mercoledì 29 gennaio 2025

“Companion” - Un nuovo tipo di storia d'amore

 di Valerio Brandi


Un prologo molto particolare quello di Companion, nuovo film prodotto dalla New Line Cinema (la casa che ha dato vita a Il Signore degli Anelli di Peter Jackson), al cinema dal 30 gennaio, distribuito da Warner Bros. Pictures.

Particolare perché non è solo, a modo suo, simpatico e romantico, ma soprattutto per il fatto che rivela fin da subito un momento fondamentale della trama. E per scoprire tutto questo non c’è bisogno di aspettare l’uscita sul grande schermo per il semplice motivo che questa scena è già presente nel trailer ufficiale, rilasciato un paio di settimane fa.  

Se lo avete già visto, la sinossi e la nostra analisi del primo lungometraggio cinematografico diretto da Drew Hancock non costituiranno uno spoiler. Se invece difficilmente guardate i trailer prima della visione in sala, potete fermarvi qui e rimandare la lettura a dopo, gustandovi le rivelazioni fornite dal video di presentazione direttamente al cinema.  

 

Nella mia vita ho vissuto due momenti di pura felicità. Il primo quando ho conosciuto Josh. Il secondo... quando l’ho ucciso!”. 

Queste sono le parole della protagonista, la giovane Iris (Sophie Thatcher) che ricorda il momento in cui ha conosciuto il suo attuale fidanzato Josh (Jack Quaid).  

Perché si è arrivati a questo? Quello mostrato sembra davvero il classico amore a prima vista tanto decantato nelle favole e nei romanzi rosa. E la coppia nelle scene di vita quotidiana – mostrate successivamente – sembra vivere felicemente e senza veri problemi. Tutto cambia quando vengono invitati a trascorrere un fine settimana in una lussuosa ma isolata baita in mezzo alle montagne.  

Iris non è entusiasta della cosa perché non è mai andata in genio a Kat (Megan Suri), l’attuale fidanzata del padrone di casa Sergey (Rupert Friend), un uomo di origine russa abbastanza inquietante. Per fortuna ci sono anche Patrick (Lukas Gage) ed Eli (Harvey Guillén), una coppia omosessuale molto felice e simpatica. Forse le cose andranno meglio del previsto... Ma naturalmente no!  

Iris non solo deve difendersi da un tentato stupro da parte di Sergey, e quindi è costretta ad ucciderlo, ma subito dopo la sua vita viene ulteriormente sconvolta. Lei non è un essere umano ma un robot... ed è stata programmata per amare Josh ma anche per mettere in atto un complotto ai danni di Sergey. E ora come si arriverà al finale già annunciato? 
 
Questo naturalmente lo scoprirete solo vedendo il film!




Companion di Drew Hancock è un film di fantascienza che ha un pizzico di horror splatter. Riguardo a quest’ultimo aspetto, niente di eclatante: a parte la scena della protagonista tutta insanguinata che ricorda un po’ Carrie – Lo sguardo di Satana, per il resto abbiamo solo del sangue dovuto a colpi di arma da fuoco o da taglio. Ma, come dicevamo prima, niente di particolarmente pesante per coloro che non amano questo genere orrorifico: è stata quindi scongiurata una nuova versione del controverso Terrifier 3.  
 
La fantascienza è invece l’elemento che fa da padrone al lungometraggio: i robot come Iris sono definiti “Sesso-Bot” e questo non può non farci pensare all’iconico episodio della serie animata FuturamaSono uscito con un robot” in cui Fry si fidanzava con la versione robotica di Lucy Liu.  

Companion è un altro film che ipotizza un futuro forse non troppo lontano in cui la robotica verrà in aiuto non solo a coloro che sono perennemente sfortunati in amore ma anche alla riduzione della sovrappopolazione mondiale (in maniera decisamente più etica rispetto al modus operandi di Thanos, tanto per restare in tema fantastico). Etica è anche la questione sulla vita di queste unità avanzatissime, un ipotetico quesito morale già espresso in passato con capolavori del calibro di A.I. – Intelligenza artificiale (2001) di Steven Spielberg e che in Companion viene usato anche per parlare di vita reale.  
 
Il rapporto tra Iris e Josh può essere applicato anche alle relazioni tra essere umani perché ad un certo punto viene fuori quanto sia tossico e pericoloso questo rapporto per la protagonista, e quindi si finisce indubbiamente a fare il tifo per lei. Companion risulta dunque non solo un valido successore del film di Spielberg ma anche decisamente migliore rispetto ad altri che hanno trattato questo argomento nel recente passato, come ad esempio Ex Machina di Alex Garland, pellicola decisamente più nichilista.

Per il resto siamo di fronte a una commedia brillante perché i momenti di umorismo (anche nero) sono diversi e ben congegnati, quindi in Companion non ci si annoia praticamente mai.




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