Il più incorruttibile e
maldestro dei finanzieri, Simone Recchia (Fabio De Luigi), bravissimo sul
lavoro ma imbranato con le donne, si innamora perdutamente di Claudia (Miriam
Leone),
una giovane restauratrice che vive
grazie alla pensione della nonna (Barbara Bouchet), dato che la Soprintendenza
non la paga per i lavori effettuati. Quando la nonna improvvisamente
muore, per evitare la bancarotta, Claudia, con la complicità delle sue amiche, nonché
impiegate della sua ditta di restauro (Lucia Ocone e Marina Rocco), pianifica
una truffa per continuare ad incassare la pensione… e la nonna finisce in
freezer insieme a lasagne e tortellini!
Travestimenti, equivoci
ed ingegnose bugie sono gli ingredienti per questa nuova ed irriverente
commedia sulla difficoltà di sbarcare il lunario ai tempi della crisi, firmata
dai giovani registi Giancarlo Fontana e Giuseppe G. Stasi, al loro esordio
cinematografico.
Metti
la nonna in freezer, scritta da Fabio Bonifacci (Amiche da Morire, Loro chi?) su soggetto dello stesso Bonifacci e di Nicola Giuliano,
è una brillante e ironica black comedy, dotata di un ottimo ritmo e diretta in
maniera incredibilmente dinamica. Prendendo spunto da un caso di cronaca letto
su un quotidiano, sceneggiatore e registi hanno costruito una divertentissima
commedia nera che al suo interno ospita anche una simpatica love story, a
dimostrazione del fatto che quando un film punta sull’idea giusta, una valida
scrittura e una regia frizzante, si può fare la differenza.
E infatti Metti
la nonna in freezer è una piacevolissima sorpresa nel panorama cinematografico
italiano, con la sua irriverenza che non scade mai nel volgare. Finalmente un
po’ di cattiveria, senza buonismo a tutti i costi!
Ottima (e azzeccata) la scelta del cast. Ai due protagonisti, un
dolce Fabio De Luigi e una Miriam Leone che si dice “felice della leggerezza di un ruolo comico dopo tanti lavori drammatici”,
si affiancano le incontenibili Lucia Ocone e Marina Rocco (le spalle comiche
della situazione), Barbara Bouchet, proprio nelle vesti della Nonna (“Finalmente mi libero del ruolo di icona
sexy! Sono davvero contenta, è la prima volta che mi chiamano per interpretare
una vecchia!”), Eros Pagni (Augusto, corteggiatore di Nonna Birgit) e
Maurizio Lombardi (Rambaudo, il raccomandato di turno che si prende i meriti
dei successi lavorativi di Simone).
Caratterizzato da uno stile fresco e moderno,
ispirato a una certa filmografia anglo-americana che va da Weekend con il morto a Funeral
Party, fino ad Arsenico e Vecchi
Merletti, Metti la nonna in freezer
è un film all’apparenza surreale ma in realtà saldamente ancorato alla nostra
attualità, che si riallaccia anche allo stile delle commedie all’italiana di
una volta. Si ride tanto, e di gusto, ma c’è anche quella punta di malinconia e
di amarezza che spinge a riflettere.
Nel corso della conferenza stampa i registi ci hanno
parlato di quanto sia sottile il confine tra legalità e illegalità, specie nei
momenti di crisi: “La disonestà è
contagiosa, è come un virus. È difficile essere onesti da soli”. E ancora,
a proposito del film: “La parte difficile
di una commedia non è far ridere, ma rendere credibile la storia. Questa storia
poteva essere raccontata in molti modi diversi, noi abbiamo scelto qualcosa che
oscilla tra il verosimile e la fiaba. Abbiamo cercato di creare qualcosa di
rassicurante e al tempo stesso di imprevedibile”.
Un plauso va sicuramente anche al comparto tecnico,
dal montaggio dinamico di Giancarlo Fontana, alla scenografia di Paki Meduri,
dalla fotografia caratterizzata da una predominanza di blu e giallo (come si evince già dai colori della
locandina ufficiale), firmata da Valerio Azzali,
alle musiche di Francesco Cerasi che si sposano benissimo con i pezzi di
repertorio che comprendono, tra gli altri, Dream
a little dream of me (The Mamas & The Papas) ma anche Mozart e Vivaldi.
Metti
la nonna in freezer è al cinema dal 15 marzo, distribuito da
01 Distribution.
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