di Silvia Sottile
Napoleon, diretto da Ridley Scott, con protagonista il premio Oscar Joaquin Phoenix (Joker) che interpreta l’imperatore francese Napoleone Bonaparte, vede nel cast anche Vanessa Kirby (The Crown, Mission: Impossible - Dead Reckoning Part One) nel ruolo di Giuseppina di Beauharnais, prima moglie di Bonaparte.
Nelle sale italiane dal 23 novembre, distribuito da Eagle Pictures, Napoleon racconta l’epica ascesa e caduta dell'imperatore francese Napoleone Bonaparte. Il film ripercorre l’inarrestabile scalata al potere di Napoleone attraverso la burrascosa relazione con il suo unico vero amore, Giuseppina, mostrando le visionarie strategie politiche e militari del grande condottiero in alcune delle scene di battaglia più realistiche e spettacolari mai realizzate.
Così recita la sinossi. E in effetti bisogna riconoscere che le scene di battaglia, magistralmente realizzate e coreografate, sono indubbiamente la parte migliore del film. Grandiose, epiche, memorabili, in particolare Austerlitz e Waterloo. Peccato però che coprano solo una piccola parte del corposo minutaggio della pellicola, inficiata da un tono ironico, a tratti persino derisorio, che non si sposa affatto con l’aura del personaggio. Ma procediamo con ordine.
Esteticamente sontuoso, Napoleon si presenta come un imponente kolossal storico che copre l’ascesa, il trionfo e la sconfitta di Napoleone. Sia in politica (e in battaglia) che nella vita privata, come uomo. Anzi, è proprio il privato ad avere un ruolo centrale, attraverso il forte legame con la moglie Giuseppina. Ne emerge, sì, un abile condottiero ma soprattutto un piccolo uomo, folle d’amore e roso dall’ambizione. Un ritratto impietoso e demistificatorio di Napoleone, che trascende nel ridicolo, acuito da una colonna sonora molto invadente e a tratti irriverente.
Chi si aspetta un film epico, resterà decisamente deluso. Napoleon scorre lentamente, con un ritmo quasi soporifero, un excursus piatto e slegato di date ed eventi salienti che fatica a tenere desta l’attenzione. Nonostante l’argomento e il protagonista (che in questa ricostruzione manca totalmente di carisma), la pellicola non riesce ad essere avvincente, a coinvolgere, ad affascinare. Tra l’altro si evidenzia una disomogeneità nei toni: l’utilizzo dell’ironia derisoria nei confronti di Napoleone risulta fortemente dissonante e stride con l’immagine che abbiamo di lui e che ci saremmo attesi in un kolossal di tale portata. Oltretutto ci sembra anche irrispettoso (comprendiamo infatti pienamente l’accoglienza negativa da parte della stampa francese). Tutto ciò senza prendere in considerazione la mancanza di accuratezza storica, che lasciamo a chi è più competente di noi in materia.
Come già evidenziato, salviamo le maestose e spettacolari scene di battaglia, che conferiscono quell'epicità che tanto avremmo voluto come tono dominante, e i costumi, sontuosi e impeccabili. Sì, almeno visivamente Napoleon regala qualche guizzo.
Data la mancanza di profondità caratteriale dei personaggi non può emergere neanche il talento dei protagonisti. Joaquin Phoenix rimane confinato in un ruolo bidimensionale, poco approfondito e ben poco lusinghiero, mentre Vanessa Kirby risulta fin troppo algida. Segnaliamo la presenza di Rupert Everett nei panni del Duca di Wellington.
Napoleon di Ridley Scott – regista, tra gli altri, di Blade Runner, Alien, Il Gladiatore – si è purtroppo rivelato una vera e propria delusione, forse anche a causa delle elevate aspettative che un kolossal così imponente, e su un tale argomento, aveva generato.
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