di Valerio Brandi
Vi ricordate The Karate Kid del 2010? Un remake del celebre film del 1984 con protagonisti Jackie Chan e Jaden Smith, capace di ottenere un grande successo al botteghino e un discreto responso da parte della critica.
Ma allora perché il suo seguito è arrivato solo nel
2025? La morte dello storico produttore Jerry Weintraub nel 2015 potrebbe aver
rallentato le cose. Inoltre la serie Cobra
Kai (6 stagioni, dal 2018 su Netflix) avrebbe offuscato qualunque nuova
storia indipendente legata al nome di Karate
Kid.
O forse perché il film di Harald Zwart, nonostante sia
appunto un buon film, non c’entrava nulla con il mondo di Karate Kid? Il
personaggio di Jackie Chan, infatti, insegna il kung-fu e non il karate, una contraddizione
che alcuni Paesi asiatici hanno risolto a modo loro. In Cina infatti è
conosciuto con il nome di The Kung-Fu Kid,
mentre in Giappone e Corea del Sud è stato ribattezzato Best Kid.
Ma era un peccato lasciare nel dimenticatoio una
storia comunque riuscita, grazie anche a una vera leggenda delle arti marziali
come Jackie Chan. E per fortuna il 2025 è riuscito (forse) a mettere d’accordo
praticamente tutti.
Ralph Macchio si è impegnato a far uscire il nuovo
film solo dopo la conclusione di Cobra Kai,
e la sua presenza ha di fatto reso The
Karate Kid del 2010 non più un remake ma uno dei capitoli cinematografici
di questo franchise.
Bisognava comunque dare al pubblico una spiegazione
del fatto che il personaggio di Mr. Han pratichi il kung fu e non il karate. A
farlo ci pensa un flash-back (in parte modificato) di Karate Kid 2.
Nella sua casa di Okinawa, Miyagi mostra al giovane
Daniel LaRusso il ritratto di un altro antenato, Shimpo Myagi, che nel corso
del sedicesimo secolo si è recato in Cina entrando così in contatto con un
avo di Mister Han.
La storia prosegue ai giorni nostri, o meglio, tre
anni dopo la fine della serie TV Cobra
Kai. Anche stavolta abbiamo un giovane, di nome Li Fong (Ben Wang),
costretto controvoglia a cambiare città (da Pechino a New York) per volere di
sua madre (Ming-Na Wen). L’arrivo nella Grande Mela sembra meno traumatico
quando conoscerà la bella Mia Lipani (Sadie Stanley), ma questo momento di
felicità viene presto rovinato dall’incontro con Conor Day (Aramis Knight),
ex-fidanzato di Mia e molto più bravo nel kung-fu rispetto a Li.
Il nostro nuovo giovane protagonista sente dunque il
bisogno di tornare ad allenarsi nonostante il parere contrario della madre, e
per farlo avrà bisogno di aiuto. Il suo esperto prozio Han lo raggiungerà
presto, e forse qualcun altro arriverà dalla California...
Karate
Kid: Legends è un nuovo frammento di questo franchise
che funziona alla grande, e tutto questo non è dovuto soltanto al ritorno del
personaggio di Daniel LaRusso sul grande schermo. La presenza di Ralph Macchio
è naturalmente in grado di trasmettere della sana nostalgia, oltre che empatia,
agli appassionati di lunga data della saga, ma non è appunto l’unico elemento
di valore di quest’opera prima di Jonathan Entwistle.
Al pari di Cobra
Kai, Karate Kid: Legends è una
lavorazione rispettosa del passato ma anche capace di parlare alle nuove
generazioni, per via della presenza di personaggi di età differente tra loro,
ottimamente scritti. Siamo di fronte a un film godibile anche per coloro che si
approcciano per la prima volta a questa saga e, nonostante il canovaccio sia lo
stesso di ogni prodotto legato al nome di Karate
Kid, ci sono comunque delle aggiunte che lo hanno reso diverso dagli altri.
Partiamo da Mia Lipani. Il personaggio interpretato da
Sadie Stanley non è molto lontano dalle varie Ali Mills, Kumiko e Mei
Ying, ma intanto è di origine italiana, e quindi un motivo in più per
essere apprezzata nel nostro Paese. Mia porterà Li in giro per New York in
motorino, una scena che fa pensare ovviamente a Vacanze romane ma anche a La
città proibita (qui la nostra recensione). L’essenza dell’ultimo film
di Gabriele Mainetti è presente anche per quel che riguarda il lato culinario,
perché anche Karate Kid: Legends vi
farà uscire al cinema con un grande appetito, grazie alle numerose scene in cui
vengono messi sul tavolo piatti tipici asiatici e persino della gustosa ed
italianissima pizza.
