mercoledì 19 aprile 2023

"I tre moschettieri – D’Artagnan" - Lunga vita al cinema francese

di Valerio Brandi



1627. La Francia sta vivendo un periodo più turbolento del solito: il Cardinale Richelieu vuole la guerra contro i protestanti Inglesi, approfittando dell’attuale situazione del Re Luigi XIII, un sovrano non particolarmente forte di spirito e ancora privo di eredi.  I moschettieri sembrano l’unico vero ostacolo alle ambizioni del Cardinale e per questo motivo l’arrivo di Charles D'Artagnan (François Civil) dalla Guascogna capita proprio a fagiolo.

Questo giovane ragazzo è figlio di un moschettiere e vuole tanto riprendere le orme del padre da cui ha ereditato l’abilità nel duellare. Dopo una prima incomprensione, D’Artagnan lega subito con Athos (Vincent Cassel), Phortos (Pio Marmaï) e Aramis (Romain Duris), così i tre moschettieri più potenti della Francia ora hanno al loro fianco un cadetto – ancora un po’ grezzo nei modi ma decisamente coraggioso – per aiutare il Re e la Nazione in questo difficile momento.  

Adattamenti audiovisivi del più grande capolavoro di Alexandre Dumas ne abbiamo già visti tanti in passato. I tre moschettieri – D'Artagnan di Martin Bourboulon non sarà certo l’ultimo dato che in inverno verrà distribuita la seconda parte (Milady) ma, nonostante le tante precedenti versioni, questa storia – sul grande o piccolo schermo – continua ad emozionare milioni di persone, soprattutto dopo un lavoro certosino come quest’ultimo.  

Merito anche del principale Paese di produzione, una Francia che rispetto agli Stati Uniti sembra avere più rispetto della sua storia e della sua arte e quindi, come nel recente Asterix & Obelix – Il regno di mezzo (qui la recensione), non sono presenti forzature riguardo alla scelta degli attori, sia per i personaggi principali ma anche per quelli secondari o le semplici comparse. Certo, a volte il destino aiuta notevolmente la produzione: Bourboulon non solo ha potuto contare su attori di grande valore come Louis Garrel (Luigi XIII), Vicky Krieps (Anna Maria Maurizia d'Asburgo), Eric Ruf (Cardinale Richelieu) e Jacob Fortune-Lloyd (Duca di Buckingham) ma è stato anche fortunato per il fatto che sembrano davvero delle reincarnazioni dei loro ritratti originali.  

 


Un aspetto pregiato della torta che però è anche ricca nel suo contenuto perché I tre moschettieri – D'Artagnan presenta una sceneggiatura non identica al 100% al romanzo di Dumas, per regalare allo spettatore un pizzico di novità durante la visione, ma è comunque fedele al suo lavoro nei punti salienti e soprattutto ne mantiene intatto lo spirito senza alcuna edulcorazione per adattarsi ai tempi moderni (Milady è dunque rimasta una donna malvagia e senza scrupoli, e i moschettieri degli eroi salvatori, anche di donne in difficoltà come la regina Anna).  Una trama intrigante, inquietante e anche avvincente, con tanti duelli con spada da lato a striscia decisamente ben diretti, un vero regalo per ogni praticante o appassionato di scherma storica.  

Regia promossa anche per quel che riguarda le scenografie, con riprese presso luoghi ancora rimasti un po’ fermi nel tempo come il palazzo del Louvre, l'Hôtel National des Invalides, i castelli di Fontainebleau, Saint-Germain-en-Laye, Fort-la-Latte e Chantilly, la cittadella di Saint-Malo e il centro storico di Troyes. Riprese scrupolose nei confronti della storia ma anche della natura: la corsa a cavallo in Inghilterra è molto realistica, con una luminosità più bassa che ricorda decisamente meglio l’albeggiare rispetto a quelle realizzate con troppe luci artificiali.  

L’occhio, dunque, ha avuto la sua parte. Ma oltre all’adrenalina da duello, quali altre emozioni ci ha regalato un film come I tre moschettieri - D'Artagnan?  L’empatia per il protagonista, innanzitutto, non solo per il suo tenero tentativo di farsi amare da Constance (Lyna Khoudri) ma anche per il suo entusiasmo e la caparbietà nel veder realizzato il proprio sogno.  Louis Garrel si vede poco e parla meno rispetto agli altri personaggi, ma quando era in scena ha saputo degnamente rappresentare un personaggio storico come Re Luigi XIII, un sovrano che cerca in tutti i modi di fare la scelta più giusta e di non apparire debole di fronte ai suoi oppositori.  

E poi c’è Athos, il protagonista con più profondità di tutta la pellicola. Vincent Cassel è stato un’altra volta sublime nel rappresentare al meglio questa nuova scrittura del moschettiere, raccontare la sua devozione alle sue credenze, al suo sovrano e al suo Paese, ma anche la sua onestà intellettuale e la continua lotta interiore con il suo passato doloroso.  

 


 

Una storia francese, tra realtà e letteratura, che però oltrepassa più di una volta i suoi confini: il nobile duca di Buckingham ha un ruolo fondamentale in tutto questo, non solo con i fatti ma anche con le parole perché lo sentiamo parlare inglese con i personaggi francesi e nella sua tenuta si mette a conversare con un misterioso Arlecchino anche in francese, spagnolo, tedesco e... italiano!

Un film multilingue.  Come è stato adattato tutto questo nel doppiaggio italiano? Buckingham ha mantenuto la lingua inglese anche nella versione nostrana, mentre la scena al suo palazzo ha naturalmente perso la “variante italiana” ma era l’unico modo possibile. Poco importa, perché l’essenza della scena è stata comunque mantenuta e si può sempre vederlo in originale, nei cinema selezionati, e prossimamente in Home Video, per gustarsi questi attori recitare nella nostra lingua.  Adattamento italiano, dunque, ben riuscito, tranne che per una citazione, quella della notte di Saint-Barthélemy: si poteva rispettare la traduzione italiana di San Bartolomeo, nome con cui nel nostro Paese conosciamo da secoli non solo questo apostolo ma proprio il fatto storico avvenuto nel 1572.  

Il doppiaggio italiano, invece, non presenta alcun motivo di discussione perché la scelta delle voci è stata anche questa volta di assoluto livello, con alcuni “ritorni al passato”. Massimo Lodolo non solo era la scelta più giusta per Athos/Vincent Cassel, ma per quel che riguarda il “Multiverso Dumas” è stato anche Richelieu nella serie tv 2014 The Musketeers e Rochefort nel film del 2011, così come Simone D’Andrea oggi è Re Luigi XIII ma sempre nel 2011 era stato Aramis, e Domitilla D’Amico oggi è Milady ma in passato è stata Constance. Continuiamo la lista dei doppiatori di questo nuovo film con Christian Iansante (oggi Aramis, nel 2014 Rochefort), Lorenzo Scattorin (Porthos), Alessandro Maria D'Errico (Cardinale Richelieu) e Benedetta Degli Innocenti (Anna d'Austria).  

Non andate via subito dalla sala perché a metà dei titoli di coda è presente un’ultima scena.  

Distribuito da Notorious Pictures, I tre moschettieri - D'Artagnan è al cinema in Italia dal 6 aprile 2023.


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