lunedì 23 giugno 2025

"28 Anni Dopo" - Memento Mori

 di Silvia Sottile


 

Il film Sony Pictures 28 Anni Dopo, diretto dal regista premio Oscar Danny Boyle (Trainspotting, The Millionaire), scritto da Alex Garland (Ex MachinaCivil WarWarfare) e prodotto da Cillian Murphy, è nelle sale italiane dal 18 giugno, distribuito da Eagle Pictures.

Il film horror, che segue gli eventi del mondo infettato di 28 Giorni Dopo (2007), è interpretato da Jodie Comer (The Last Duel), Aaron Taylor-Johnson (Avengers: Age of UltronKraven - Il CacciatoreNosferatu), Jack O'Connell (Ferrari), Alfie Williams (Queste oscure materie) e Ralph Fiennes (La saga di Harry PotterConclave).

Il regista Danny Boyle (qui l'incontro stampa) e lo sceneggiatore Alex Garland, si riuniscono per 28 Anni Dopo (28 Years Later), una nuova terrificante storia ambientata nel mondo di 28 Giorni Dopo (28 Days Later). 

Sono passati quasi tre decenni da quando il virus della rabbia è fuoriuscito da un laboratorio di armi biologiche e ora, ancora in una quarantena forzata e brutale, alcuni sono riusciti a sopravvivere in mezzo agli infetti. Un gruppo di sopravvissuti vive su una piccola isola collegata alla terraferma da un'unica strada rialzata ed estremamente protetta. Quando uno di questi lascia l'isola per una missione diretta nel profondo della terraferma, scoprirà segreti, meraviglie e orrori che hanno mutato non solo gli infetti ma anche gli altri sopravvissuti.




28 anni dopo è indubbiamente un grandioso film horror post-apocalittico, con sequenze particolarmente forti e cruente, ma al contempo Boyle e Garland riescono a utilizzare magistralmente l’elemento orrorifico per narrare la storia di una famiglia devastata dalla spaventosa situazione in cui vive, mettendo al centro delle vicende il giovane Spike (interpretato da uno straordinario Alfie Williams). Il suo racconto di formazione diventa quindi il viaggio dell’intero film.

A colpire è soprattutto il modo in cui vengono inseriti spunti e tematiche decisamente attuali, come l’isolamento retrogrado da Brexit e l’evoluzione pandemica che tanto ci ricorda ciò che abbiamo da poco vissuto col Covid. Dopo un lasso di tempo così lungo il virus infatti si è evoluto, e così anche la convivenza con esso e con gli infetti.

28 anni dopo, oltre a mostrare sullo schermo immagini terrificanti e raccapriccianti, apre a una inaspettata speranza, donando momenti di elevata drammaticità e tensione emotiva, riuscendo ad emozionare con grande intensità e persino a commuovere profondamente. In tal senso, diventa davvero centrale la riflessione sulla vita e sulla morte. Il cuore del film è racchiuso nella locuzione latina “memento mori” (“ricordati che devi morire”) e da come viene affrontata visivamente e visceralmente. Ne risulta quindi un’opera molto più profonda di quanto ci si potesse aspettare.




Naturalmente gran parte del merito è da attribuire alla solida scrittura di Garland (si riconosce subito la sua mano) e all’impeccabile regia di Boyle, che colpisce sin dalla prima immagine. Il ritmo veloce e dinamico di ripresa (e resa sullo schermo) ha beneficiato dell’utilizzo di tutte le nuove tecnologie a disposizione. Infatti anche a livello visivo la pellicola è di grande impatto.

Quanto al cast, oltre al giovanissimo protagonista che abbiamo già elogiato, non possiamo non menzionare l’intensità di due attori a dir poco incredibili quali Jodie Comer e Ralph Fiennes.

Trattandosi del primo capitolo di una nuova trilogia, il finale aperto lascia con l’ovvia curiosità di vedere il seguito della storia. 


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