mercoledì 11 aprile 2018

"The Happy Prince" - L'ultimo ritratto di Oscar Wilde

di Silvia Sottile



Arriva al cinema il 12 aprile The Happy Prince – L’ultimo ritratto di Oscar Wilde, film scritto, diretto e interpretato da Rupert Everett, al suo esordio alla regia. L’eclettico attore britannico (noto al grande pubblico soprattutto per il suo ruolo nel film Il matrimonio del mio migliore amico), da sempre interessato, anche per motivi autobiografici, alla figura di Oscar Wilde (ricordiamo che ha recitato in alcuni film tratti dalle opere del noto scrittore irlandese, quali Un marito ideale e L’importanza di chiamarsi Ernest), ha investito dieci anni in questo progetto, riuscendo infine a trovare i fondi per realizzarlo.

Nella stanza di una modesta pensione di Parigi, Oscar Wilde (Rupert Everett) trascorre gli ultimi giorni della sua vita. Come in un vivido sogno i ricordi del suo passato riaffiorano, trasportandolo in altre epoche e in altri luoghi. Non era lui un tempo l’uomo più famoso di Londra? L’artista idolatrato da quella società che l’ha poi crocifisso? 

Wilde ripensa con malinconia alle passioni che l’hanno travolto e con tenerezza al suo incessante bisogno di amare incondizionatamente. Rivive la sua fatale relazione con Lord Alfred “Bosie” Douglas (Colin Morgan) e le sue fughe attraverso l’Europa (tra cui il viaggio a Napoli), ma anche il grande rimorso nei confronti della moglie Constance (Emily Watson) per aver gettato lei e i loro figli nello scandalo dopo l’estrema condanna per la sua omosessualità.


Ad accompagnarlo in questo ultimo viaggio solo l’amore e la dedizione di Robbie Ross (Edwin Thomas) che gli resta accanto fino alla fine nel vano tentativo di salvarlo da se stesso e l’affetto del suo più caro amico Reggie Turner (Colin Firth).
Nel cast anche Tom Wilkinson, Miranda Richardson, Beatrice Dalle, John Standing e Anna Chancellor.

The Happy Prince è un inedito ritratto del lato più intimo di un genio che visse e morì per amore. Malinconico, romantico, per certi aspetti teatrale (cosa inevitabile, dato il suo protagonista), il film mostra gli ultimi anni di vita di Oscar Wilde, la sua sofferenza interiore, i suoi rimpianti, i suoi amori, le sue follie e sregolatezze, le sue debolezze caratteriali e il suo rapporto con la Fede. Magistralmente diretto e interpretato, The Happy Prince riesce a tratteggiare con delicatezza, ma senza sconti, un artista straordinario che fu anche un uomo dalle molte ombre. 

Drammaticamente segnato dalla condanna per omosessualità (ricordiamo che gli fu concessa la “grazia postuma” dal Governo Britannico, attraverso la cosiddetta “Legge Turing”, solo nel 2017 insieme ad altri 65.000 omosessuali) che lo portò dagli onori allo scandalo e alla povertà, Wilde visse l’ultimo periodo della sua vita ripercorrendo i momenti cruciali della sua esistenza e i suoi legami sentimentali, avvicinandosi, infine, in punto di morte, al cattolicesimo.  


Rupert Everett incarna magistralmente Oscar Wilde, regalando un’interpretazione sontuosa e monumentale. Si cala nel personaggio con tutto se stesso, vivendone realmente e profondamente le emozioni e trasmettendole allo spettatore. Inoltre è affiancato da comprimari di altissimo livello: dal premio Oscar Colin Firth (già suo compagno di set nel film L’importanza di chiamarsi Ernest), sempre impeccabile in ogni ruolo, a Colin Morgan, Edwin Thomas ed Emily Watson, fino alle brevi ma significative apparizioni di  Anna Chancellor e Tom Wilkinson.

Ottimo anche il lavoro del comparto tecnico: la splendida fotografia di John Conroy, i costumi di Maurizio Millenotti e Gianni Casalnuovo (segnaliamo, dunque, la presenza di eccellenti maestranze italiane) e la scenografia di Brian Morris riescono a ricreare perfettamente lo scenario e l’ambientazione dell’epoca, con una grande cura dei dettagli. 

The Happy Prince, lungi dall’essere un’apologia di Oscar Wilde, è un ritratto intimo, “vero”, lucido e toccante del celebre scrittore e drammaturgo, che ne mette in luce i pregi e i difetti che caratterizzarono la sua vita senza regole alla disperata ricerca della felicità. 

Qui il resoconto dell'interessante conferenza stampa con Rupert Everett 

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