GIANLUCA
RAMAZZOTTI PER GINEVRA srl
E
VALERIO SANTORO PER LA PIRANDELLIANA
PRESENTANO
DIECI
PICCOLI INDIANI …E NON RIMASE NESSUNO!
Il capolavoro di AGATHA
CHRISTIE
Due
atti di AGATHA CHRISTIE
Traduzione
di EDOARDO ERBA
(con:
in ordine di entrata in scena)
GIULIA
MORGANI (Sig.ra Rogers)
PIERLUIGI
CORALLO (Sig. Rogers)
CATERINA
MISASI (Vera Claytorn)
PIETRO
BONTEMPO (Cpt. Lombard)
LEONARDO
SBRAGIA (Antony Marston)
MATTIA
SBRAGIA (Blore)
IVANA
MONTI (Emily Brent)
LUCIANO
VIRGILIO (Giudice Wargrave)
MICHELE
DE MARCHI (Generale McKenzie)
CARLO
SIMONI (Dott.Armstrong)
REGIA
DI RICARD REGUANT
PROGETTO
ARTISTICO DI GIANLUCA RAMAZZOTTI e
RICARD REGUANT
SCENE
DI ALESSANDRO CHITI
COSTUMI
ADELE BARGILLI
LUCI
STEFANO LATTAVO
Il
progetto scenico
Scritto nel 1936 e pubblicato nel 1939, E NON NE
RIMASE NESSUNO è considerato ancora oggi il capolavoro letterario di Agatha
Christie, tanto che anche la cinematografia è piena di rimandi all’opera della
scrittrice, basti pensare al film di René Clair con un cast d’epoca eccellente,
oppure a tutti quei film successivi che adattavano il plot della storia a
versioni più moderne. Ma dieci piccoli indiani resta nella memoria universale
una perfetta struttura letteraria capace di tenere il lettore con il fiato
sospeso fino all’ultima pagina. Recentemente un sondaggio americano ha
dichiarato che il romanzo è considerato universalmente il migliore in assoluto,
posizionandosi al primo posto di tutte le vendite nel mondo, con poco più di
110.000.000 di copie vendute. Si è pertanto piazzato all'undicesimo posto nella
classifica dei best-seller con più incassi della storia. Si conta che le opere
di Aghata Chirstie siano tra le più lette in termini di cifre subito dopo
quelle di Shakespeare. In Italia uscì per la prima volta nell'agosto 1946 con
il titolo "...E poi non rimase nessuno", romanzo numero 10 della
collana Il Giallo Mondadori, edita da Arnoldo Mondadori Editore.
Il libro fu originariamente pubblicato nel 1939 in
Inghilterra come Ten Little Niggers (Dieci piccoli negri, o Dieci negretti), a
richiamare il primo verso della filastrocca a cui si fa più volte riferimento
nelle sue pagine: questa è in realtà una canzone americana, scritta nel 1868 da
Septimus Winner e anch'essa pubblicata inizialmente come Ten Little Niggers e successivamente
trasformata in Ten Little Indians. Per evitare di offendere la sensibilità dei
cittadini di colore, il titolo del libro subì una prima variazione l'anno
seguente, in occasione dell'uscita negli Stati Uniti: in questa circostanza,
venne scelto come nuovo titolo l'ultimo verso della filastrocca, And Then There
Were None, dato che nigger è utilizzato in America come termine dispregiativo.
Anche in Italia la Arnoldo Mondadori Editore, prima casa editrice a pubblicare
il romanzo (nel 1946), scelse la seconda versione, titolandolo ...E poi non
rimase nessuno. Questo rimase fino al 1977, ma non piacque e così venne
definitivamente cambiato con il più musicale Dieci piccoli indiani. Il nuovo
titolo piacque ma non negli U.S.A. dove rimane, ancora oggi, And Then There
Were None.
La storia è nota: Siamo nel 1939, l’Europa è alle
soglie della guerra. Dieci sconosciuti per vari motivi sono state invitati su
una bellissima isola deserta. Arrivati nelle camere, trovano affisse agli
specchi una poesia, "Dieci piccoli indiani". La filastrocca parla di
come muoiono, uno dopo l'altro, tutti i dieci indiani. Una serie di morti
misteriose infonde il terrore negli ospiti dell'isola, che iniziano ad
accusarsi a vicenda fino ad arrivare ad una scioccante conclusione. L’assassino
si nasconde tra di loro.
