domenica 7 maggio 2017

"Il mondo di mezzo": il film su "Mafia Capitale"

di Silvia Sottile



Nelle intenzioni del regista Massimo Scaglione Il mondo di mezzo vuole essere un film di denuncia e indignazione sullo scandalo noto come Mafia Capitale che ha recentemente coinvolto Roma. Già è particolarmente difficile ricostruire cinematograficamente una vicenda quando questa è ancora così vicina, se poi – come in questo caso – non si utilizza un approccio adatto  il risultato è decisamente al di sotto dalle aspettative.

Un accurato lavoro di ricerca – come i film di inchiesta vecchio stile richiedono – avrebbe sicuramente aiutato, invece in questa pellicola le trame della reale vicenda di corruzione e connivenza tra potere politico e “palazzinari” rimangono sullo sfondo senza venire alla luce né sono contestualizzate storicamente. In teoria ci si muove dagli anni ’70 ai giorni nostri ma la narrazione è priva di quei dettagli atti a garantirne accuratezza e veridicità storica.


Massimo Scaglione

Scaglione racconta l’epopea del mattone a Roma e i disastrosi risultati della cementificazione lungo la cintura periferica della capitale attraverso una fittizia famiglia di imprenditori. Gaetano Mariotti (Tony Sperandeo), re delle costruzioni, emigra dal Sud nella Capitale e porta avanti la propria attività imprenditoriale corrompendo politici e uomini della pubblica amministrazione. Gaetano Mariotti, uomo senza scrupoli, vorrebbe portare il figlio Tommaso (Matteo Branciamore) sulle sue stesse orme. Il giovane erede è inizialmente contrario ma la prematura morte del padre lo catapulta alla guida dell’impero del cemento.  Fin troppo repentinamente la coscienza di Tommaso lascia il posto ad un’incalzante avidità che lo induce a stringere uno scellerato sodalizio con il potente Capo di Gabinetto del Sindaco, Lucio Oldani (Massimo Bonetti). L’inesperienza e l’arroganza porteranno Tommaso verso il rapido declino dell’impero costruito dal padre. Nel finale, dal nulla, si completa il filone giudiziario di Mafia Capitale, senza però che niente venga svelato sulle indagini o altro, salvo saltuarie intercettazioni messe un po’ a caso. Nel cast anche Laura Lena Forgia (nei panni di una starlette con cui  Tommaso inizia una relazione) e Nathalie Caldonazzo nel ruolo della madre di Tommaso che non invecchia fisicamente di un giorno nel corso del film che copre almeno una trentina di anni!
 Massimo Bonetti e Tony Sperandeo

Dicevamo, dunque, che manca una contestualizzazione storica che agganci le vicende alla realtà: i tempi non tornano. Scaglione si limita ad inserire qua e là del materiale di repertorio da lui stesso girato quando era consulente per l’Archivio Audiovisivi e l’Ufficio Immagine e Comunicazione del Comune di Roma, il cui unico risultato è di fare arbitrari accostamenti con questo o quel politico che magari non c’entra nulla nelle vicende. Come se volesse alludere a qualcuno ma senza assumersi il rischio di fare accuse precise. La ricostruzione nell’insieme è dunque molto pasticciata e incongruente, la sceneggiatura ha grossi buchi e inspiegabili percorsi privi di senso logico, la regia sembra amatoriale, il livello di recitazione è assolutamente imbarazzante, da soap opera, tanto da cadere spesso involontariamente nel ridicolo. Si salvano giusto Bonetti e Sperandeo. Non si salva invece la colonna sonora, con una musica troppo martellante e onnipresente quasi a cercare di coprire tutto ciò che non va. Il massimo del trash si raggiunge quando in una scena “romantica” in spiaggia (stile Laguna blu) parte un sottofondo neomelodico.

Il mondo di mezzo, nelle nostre sale dal 4 maggio, è un film inguardabile.

 Matteo Branciamore e Laura Lena Forgia

La presentazione alla stampa è avvenuta nella splendida cornice della Sala della Protomoteca in Campidoglio alla presenza di Marcello De Vito, Presidente dell'Assemblea Capitolina.

Marcello De Vito



Copyright foto © Silvia Sottile

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