di Silvia Sottile
Un thriller western dal ritmo incalzante, un potente film politico, un inno alla libertà e alla difesa del territorio e delle tradizioni. Presentato nella Selezione Ufficiale Orizzonti Extra della 81esima Mostra del Cinema di Venezia, Il Mohicano di Frédéric Farrucci arriva nei cinema italiani dall’8 maggio con No.Mad Entertainment, in versione originale francese-corso con sottotitoli italiani.
Opera seconda del regista corso, vede protagonista
Alexis Manenti (Maldoror, Le ravissement, e Premio César come miglior attore
esordiente per I miserabili), interpretare uno degli ultimi pastori di capre
sul litorale della Corsica, che si oppone con tutte le sue forze alla minaccia
della mafia che vuole acquistare la sua terra per realizzare un progetto
immobiliare, un uomo disposto a sacrificare la propria libertà pur di preservare
i suoi ideali.
Dopo aver involontariamente ucciso l’uomo mandato a
intimidirlo, diventa vittima di una spietata caccia all’uomo che si svolge
dalle estremità meridionali a quelle settentrionali della Corsica, in piena
estate. Con il passare dei giorni la leggenda di Joseph si diffonde in tutta
l’isola grazie alla nipote (interpretata da Mara Taquin, già apprezzata in La
Petite), diventando simbolo di una resistenza prima ritenuta impossibile.
Completano il cast Théo Frimigacci, Paul Garatte e Marie-Pierre Nouveau.
«Joseph viene
braccato perché dice di no – ha spiegato Farrucci – no alla speculazione, no alla cementificazione delle coste, no alla
mafia. Non agisce per coraggio o per prendere una posizione politica. Agisce
per istinto di sopravvivenza, per dare al suo territorio e alla sua identità
un po’ più di tempo. È l’ultimo dei Mohicani. In un mondo dominato dagli
interessi economici, il suo destino è prevedibile: è destinato a scomparire e
a essere rapidamente dimenticato. A meno che, naturalmente, la sua resistenza
non lo trasformi in leggenda».
«Questo film
– così il regista durante i Rendez-vous, il festival del nuovo cinema francese –
per me parla della lotta di classe tra un
proletariato rurale e un ultraliberalismo che spazza via tutto sul suo passaggio
e che ha solo delle preoccupazioni a breve termine e legate al denaro.
Ovviamente, uno dei sintomi del capitalismo per me è la mafia. Era importante
anche per me trattare questo aspetto, facendo attenzione a non romanticizzare
la figura del criminale».
Splendidi panorami e lunghi silenzi che parlano,
trasportano lo spettatore in una storia che si pone come una rigida lotta ai
soprusi, alle mafie, contro la cementificazione e la perdita delle
tradizioni.
Il
Mohicano è stato selezionato alla 73a edizione del Trento Film
Festival e verrà presentato nelle sale dal regista Frédéric Farrucci e l’attore
Alexis Manenti nelle principali città italiane.
SINOSSI
Corsica. Piena estate.
Joseph è uno degli ultimi pastori del litorale. La mafia vuole la sua terra per
un progetto immobiliare. Nonostante le pressioni, lui non cede. Non vuole che
le tradizioni vadano perse. Quando uccide accidentalmente l’uomo venuto ad
intimidirlo, è costretto a fuggire. Ha inizio allora una spietata caccia
all’uomo dal Sud al Nord dell’isola. Grazie al supporto della nipote Vannina,
Joseph diventa il simbolo di una resistenza prima d’ora ritenuta impossibile e
la leggenda del “Mohicano” si diffonde in tutta l’isola.
Qui il trailer ufficiale:
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