venerdì 10 novembre 2017

RomaFF12 - "The Place": cosa sei disposto a fare per ottenere ciò che vuoi?

di Silvia Sottile




Dopo il successo ottenuto con Perfetti Sconosciuti (2016), pellicola che ha messo d’accordo pubblico e critica, Paolo Genovese torna al cinema con The Place, un altro film corale, affidandosi ad ottimi interpreti italiani: Valerio Mastandrea, Marco Giallini, Alba Rohrwacher, Vittoria Puccini, Rocco Papaleo, Silvio Muccino, Silvia D’Amico, Vinicio Marchioni, Alessandro Borghi, Sabrina Ferilli e Giulia Lazzarini.

Un misterioso uomo (Valerio Mastandrea) siede sempre allo stesso tavolo di un ristorante, pronto a esaudire i più grandi desideri di otto visitatori, in cambio di compiti da svolgere. Sta sempre lì, giorno e notte, riceve visite di continuo. Ognuno dei suoi clienti vuole qualcosa, è spinto da un desiderio profondo, un desiderio difficile da realizzare, se non impossibile. Eppure…tutto per quell’uomo sembra possibile. “Si può fare”, ripete a ciascuno. C’è un prezzo da pagare, però. Quanto saranno disposti a spingersi oltre i protagonisti per realizzare i loro desideri?




Chi è quell’uomo e chi stabilisce le regole? Non è importante. Perché le scelte e le conseguenze riguardano solo gli uomini che si siedono davanti a lui in quel caffè, sta a loro definire cosa è il bene e cosa è il male, completamente liberi di scegliere la loro strada. Sono quegli uomini bisognosi di miracoli che, di volta in volta, tornano a raccontare come procede la loro vita tessendo una trama in cui le loro storie s’intrecciano, si complicano e si fanno sempre più tese, magnifiche o terribili, tragiche o piene di poesia. E nemmeno quell’umile intermediario, davanti a tanta umanità, riuscirà più a rimanere impassibile…

Ispirato alla serie tv americana The Booth at the End, di cui si può considerare l’adattamento cinematografico, The Place purtroppo delude le aspettative. Ambientato in un unico luogo, in questo bar/ristorante che si chiama, appunto, “The Place” (quasi un non luogo, in realtà), il film non segue le vicende dei vari protagonisti ma solo  i dialoghi tra i vari personaggi  (che riferiscono le loro scelte e le loro vite) e l’uomo misterioso. Alla lunga, l’impianto eccessivamente teatrale, stanca, annoia. E il ritmo compassato non aiuta.  


Senza dubbio l’interpretazione di Valerio Mastandrea, protagonista indiscusso, è straordinaria, e non sono da meno gli altri attori che ruotano intorno al suo tavolo. Però The Place non brilla, manca quel guizzo che avrebbe potuto fare la differenza. 

Lo spunto, in realtà, per quanto non originale, è decisamente  interessante. Consente infatti di indagare l’animo umano e fa riflettere su cosa si è disposti a fare per ottenere ciò che si vuole, assottigliando la già impalpabile linea di confine tra bene e male. Ciò che ci ha maggiormente infastidito, invece, è quell’aura surreale non ben definita: il dubbio sull’identità umana, divina o diabolica dell’uomo misterioso, invece di affascinare, ha l'effetto opposto, fa innervosire.

The Place è nelle nostre sale dal 9 novembre.

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