sabato 9 dicembre 2017

"Il Premio": in viaggio con papà

di Silvia Sottile





Giovanni Passamonte (Gigi Proietti) ha avuto una vita esagerata: molte mogli e molti figli, ha scritto numerosi best seller di successo internazionale, e, nel frattempo, è diventato un uomo cinico ed egocentrico. Quando gli comunicano che ha vinto il Premio Nobel per la Letteratura, per paura di volare, decide di partire in auto verso Stoccolma per andare a ritirare il premio insieme a Rinaldo (Rocco Papaleo), suo assistente da sempre. Al lungo viaggio in auto partecipano anche i due figli di Giovanni Passamonte, Oreste (Alessandro Gassmann), personal trainer, e Lucrezia (Anna Foglietta), blogger nevrotica. La strada da Roma a Stoccolma si trasformerà in un percorso denso di imprevisti in cui il gruppo incontrerà curiosi personaggi, ma  si rivelerà per tutti un’occasione unica per affrontare dinamiche familiari insospettabili e conoscersi veramente.

Il Premio, diretto da Alessandro Gassmann, è una commedia on the road (girata tra l’Alto Adige – Val Pusteria, Bolzano, Merano – l’Austria, la Germania, la Danimarca e la Svezia), in cui il regista mette molto del suo personale rapporto col padre Vittorio, figura straordinaria e ingombrante al tempo stesso. Interessante, quindi, lo spunto di partenza, anche se poi in realtà la famiglia messa in scena ha sicuramente parecchi punti di contatto con quella reale e autobiografica del regista ma allo stesso tempo altrettante differenze. Emerge, senza dubbio, l'urgenza di Alessandro Gassmann di elaborare e raccontare il suo rapporto col padre e di continuare a ricordarlo: "Lo ricorderò sempre più che posso. E' un dovere, ma lo faccio molto volentieri. Spero di non aver chiuso i conti con lui", ci confessa nel corso della conferenza stampa.

 Alessandro Gassmann

Ottima la scelta del cast, con un Gigi Proietti in gran forma nel ruolo del protagonista, al centro della scena in ogni momento. Tanti, forse troppi, gli altri personaggi della storia, che non vengono ben caratterizzati né valorizzati da una sceneggiatura esile, non sempre all’altezza, che  purtroppo si perde tra cliché, scene eccessive e non realistiche, snodi narrativi forzati e poco convincenti. Purtroppo Gassmann, nonostante l’apprezzabile tentativo di voler fare qualcosa di originale, mettendosi in gioco a livello personale, non riesce a dare né credibilità, né profondità, né umorismo al suo racconto.

Sicuramente non mancano alcuni episodi divertenti o spunti di riflessione ma è troppo poco. Nel complesso Il Premio non può ritenersi un film pienamente riuscito e soprattutto non aggiunge nulla di nuovo alla cinematografia italiana contemporanea.

La colonna sonora salva – ma solo in parte – la situazione: belle le musiche originali di Maurizio Filardo e Wrongonyou (pseudonimo di Marco Zitelli, anche in veste di attore nel ruolo di Andrea, il figlio di Oreste); inoltre Matilda De Angelis (che nella pellicola interpreta l’artista Britta, ispirata a Bjork) ha l’occasione di mostrare ancora una volta le sue doti canore. 

Dal 6 dicembre al cinema.

 Gigi Proietti

 Anna Foglietta

 Matilda De Angelis

 Rocco Papaleo

Copyright foto © Silvia Sottile

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