giovedì 16 gennaio 2025

"Wolf Man" - È ora di difendersi

 di Valerio Brandi


In una zona boschiva dell’Oregon un ragazzino di nome Blake va spesso a caccia con suo padre. Quest’ultimo è molto severo con suo figlio ma anche molto apprensivo nei suoi confronti, perché forse quegli alberi nascondono qualcosa di più delle comuni bestie feroci...  

Il rapporto tra loro comunque non si fortifica, così una volta adulto (Christopher Abbott) decide di vivere altrove, creandosi una nuova vita sposandosi con Charlotte (Julia Garner) e mettendo al mondo la dolcissima Ginger (Matilda Firth). 

Ma un giorno il tanto problematico padre muore, quindi Blake non deve solo far fronte ai rimpianti dovuti alla perdita ma deve recarsi in Oregon per svuotare la casa del genitore. Per questa occasione decide di portarsi dietro la sua attuale famiglia che non aveva ancora mai visto le foreste dell’Oregon: probabilmente ha rimosso l’esistenza di quel misterioso essere che tanto tormentava suo padre...  

Nuovo remake dell’iconica pellicola del 1941 diretta da George Waggner e nuovo tentativo della Universal di rilancio dei suoi Classici dedicati ai mostri dopo il fallimentare La Mummia del 2017 e il buon successo invece riscosso dal nuovo L’Uomo Invisibile del 2020 diretto proprio da Leigh Whannell, regista di questo Wolf Man, al cinema da giovedì 16 gennaio 2025 grazie ad Universal Pictures.


 


Un rifacimento che a differenza di quello del 2010 prende nettamente le distanze dal capolavoro degli anni quaranta, di cui rimane solo il titolo e il tema della licantropia ma, come si può vedere dalla sinossi, è diversa sia l’ambientazione storica che il resto della trama. Una storia di sopravvivenza che a un certo punto diventa quasi teatrale o meglio, medievale, dato che i protagonisti dovranno difendersi rinchiusi dentro la baita dell’Oregon, e che ancor oggi riesce ad essere un po’ credibile nonostante l’esistenza delle tecnologie avanzate perché a quanto pare esistono tuttora zone in cui i cellulari non prendono.

Wolf Man 2025 parte bene, sia per quel che riguarda la tensione dedicata al misterioso essere che si aggira nei boschi, sia per il rapporto problematico tra il padre e il bambino, una situazione comune in molte famiglie.  

Ma tutto questo è limitato al prologo, perché poi con il passare del tempo questo nuovo film di Leigh Whannell si perde minuto dopo minuto, risultando troppo lento e prevedibile e quindi facilmente dimenticabile. Un vero peccato, anche perché il cast scelto è di tutto rispetto.





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