
Abbiamo avuto il piacere
di incontrare Renato Zero che ci ha parlato del suo Zerovskij nel cosrso di una conferenza stampa-show, come c’era da aspettarsi
dato il carisma del personaggio. Ecco cosa ci ha raccontato:
“Era nell'aria
questa cosa: volevamo sfuggire alla regola delle solite canzoni, alla scaletta
inchiodata sempre sui successi. Volevamo canzoni fresche, qualcosa di più. Sono
felice di aver fatto lavorare 120 persone sul palco e altrettante attorno. Abbiamo
attraversato l’Italia con tir carichi di
umanità in una convivenza straordinaria.
A
Verona tutte le sere il cielo era nero e temevamo di non poter fare spettacoli,
invece poi si apriva uno squarcio d'azzurro… sicuramente da parte dell'Altissimo,
grazie a tutta la promozione che gli ho fatto mi spettava qualcosa in cambio! Qualche
telecamera infatti era basculante, erano state posizionate 7 minuti prima
perché non eravamo sicuri di poter andare in scena. Questi sono i miracoli!
Sono
contento di essere ancora libero di poter decidere della mia vita e non voglio
trovare ostacoli perché ci tengo ad arrivare alla gente sincero. Un bel
bilancio per questi 67 anni. Ne è valsa la pena questa volta. Se vuoi ottenere
risultati, qualcosa va lasciata sul piatto. E ne è valsa da vero la pena, la
soddisfazione del pubblico… Non voglio correre perché se corri non ti godi la
vita. Zerovskij non si accanna!
Tutto
dipende dalla volontà. Se hai voglia di fare esperienza non puoi subire
pressioni di mercato o seguire tendenze non plausibili. Questa volontà, più
l'esperienza e la buona fede dell'artista, comporta che il cambiamento vada
accettato non per sudditanza ma per il semplice fatto di rispetto per l'artista
che potrebbe campare di rendita con i diritti Siae ma invece sperimenta, con una
rivoluzione della sua vita e della sua carriera. Ho fatto vagonate di
esperienza. Con Zerovskij le ho messe a frutto. Alcuni fan hanno dubitato della
bontà del progetto. Ma poi se ne sono pentiti amaramente. Hanno compreso che
l'operazione andava fatta.
È
un momento delicato quello in cui viviamo, in cui tutti mettono in piazza tutto.
Ma anche se dici la verità oggi non ti credono, perché sono quasi tutte
menzogne, ingigantite, esagerate. Io sono l’opposto: tendo a ridimensionare
tutto, anche le sofferenze... le ho messe a nanna!".
"Ci
sono più Zerovskij di quanti pensiamo. È un Capostazione ma Zerovskij è
anarchico, non viene dal mondo della politica. È un modo di rivalutare le ombre
e le incertezze di tanti esseri umani che dovrebbero essere incoronati. Gente
che si fa un mazzo per moglie e figli. Questi Zerovskij stanno là fuori e vogliono
essere liberati. Liberate Zerovskij! La speranza non è nel pacchetto
dell'offerta di Zerovskij. Lui vuole illuminare se stesso e la platea sul fatto
che più di qualcosa di sbagliato sta accadendo intorno. Non offro passaporti o
elisir…
I
personaggi li abbiamo collocati nella loro abituale veste. L'Amore, un Dio
greco, l'abbiamo messo sulla sedia a rotelle perché ha a che fare con
scelleratezze. E poi, oltre ai nuovi brani, c’è l’inserimento casuale di alcuni
vecchi brani, basato sull’istinto, perché meglio rappresentasse l'utilizzo di
chiavi di lettura musicali che pur facendo parte del passato possono brillare
di forza e contemporaneità. Importante anche il raffronto con gli attori che
cantano alcuni pezzi, dà forza a tutto il repertorio e a tutto lo spettacolo. Per
questo ho scelto di non inserirlo in un repertorio classico, consunto, e anche
non adatto.
Morte
della cultura? Credo che alimentarsi solo col pane sia poco. Lo stomaco è
soddisfatto ma il cuore e il cervello no. In questo paese non si parla più
della cultura proprio nell’elargizione di opportunità alle scuole. Pare abbiano
tolto anche la musica... invece bisogna portare la musica nelle scuole, anche
alle elementari dove la sensibilità è più forte! È molto importante.
La
speranza non la trovi nella bolletta del telefono. È un traguardo che costa più
di quello che si immagina. Va cercata e conquistata, come anche la libertà. Ci
vuole continuità e dipende anche dalla qualità di speranza e libertà che vuoi
ottenere. Per essere liberi bisogna essere sinceri con se stessi. Vuoi davvero
essere libero o vuoi restare incatenato? Ad esempio qui si parla di abbandono
e di maltrattamenti sulle donne, una condizione che chiede vendetta e questo fa
parte del nostro messaggio. È bello essere anche un po’ duri. Lo sono anche le
favole, ad esempio Biancaneve coi nani…. Mica era una passeggiata!".
"Fare
un sequel? Era una battuta. Qui ho faticato veramente tanto. Avevo già scritto le
musiche ma ci ho lavorato sei mesi in Zerovskij. Un condensato di fortissima
energia. 12 concerti. Come impegno fisico e mentale abbiamo superato noi
stessi. Certo, sarebbe bello continuare, lasciare che Zerovskij possa sindacare
sulle nostre vite.
Non
bisogna arrivare alla delusione ma anticiparla. Anche dirlo agli amici dove
ci deludono. Invece oggi tutti dicono solo quanto sei bello (su Instagram)".
Riportiamo anche una breve dichiarazione dell’aiuto
regista Vincenzo Incenzo, collaboratore di Renato Zero anche per la
sceneggiatura: “Renato ha una incredibile
capacità di mischiare tragico e divertente , in una stessa frase è riuscito a
mettere spermatozoo e cielo. Il più grande e il più piccolo immaginabile . In
questo spettacolo si parla di violenza, abbandono, tutte cose impegnative che
fanno riflettere, eppure col sorriso e l'ironia. ‘In nome della comunità abbiamo
rinunciato alla libertà’: ha sempre fatto passare con facilità questi messaggi
attraverso le sue canzoni”.
Concludiamo con le parole utilizzate da Renato Zero
proprio al termine dell’incontro stampa, col suo invito rivolto a tutti noi: “Oggi sono molto emozionato. L’Italia non è
quella che speravo ma posso ancora lavorarci. E fatelo anche voi!”.
(Copyright foto © Silvia Sottile)
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