Forse il romanzo più cupo della scrittrice
probabilmente a causa proprio degli echi della guerra che di lì a poco si
sarebbero fatti sentire. Ma è grazie a questa cupezza che la scrittrice dà
sfogo ad una vicenda piena di intrigo e suspense che trova il suo apice in un
finale tra i più elettrizzanti e spiazzanti mai scritti. L’uso della
filastrocca infantile, ribadisce il clima angosciante che pervade tutto il
romanzo e che si manifesta tra i due poli contraddittori della colpa e
dell’innocenza. La stessa filastrocca come definisce il critico inglese Falzon
“E’ un’arma a doppio taglio, aiuta a creare quell’atmosfera magica e surreale,
quella regressione infantile verso una vacanza nell’irrazionale e allo stesso
tempo, scandisce con il suo ritmo inesorabile, la minaccia di morte che incombe
su ciascun personaggio. Tutti professionisti sicuri di sè e della solida
posizione sociale che viene messa in discussione dal preciso momento in cui
sbarcano sull’isola”.
Nel 1943 la Christie si accinge ad adattare il
romanzo per il palcoscenico che rimase in cartellone a Broadway per 426
repliche. L’opera teatrale differisce dal romanzo nel finale, in quanto, la
Christie non voleva dare al pubblico un finale cosi altamente drammatico specie
in quegli anni, cosi decise di cambiarlo con un lieto fine ma pensandolo oggi
risulta un po’ deludente e frettolosamente pasticciato.
Per questo motivo per la prima volta nella storia
della commedia e in accordo con la Aghata Christie limited, siamo riusciti ad
ottenere il finale come nel romanzo del 1939 con lo stesso svolgimento
mozzafiato che siamo certi incontrerà i favori del pubblico e renderà giustizia
ad un adattamento operato dalla stessa Christie degno dei migliori drammaturghi
teatrali.
La versione che vi presentiamo diretta dal regista
spagnolo Ricard Reguant, è stata un enorme successo sia a Madrid la scorsa
stagione che a Barcelona, tutti i personaggi sono ben caratterizzati e
delineati nelle loro profondità interiori. La stessa epoca del romanzo viene
rispettata cosi da ambientarla nei suggestivi anni 40’ con una scenografia in
stile Art-Decò, utilizzando i colori bianchi e neri, che darà certamente
impatto visivo ad uno spettacolo che vede sul palcoscenico dieci protagonisti
della scena italiana per la prima volta tutti insieme di varie generazioni e
background artistici differenti.
Come scrive Reguant nelle sue note di regia:
“Questa nuova versione teatrale si adatta ai tempi e
all’estetica del momento facendo godere il pubblico nella ricerca dell’enigma
preparato dalla Signora Aghata; questi dieci “piccoli indiani” bloccati
nell’isola sono vittime o assassini? Questa è la stessa domanda che la
scrittrice pone a se stessa mostrando al pubblico il lato nascosto di una
classe borghese e aristocratica mischiati insieme in un’unica arena, rivelando
le proprie carenze facendoli confrontare e sbranarsi per la sopravvivenza fino
a diventare esseri volgari e ordinari. Sembra quasi una vendetta della stessa
Christie verso una classe dirigente nella società inglese in cui la stessa
scrittrice vive agiatamente e dalla quale vuole evadere costringendosi a
diventare lei stessa la carnefice verso i suoi personaggi”.
NOTE del traduttore EDOARDO ERBA
"E non rimase nessuno", meglio conosciuto
come "Dieci piccoli indiani", è un giallo dal meccanismo perfetto. Un
misterioso signor Owen invita nella sua villa su un'isola disabitata dieci
ospiti per il fine settimana. Ciascuno è stato invitato in modo diverso, e
tutti hanno l'impressione di aver conosciuto il padrone di casa in passato, da
qualche parte, anche se non ricordano esattamente come. Ma il signor Owen alla
villa non c'è e tutti gli ospiti - si scopre nel corso della storia - hanno un
passato torbido, forse hanno commesso un delitto che è rimasto impunito. E
trovano sull'isola una presenza misteriosa decisa a fare giustizia uccidendoli
uno ad uno. I tempi e i modi dei delitti non lasciano dubbi: l'assassino è in
mezzo a loro. Agatha Christie si supera in questo racconto, da lei stessa
trasformato in dramma teatrale, che riesce a mantenere la suspense fino
all'ultimo minuto, senza mai allentare la tensione. Un giallo diabolico, uno
spettacolo che prende letteralmente alla gola anche gli spettatori. Uno ad uno.
Dal
20 al 22 aprile 2018
TEATRO
BRANCACCIO
VIA
MERULANA 244, 00185 ROMA · TEL 06 80687231/2 ·
TEATROBRANCACCIO.IT
Prezzi
da 20 a 40 euro
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