di Silvia Sottile
Adattamento televisivo del romanzo Questione di Costanza firmato da Alessia Gazzola, la serie tv Costanza – coproduzione Rai Fiction e Banijay Studios Italy, per la regia di Fabrizio Costa, in onda su Rai 1 (e in box set su RaiPlay) da domenica 30 marzo per quattro prime serate – è una commedia romantica che racconta una contrastata storia d’amore contemporanea e un mistero del passato.
Miriam Dalmazio interpreta la protagonista, Costanza,
giovane madre single che vive a Messina con la figlia Flora, tra difficoltà
quotidiane e precarietà lavorativa. Laureata in Medicina e specializzata in
Paleopatologia, la scienza che studia malattie antiche e indaga i segreti
nascosti nei resti umani del passato, non ha trovato lavoro nel suo campo e si
arrangia come rider per una catena di food delivery.
Tutto cambia quando vince un assegno di ricerca di un
anno presso il prestigioso Dipartimento di Paleopatologia di Verona: non solo
avrà l’occasione di fare il lavoro per cui ha studiato, ma potrà finalmente
ricongiungersi con la sorella minore Antonietta - detta Toni - che nella città
veneta lavora come psicologa, e a cui è molto legata, dopo la perdita dei
genitori. Verona, però, è anche la città in cui vive il padre di Flora, Marco,
architetto di successo, che non ha mai saputo di avere una figlia. La relazione
tra Costanza e Marco è stata una breve passione, spezzata dalla scoperta che
lui era ‘felicemente’ fidanzato e che lei era stata solo un’avventura.
E mentre Costanza si aspettava che Flora prima o poi
le ponesse la fatidica domanda “chi è mio
padre?” e le chiedesse di conoscerlo, non avrebbe mai immaginato che le
loro vite si sarebbero intrecciate ancora, dopo sette anni di silenzio e lontananza.
Marco è ancora legato a Federica, la fidanzata storica, e sta per sposarla,
però – dopo lo shock iniziale – si rivela un padre curioso, attento e
premuroso, di cui Flora si innamora subito... e nemmeno Costanza riesce a
rimanergli indifferente.
Anche se ha avuto la fortuna di trovare un collega che
riesce a farla sorridere fin dal loro primo incontro: Ludovico, studioso di
lingue antiche, è un uomo simpatico e affascinante, che le diventa alleato nel
Dipartimento e per il quale Costanza prova una forte attrazione. Ludovico non
perde occasione per ricordarle che non è solo una madre, ma anche una donna che
ha tutto il diritto di divertirsi ed essere felice. Possibilmente con lui.
Inevitabile che sia geloso delle attenzioni che Marco
riserva alla figlia e, di riflesso, a Costanza. In Dipartimento, però, Ludovico
ha campo libero: oltre a sorprenderla a ogni pausa pranzo, supporta Costanza
nel lavoro e nell’affrontare lo spirito competitivo dei colleghi – in
particolare la coppia formata da Diana, l’ambiziosa storica che contende a
Costanza un posto fisso in Dipartimento, e da suo marito Anselmo, timido
archeologo innamoratissimo della moglie – e il giudizio del professor
Melchiorre, anatomopatologo a capo del Dipartimento, che mal sopporta
l’irruenza e la fantasia di Costanza, ma che imparerà ad apprezzarne la
passione e la dedizione al lavoro.
Mentre cerca un difficile equilibrio tra la vita
privata e un lavoro impegnativo, Costanza affronta l’incarico da cui dipende il
suo futuro professionale: ricostruire la storia di Selvaggia di Staufen, figlia
illegittima di Federico II di Svevia, i cui resti sono stati ritrovati nei
pressi del suggestivo Castello di Montorio. Man mano che le ricerche procedono,
Costanza dà voce alle avventure di Selvaggia attraverso un podcast in cui narra
un mistero che si tinge di sfumature da thriller storico.
Due eroine, divise da otto secoli di storia.
Oltre alla protagonista Costanza, interpretata da Miriam
Dalmazio, il cast include Marco Rossetti (Marco), Lorenzo Cervasio (Ludovico),
Eleonora De Luca (Toni), Caterina Shulha (Diana), Davide Iacopini (Anselmo), Carola
Stagnaro (Celestina), Franco Castellano (Professor Melchiorre), Giulia Arena
(Federica), Elena Sophia Senise (Flora), Federico Calistri (Stefano), Luigi Di
Fiore (Arturo), Bianca Panconi (Selvaggia di Staufen), Kaspar Capparoni
(Federico II di Svevia), Alessandro Cremona (Ezzelino III da Romano), Mia
Eustacchio (Biancofiore), Francesco Ferdinandi (Aldegard).
Ricordiamo che la scrittrice Alessia Gazzola è anche autrice della saga bestseller de L’Allieva, da cui è stata tratta la fortunatissima e amatissima serie Rai con protagonisti Alessandra Mastronardi e Lino Guanciale.
NOTE DI REGIA
Come sono felice quando mi trovo a dover tradurre in
immagini un racconto nato dalla penna di Alessia Gazzola. Davvero una
scrittrice con un grande seguito popolare. E allora è bello indagare tra le sue
pagine il segreto di quel successo. E poi scoprire subito che è quel
particolare modo di raccontare storie fantastiche vissute da protagoniste
femminili così contemporanee, ma nello stesso tempo, in qualche modo,
archetipiche, che si muovono cioè in un mondo femminile peculiare.
Questo racconto permette proprio di svelare questo
segreto. Infatti, le eroine sono due: Costanza, che vive oggi, paleopatologa,
ragazza madre per scelta, incerta se rivelare la figlia all’uomo con cui la ha
concepita; e Selvaggia di Staufen, figlia illegittima di Federico II di Svevia,
che vive otto secoli prima di lei, ma vibra con le stesse corde del cuore nei
confronti dell’amato e della figlia che muovono i sentimenti di Costanza.
Con una magia narrativa, le storie delle due donne si
intrecciano fino a diventare contemporanee, inseguendosi nei colpi di scena...
Il medioevo e la contemporaneità diventano sincroni nel nome dell’amore. Si può
immaginare come è stata complessa la messa in scena di questo racconto. La
possibilità di perdere la giusta tensione emotiva inciampando in un percorso
narrativo binario, invece che unico, era dietro l’angolo.
Tuttavia, credo che siamo riusciti, grazie all’entusiasmo
e alla collaborazione di tutti gli interpreti, a restituire al pubblico il
segreto del gioco narrativo dell’autrice: il “disvelamento” della forza
dell’animo femminile nella difesa dell’amore. Costanza è un’avventura favolosa, emotivamente ricca e piena di
passione. Gli elementi di un grande spettacolo popolare, ma mai banale, ci sono
tutti.
Fabrizio Costa
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