di Silvia Sottile
Dopo aver preso fuoco, un’auto brucia sul ciglio della strada. Una giovane famiglia ha un disperato bisogno di aiuto. Nelle vicinanze transita un’auto impeccabile. Al suo interno, una famiglia apparentemente perfetta, che non prova neanche a rallentare.
Chi sono queste persone che scelgono di non fermarsi? Family Therapy, diretto da Sonja Prosenc,
con Marko Mandic, Aliocha Schneider, Katarina Stegnar, ruota
attorno a una famiglia slovena “nouveau riche” che vive in una casa di vetro,
ostentando fredda superiorità. Dal 28 gennaio al cinema, distribuito da Emera
Film.
L’ambientazione funge da sfondo satirico per una
rivisitazione umoristica della premessa del Teorema di Pasolini: un giovane
estraneo arriva in casa della famiglia, sconvolgendo il delicato equilibrio
delle dinamiche familiari e rivelando un mondo caotico e le loro relazioni
disfunzionali, apparentemente ben nascoste.
L’iperprotettività soffocante della madre Olivia nei
confronti della figlia Agata, l’evasione del padre Aleksander alimentata dai
sogni di compiere viaggi nello spazio con la famiglia e il segreto nascosto
sotto la parrucca di Agata.
Il film non si limita a mettere in discussione le
azioni di coloro che non si fermano ad aiutare, ma indaga anche le ragioni che
stanno dietro alle loro scelte. Si stanno isolando dal mondo esterno per
preservare il fragile equilibrio della famiglia, evitando le proprie
vulnerabilità per paura, o la loro apparente indifferenza verso il mondo
circostante è un sintomo appreso che riguarda problemi sociali più ampi?
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