mercoledì 18 aprile 2018

"Molly's Game": Jessica Chastain è la regina del poker

di Silvia Sottile



Molly’s Game, debutto alla regia dello sceneggiatore Premio Oscar Aaron Sorkin (The Social Network, Steve Jobs, Codice d’Onore), è basato sulla storia vera di Molly Bloom, narrata dalla stessa protagonista in un libro autobiografico.   

Molly Bloom (Jessica Chastain) è una giovane e carismatica speranza olimpica dello sci, costretta ad abbandonare lo sport dopo un grave infortunio. Prima di intraprendere gli studi di legge, Molly ottiene un lavoro estivo a Los Angeles come assistente di un organizzatore di  partite di poker clandestine. Ingiustamente licenziata, fa appello alle sue abilità (intelligenza, disciplina, energia) e riesce a scalare questo mondo esclusivo e ad alto budget, creando con successo una sua impresa e divenendo in brevissimo tempo la regina indiscussa  del poker clandestino.


I grossi portafogli delle stelle di Hollywood, dei giganti dello sport e degli uomini d’affari le regalano una decade di sfarzi, successo e glamour, ma attirano anche le attenzioni sbagliate quando, senza esserne a conoscenza, mette al tavolo da gioco dei membri della mafia russa. La sua scia fortunata si arresta bruscamente quando viene arrestata in piena notte da 17 agenti dell'FBI che imbracciano armi automatiche. 

Costretta ad affrontare le accuse a suo carico, diventa suo unico alleato il suo avvocato difensore (Idris Elba), riluttante all’inizio, e che invece scopre che c'è molto di più in Molly Bloom di quello che le volgari storie da tabloid rivelano, come ad esempio la presenza, fin dall’infanzia, di un padre troppo esigente (Kevin Costner). 


Candidato all’Oscar per la migliore sceneggiatura non originale, Molly's Game racconta l’ascesa e la caduta della regina del poker clandestino che, sia nello sport che nella vita, ha sempre lottato con grinta per non arrendersi né soccombere. La brillante scrittura, fatta di dialoghi taglienti al servizio delle ottime performance attoriali, è sicuramente il punto di forza della pellicola, del resto è proprio questa l’abilità che ha decretato il successo di Sorkin come sceneggiatore. E questa volta è riuscito a costruire un biopic originale e avvincente anche in veste di regista.

Nonostante la lunga durata (140 minuti) e la presenza costante della voce fuori campo di Jessica Chastain/Molly Bloom che racconta le sue vicende personali attraverso vari flashback, Molly's Game  scorre velocemente, mantenendo sempre un ritmo dinamico e stimolando la curiosità e l’attenzione dello spettatore. I dialoghi, in particolare quelli tra la protagonista e il suo avvocato, veloci e pungenti, sono impeccabili e ricchi di fascino. 


Dato il materiale scottante (ricordiamo che tra i frequentatori più assidui delle bische clandestine della Bloom c’erano attori famosi e personaggi molto noti di ogni settore), era molto alto il rischio di scivolare nel gossip ma invece, per rispettare la privacy delle persone coinvolte nello scandalo, nel film tutti i nomi dei giocatori sono fittizi. D'altra parte la stessa Molly affrontò il processo, pagando un prezzo molto alto, proprio per  evitare di fare i nomi. Personaggio molto particolare Molly Bloom, magistralmente interpretata da Jessica Chastain: una donna che pur gestendo per anni un giro illegale di poker, cercò di mantenersi sempre il più possibile nella legalità, rinunciando per lungo tempo a prendere una percentuale sulle vincite. 

Molly’s Game spiega diversi dettagli tecnici del gioco del poker ma non è rivolto esclusivamente agli appassionati, perché in realtà il fulcro non è il gioco in sé ma la parabola di una donna in gamba e altamente competitiva fin dall’infanzia, una donna che grazie alle sue abilità e alla sua intelligenza ha raggiunto il successo ma, dato l’ambito nel quale si è trovata coinvolta, alla fine ne ha necessariamente pagato le conseguenze. 


Oltre alla già ampiamente lodata e onnipresente Chastain, nel ruolo centrale attorno a cui ruota tutta la pellicola, segnaliamo anche le performance d’alto livello di Idris Elba e Kevin Costner.

Scene cult (almeno per chi scrive): la citazione finale tratta The Crucible (Il Crogiuolo) di Arthur Miller e il commovente chiarimento tra padre e figlia.

Molly’s Game è al cinema dal 19 aprile, distribuito da 01 Distribution.


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