sabato 4 novembre 2017

RomaFF12: "Borg McEnroe" vince il Premio del Pubblico BNL

by redazione



Borg McEnroe di Janus Metz Pedersen si è aggiudicato il “Premio del Pubblico BNL” alla dodicesima edizione della Festa del Cinema di Roma.

Il “Premio del Pubblico BNL”, in collaborazione con il Main Partner della Festa del Cinema, BNL Gruppo BNP Paribas, è stato assegnato dagli spettatori: utilizzando myCicero, l’app ufficiale della Festa del Cinema “RomeFilmFest” (realizzata da Pluservice), e attraverso il sito www.romacinemafest.org, il pubblico ha espresso il proprio voto sui film in programma nella Selezione Ufficiale. 


Borg McEnroe arriverà nelle sale italiane giovedì 9 novembre, distribuito da Lucky Red.

SINOSSI
Da una parte l’algido e composto Bjorn Borg, dall’altra l’irascibile e sanguigno John McEnroe. Il primo desideroso di confermarsi re incontrastato del tennis, il secondo determinato a spodestarlo. Svelando la loro vita fuori e dentro il campo, Borg McEnroe è il ritratto avvincente, intimo ed emozionante di due indiscussi protagonisti della storia del tennis e il racconto, epico, di una finale diventata leggenda: quella di Wimbledon 1980.

IL REGISTA
Il regista Janus Metz Pedersen (nato nel 1974) è diventato celebre a livello internazionale con Armadillo che ha vinto il Grand Prix della Semaine de la Critique del Festival di Cannes. In Danimarca si era già fatto conoscere nel 2008 con due film, Love on Delivery e Ticket to Paradise. Nel 2015 ha diretto il terzo episodio della seconda stagione della celebre serie HBO True Detective, interpretata da Vince Vaughn, Colin Farrell e Rachel McAdams. Nella sua carriera, ha diretto anche cortometraggi, spot pubblicitari, video d’arte e musicali.

NOTE DI REGIA
Per me Borg McEnroe è la versione ambientata nel mondo del tennis di Toro scatenato. Racconta di due ragazzi, ognuno in lotta per dimostrare di essere il migliore, per sentirsi importante, per essere qualcuno. Imprigionati nella loro rivalità – una delle più spettacolari nella storia dello sport – hanno finito col fare i conti con loro stessi e con i propri demoni. Per esplorare il tumulto interiore di Bjorn e John, il film fa uso di una fotografia cruda, utilizzando molto la camera a mano e la steady-cam per trasmettere un senso di immediatezza e realismo. A questo si contrappongono sequenze volte a creare un’atmosfera ricca, con immagini quasi simboliche che mirano a suggerire l’importanza storica degli eventi. Il film parla di uno scontro tra titani, e questo richiede le dovute proporzioni. Mettiamo lo spettatore nei panni di Bjorn e di John, ma poi abbandoniamo questo spazio saturo e talvolta claustrofobico per riacquistare una prospettiva più ampia che sottolinei l’importanza del match e la dimensione esistenziale della storia. Essendo un biopic ispirato alla vita di Bjorn e John, e in particolare alla leggendaria finale di Wimbledon del 1980, Borg McEnroe rievoca un’era dello sport in cui i giocatori di tennis erano delle “rock star” e in cui John e Bjorn emergevano come i più grandi. Non si trattava solo di due uomini che giocavano a tennis. Si trattava dello scontro tra due continenti. Due comportamenti, due caratteri opposti messi uno di fronte all’altro. Due modi diversi di essere uomini. Borg McEnroe dimostra meravigliosamente tutto questo.

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