giovedì 6 marzo 2025

"Il Gattopardo" - Incontro stampa

 di Silvia Sottile

Da sinistra: Kim Rossi Stuart, Deva Cassel, Benedetta Porcaroli, Saul Nanni (foto di Silvia Sottile)

Il Gattopardo, la nuova serie evento tratta dall’omonimo romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa con Kim Rossi Stuart (Don Fabrizio Corbera, Principe di Salina), Benedetta Porcaroli (Concetta), Deva Cassel (Angelica) e Saul Nanni (Tancredi) è arrivata su Netflix il 5 marzo.

I realizzatori e il cast hanno presentato la serie a Roma nella cornice mozzafiato del Grand Hotel Plaza in Via del Corso a Roma, nel salone dove è stata girata la scena del Gran Ballo.

Ecco cosa ci hanno raccontato i protagonisti:

Kim Rossi Stuart: “Quando ho letto la sceneggiatura, mi sono confrontato con questa immagine mastodontica. Due metri di uomo, pesante, con questa superbia, questa forza… invece io mi percepisco molto esile, fragile, insicuro, quindi inizialmente pensavo di dover fare un triplo salto mortale. Poi ho letto il libro, che non avevo mai letto, e ho avuto accesso a tutto il mondo interiore del Principe che per certi versi me lo ha avvicinato. Lui è un intellettuale sopraffino, cosa che io non sono, però si ha accesso alle sue fragilità. Ne ha anche lui, e di cospicue. Davanti a me si è composto il prospetto di un personaggio davvero articolato ed entusiasmante, e l’ho trovato più approcciabile. Ho lavorato sul fisico, sulla voce, ho tirato fuori aspetti di me forse sopiti”.

Benedetta Porcaroli: “Rispetto al romanzo, che è il riferimento principale di questa storia, sono l’unica che ha dovuto lavorare un po’ di immaginazione. Nel romanzo non c’è uno sviluppo di questa giovane, era un personaggio un po’ sacrificato. Ho immaginato di dover mettere della distanza da questa presenza molto forte. Suo padre è una presenza molto ingombrante, difficile da sconfiggere. Ha un amore incondizionato per il padre però, specie all’epoca, quasi ti stritola, rendendo difficile trovare la propria strada, quasi impossibile. Mi è piaciuto immaginare che lei si porti dentro una rivoluzione e fa da contraltare alla figura del padre, l’unica che si contrappone a lui, cercando di instaurare un dialogo alla pari. Non è una questione femminista ma privata, umana, di amore padre – figlia, per poterlo amare e farsi vedere come è veramente. Questo la porterà a fare un percorso solitario e doloroso. Quasi come se fiorisse dal tramonto di un’epoca”.

Deva Cassel: “Il mio personaggio mi ha conquistato in tante cose, ha molte sfumature, tanti strati. È una ragazza che viene da un passato umile e che ha avuto l’educazione per entrare in questo contesto, in questo cerchio nobiliare. E dentro di lei prova con tutto quello che ha per fare parte di questo ambiente, per stare tra queste persone, indossare questi vestiti. Però in realtà sta vivendo una battaglia interiore. Non si ritrova esattamente al suo posto qua e si vuole attaccare a qualcuno per meritare un posto in questo ambiente. Ha una sensibilità che nasconde perché ha paura che qualcuno gliela rubi. Le sue difficoltà nascono anche dall’essere cresciuta attraverso gli occhi del padre, per compiere una missione che non era sua. Ha usato la sua bellezza e la sua femminilità per rendere orgoglioso il padre e compiere la sua missione ma anche per rendersi indipendente da lui e creare la sua propria storia”.

Saul Nanni: “Il mio personaggio rappresenta lo scoppio della vita, la gioventù che vuole afferrare e azzannare la vita per prendersi tutto ciò che non ha. È un ragazzo che vuole trovare il suo posto nel mondo, un mondo che sta cambiando. È lui a pronunciare la frase iconica del romanzo: ‘Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi’. Quest’idea della forma che cambia senza però mutare la sostanza, è un concetto molto contemporaneo che possiamo ritrovare ancora oggi”.


Kim Rossi Stuart (foto di Silvia Sottile)

Deva Cassel e Saul Nanni (foto di Silvia Sottile)

Qui una clip del Valzer senza tempo de Il Gattopardo, uno dei balli più iconici di sempre:



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