Arriviamo poi a Victor Lipani, il padre di Mia,
interpretato da Joshua Jackson (Dawson’s
Creek). Impersonificando un uomo di origini italiane che vuole risolvere i
suoi problemi economici attraverso il pugilato, il rimando a un’altra saga
capolavoro come quella di Rocky è più
che immediato.
“Due rami, un
solo albero”. Questo motto viene ripetuto più volte nel corso del
lungometraggio, per dare ancor più forza all’unione tra le famiglie Myagi e
Han, alla fusione tra karate e kung fu. Ma è davvero così? Parliamo di due
stili di lotta differenti, quindi è normale essere più che scettici su tutto
questo. Lo stesso Li Fong lo è, così come lo erano gli allievi di LaRusso e
Lawrence in occasione della puntata “Iniziamo”
di Cobra Kai. Ma, come nella serie TV, anche questi Maestri sapranno alla fine
trovare un compromesso per il bene del loro protetto, a conferma che Karate Kid: Legends è davvero il film
che è stato in grado di dare un senso a The
Karate Kid del 2010.
Come in passato, anche Karate Kid: Legends affronta seriamente il tema del bullismo
giovanile. Ancora una volta le arti marziali sembrano l’unico modo per salvarsi
da questa terribile situazione. Il problema del bullismo è purtroppo molto
forte anche nel 2025. Colpa degli insegnanti, o dell’omertà delle persone per
strada, tutti incapaci di difendere i più deboli da queste terribili
ingiustizie, ma spesso e volentieri è anche responsabilità dei genitori. Il
personaggio della madre di Li, che ritiene che per evitare questi problemi
basti semplicemente ignorare i bulli che ti aggrediscono di continuo, ne è un
perfetto esempio.
Veniamo all’argomento ‘persone scomparse da tempo in
prodotti attuali’. Cobra Kai ha
rispettato seriamente la figura di Pat Morita fino alla quinta stagione, perché
purtroppo nella sesta il personaggio di Myagi è tornato in scena grazie all’intelligenza
artificiale. La cosa più rispettosa da fare, sempre nel caso fosse proprio
necessario realizzare tali scene, era mandare in onda delle sequenze
animate con un nuovo doppiatore a dare la voce al celebre maestro di Karate.
Sarebbe stato anche un modo per omaggiare un altro pezzo di storia del
franchise, ossia la serie animata del 1989, in cui Myagi era comunque doppiato
da un’altra persona (Robert Ito) nonostante Pat Morita fosse ancora vivo
all’epoca.
Una cosa simile potrebbe essere successa anche in Karate Kid: Legends.
Per ora si sa solo che il prologo è semplicemente
ripreso da Karate Kid 2, ma i
dialoghi sono diversi, e quindi è probabile che almeno la voce di Pat Morita
sia artificiale e non un doppiaggio ex-novo. Discorso che non tocca la versione
italiana, in cui fortunatamente il doppiaggio è artigianale. Come Pat
Morita, purtroppo anche Giorgio Lopez ci ha da tempo detto addio, e quindi il
maestro Myagi in quella scena ha una nuova voce (Dario Oppido?). Fabio
Boccanera è tornato invece a doppiare Daniel LaRusso nelle scene in cui il
personaggio è adulto, e lo ha fatto in maniera eccezionale. Segno che nel
doppiaggio non conta tanto l’età quanto la bravura, quindi Boccanera avrebbe
potuto benissimo doppiarlo anche in Cobra
Kai, una serie però che è stata affidata agli studi di Milano e quindi in
quell’occasione la scelta è ricaduta su Giorgio Perno.
Questo commento non vuole affatto sminuire il lavoro
di quest’ultimo, precisiamo: il doppiaggio milanese di Cobra Kai è stata una
delle lavorazioni più riuscite degli ultimi anni se confrontate con altre che
sono state chiamate a sostituire un cast storico di doppiatori. L’importante è
che le lavorazioni vengano affidate a professionisti capaci di restituire
l’essenza della voce precedente, come ci è riuscito perfettamente Perno al pari
di Valerio Amoruso su Johnny Lawrence.
Tornando al doppiaggio di Karate Kid: Legends, Massimo Lodolo ha ancora una volta doppiato il
personaggio di Mister Han, mentre i nuovi personaggi sono stati affidati ad
Alex Polidori (Li Fong), Emanuela Ionica (Mia Lipani), Riccardo Rossi (Victor
Lipani), Federico Campaiola (Conor Day), Laura Lenghi (madre di Li) ed Emanuele
Ruzza (O’Shea). Un lavoro encomiabile eseguito presso gli studi della CDC Sefit
Group, diretto da Fabrizio Pucci, con i dialoghi di Matteo Amandola e
l’assistenza di Silvia Ferri. Federico Mattacola è stato il fonico di
doppiaggio mentre Andrea Pochini quello di mix.
Karate
Kid: Legends è al cinema in Italia da giovedì 5 giugno
2025, prodotto da Sony Pictures e distribuito da Eagle Pictures.
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