di Silvia Sottile
Arriverà nelle sale solo il 9 e 10 aprile il nuovo appuntamento de La Grande Arte al Cinema dedicato questa volta a Hopper. Una storia d’amore americana, il film evento su uno dei simboli dell’arte statunitense (elenco sale su nexodigital.it).
Quella di Hopper è un’America popolare, silenziosa e misteriosa, capace di influenzare pittori come Rothko e Banksy, cineasti come Alfred Hitchcock e David Lynch, ma anche fotografi e musicisti. Ma chi era davvero questo artista riflessivo e maestro della narrazione chiamato Edward Hopper? E come ha fatto un illustratore in difficoltà nato nello stato di New York a creare una tale quantità di capolavori in grado di parlare alle persone comuni così come agli esperti e capace di raccontare il tema del silenzio, dell’attesa e della solitudine?
Il documentario diretto da Phil Grabsky analizza a fondo l'arte di Hopper (1882-1967), la sua vita e le sue relazioni personali, dagli esordi al rapporto con la moglie Jo, che abbandonò la sua promettente carriera artistica per fargli da manager. E ancora il successo delle sue tele, la personalità enigmatica dietro il pennello, la capacità di indagare la solitudine moderna come nessuno prima di lui era riuscito a fare, tanto da dialogare, a distanza di decenni, anche con chi, in periodo Covid, si è trovato recluso, solo, isolato.
Con l'ausilio di interviste di esperti e letture di diari e grazie a un sorprendente sguardo gettato sul suo quotidiano, Hopper. Una storia d’amore americana fa rivivere l'artista probabilmente più influente di tutta la storia statunitense. Come recita il titolo, saremo trascinati all’interno di una storia d'amore tutta americana: l’amore per l'architettura e i paesaggi aperti e talvolta desolati degli States ma anche quello, tenero e appassionato, per la determinata compagna di vita Jo.
Spiega il regista Phil Grabsky: “Inizialmente
sono stato attratto dall'idea di un uomo scorbutico, monosillabico e
sgradevole, ma ho imparato che questa era una sintesi molto ingiusta dell'uomo
Hopper, che è stato molto più complicato e complesso di così. Durante gli studi
per il film, ho scoperto che non si può capire Edward Hopper senza capire sua
moglie, Jo. È per questo motivo che, con il progredire delle ricerche, abbiamo
cambiato il titolo in Hopper: Una storia d'amore americana, alludendo
sia al suo amore per l'architettura e i paesaggi americani, sia al suo rapporto
con Jo. L'eliminazione della folla dalle sue scene urbane ci permette di
concentrarci sulla narrazione di una persona sola e della sua solitudine”.
HOPPER. UNA STORIA D’AMORE AMERICANA è prodotto da Phil Grabsky con Exhibition on Screen. La colonna sonora è di Simon Farmer.
La Grande Arte al Cinema è un progetto originale ed esclusivo di Nexo Digital.
Per il 2024 la Grande Arte al Cinema è distribuita in esclusiva per l’Italia da Nexo Digital con i media partner Radio Capital, Sky Arte, MYmovies.it e in collaborazione con Abbonamento Musei.
Qui il trailer ufficiale:
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