di Silvia Sottile
Capolavoro indiscusso del primo cinema sonoro tedesco, L’angelo azzurro (1930) lanciò un nuovo mito femminile che avrebbe influenzato la storia, non solo del cinema.
L’ambigua, sensuale, cinica cantante di cabaret Lola
Lola è un personaggio iconico, il primo che Marlene Dietrich interpretò nel suo
lungo sodalizio (otto film) con Joseph von Sternberg, il regista che ne plasmò
l’immagine di donna fatale, libera ed emancipata. Dotata di una bellezza, di un
fascino, di qualità attoriali fuori scala, Marlene Dietrich è molto più di una
diva, è una delle grandi figure femminili del Ventesimo secolo, capace di
sfidare e modificare le norme della società.
“La sua Lola
Lola, che la scaraventò sotto i riflettori, è il trionfo di eros e thanatos per la cultura europea.
Il professore che cede al suo fascino roco ed erotico è un esempio della crisi
di Weimar. Star e Storia per sempre insieme in un film a suo modo perverso”
(Roy Menarini).
Restaurato da Friedrich-Wilhelm-Murnau-Stiftung in
collaborazione con Bundesarchiv presso i laboratori Omnimago e L’Immagine
Ritrovata, a partire da un controtipo negativo nitrato e da un duplicato
negativo utilizzato per le scene mancanti. Con il sostegno di Beauftragte der
Bundesregierung für Kultur und Medien (BKM).
In sala dal 3 marzo, distribuito da Cineteca Di Bologna.
Qui il trailer ufficiale:
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