di Silvia Sottile
Aprire la porta dello Studio Battaglia significa rendersi conto che un nome può indicare una predisposizione. Alla battaglia, appunto. Il cuore del racconto del legal dramedy, che movimenterà 4 prime serate di Rai 1 a partire da martedì 15 marzo, è costituito dalle donne Battaglia: tre avvocate divorziste e una futura sposa.
Una madre e tre figlie, ognuna coi propri sogni e turbamenti, unite da un amore
profondissimo e da un’invincibile ironia che le ha sempre salvate, ogni volta
che tutto sembrava crollare, come quando venticinque anni prima il padre
Giorgio se n’era andato.
Studio Battaglia – scritto da
Lisa Nur Sultan, adattamento italiano della serie britannica The Split,
una produzione Palomar con Tempesta in collaborazione con Rai Fiction – osserva
le dinamiche familiari e le relazioni sentimentali attraverso il più disincantato
dei punti di vista: lo studio dell’avvocato divorzista. Anzi, delle avvocate,
perché qui ce ne sono tante e sono le migliori di Milano. A partire da Anna
Battaglia, che incontriamo nel momento in cui lascia il prestigioso Studio
Battaglia – fondato e gestito dalla madre Marina – in cui lavora anche la sorella
Nina. Anna ha accettato un nuovo incarico nello Studio Zander, dove ritrova un
vecchio flirt dei tempi dell’Università, Massimo. Al tempo preferì Alberto, che
ha sposato, ma sembra arrivata l’ora di chiedersi se sia stata la scelta giusta e se a un certo punto
della vita sia meglio avere rimorsi o rimpianti.
Oltre a questo triangolo, il cuore del racconto sono le donne Battaglia che
troviamo alle prese con diverse fasi della loro vita e, anche, con il ritorno
di Giorgio, il marito e padre che abbandonò tutte loro per inseguire un nuovo
amore.
Il racconto intreccia, con un linguaggio e un’estetica contemporanei, un lungo
caso orizzontale (la separazione dei Parmegiani) a nume rosi casi di puntata
dai risvolti inediti riguardo gli aspetti più attuali del diritto di famiglia:
unioni civili, accordi di riservatezza, tutela dell’immagine, famiglie omogenitoriali,
congelamento degli embrioni, uso dei social media, diffamazione, eredità
digitale, insomma tutto l’universo in costante espansione dei rapporti coi
nuovi media.
Diretto da Simone Spada Studio Battaglia vede nel cast Lunetta Savino, Barbora Bobulova, Miriam Dalmazio, Giorgio Marchesi, Marina Occhionero, Carla Signoris, Massimo Ghini.
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